domenica, Novembre 3, 2024

Di Scala: «Su Candiano e i dissuasori la maggioranza di Gaudioso mostra tutta la sua pochezza»

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Gaetano Di Meglio | Con l’avvocato Maria Grazia Di Scala per commentare alcune risposte ricevute dagli uffici del Comune di Barano d’Ischia in merito a due vicende in particolare.

La prima, che vorrei analizzare più velocemente, è quella di Candiano e del famoso parcheggio sempre annunciato, dove da molto tempo insiste una struttura che sottrae spazio all’asfalto. Serviva per le bocce, se non sbaglio. Qualcuno ha chiesto al Comune cosa abbiano fatto di quest’area, ho letto che hai riferito su Facebook che l’Ente sostiene: “La minoranza ha fatto una denuncia”. Il bene pubblico è sequestrato, cosa avete denunciato?
«Nessuna denuncia. Mi viene da ridere perché io ho scritto che sono ridicoli, riferendomi ai soggetti appartenenti alla maggioranza baranese che riferiscono questa voce, e la riferiscono anche con sicumera e con una faccia tosta veramente inaudita. Evidentemente a giustificazione delle loro inadempienze. Perché la denuncia non c’è stata assolutamente. Per quale motivo avremmo dovuto far sequestrare una struttura?

Per quale motivo avrebbe dovuto essere sequestrata su denuncia della minoranza o di chiunque altro? Non ci sono motivi per il sequestro e quindi mi sono voluta togliere lo sfizio di chiederlo ufficialmente agli organi competenti, cioè a coloro che appongono il sequestro e quindi al comandante della Polizia Municipale, e di chiedere notizie anche all’Ufficio tecnico che è il naturale destinatario dei verbali di sequestro, anche se sono relativi a beni pubblici. Ed entrambi mi hanno risposto negativamente. La dirigente dell’Ufficio tecnico mi ha riferito che agli atti non rinviene nessun provvedimento di sequestro e che non è stato possibile accertare se sia stato o meno sottoposto a sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Ergo, ne deduco che non c’è sequestro. Ma ancora a più chiare lettere il comandante della Polizia Municipale mi ha risposto che non c’è nessun vincolo cautelare reale e quindi nessun sequestro sul tendone che una volta ospitava la bocciofila di Buonopane.

«NEL PUC IL PARCHEGGIO NON C’E’»

«Quindi questo significa ancora una volta, come è stato fatto per la Molara, che ogni cinque anni ripropongono certe iniziative sotto elezioni. “Rifacciamo il parcheggio, preparatevi”. Sono andati anche a fare delle sceneggiate eseguendo dei rilievi, disboscamento, togliendo qualche rovo per creare aspettativa maggiore ogni cinque anni. Così ci stiamo avviando per la stessa strada a Buonopane, dove ogni cinque anni la gente ha bisogno di quel parcheggio che pare una terra abbandonata. Le persone vanno a parcheggiare addirittura giù Nitrodi, dove poi sono state disegnate le strisce blu e per un periodo hanno elevato le multe. C’è una carenza di posti auto, ma ancor più che nelle altre zone del comune di Barano. E quindi i cittadini si interrogano. Ma perché non togliete quella struttura che è un ingombro enorme?
Candiano ormai è diventata una zona altamente popolata, per arrivarci dopo aver imboccato la strada devi continuamente fare marcia indietro, fermarti perché vi sono auto parcheggiate, auto che entrano ed escono. Quindi è una richiesta collettiva e al Comune per coprire la loro insipienza e inadempienza vanno ad addossare le colpe alla minoranza. Quando invece loro nel Puc, il cui iter quest’anno è in corso di istruttoria, non hanno previsto alcun parcheggio in quella località, lo dico a chiare lettere ho visto gli atti, non c’è nessuna previsione di parcheggio.
Quindi non è colpa della minoranza, che non ha fatto nessuna denuncia. E non è colpa di nessuno se questo parcheggio non esiste, è solo esclusiva responsabilità di una maggioranza inadempiente».

NESSUN CONTROLLO SULLE STRADE

L’altra risposta che volevo commentare si riallaccia a quello che abbiamo letto nei giorni scorsi, perché si è trattato di una nota un po’ più importante, ed è l’atteggiamento del Comune di Barano. Questo a prescindere se ti scrive il comandante dei vigili urbani o meno. Ma comunque l’Ente che prende le distanze, assume una posizione lontana dalla realtà, ovvero Barano non ha bisogno di soldi per limitare la velocità, perché non c’è questo pericolo. A nome di oltre 100 cittadini, avete anche chiesto l’installazione di dossi per la limitazione, di autovelox, ma su questa porzione di strada mi sembra che sia arrivata un’altra risposta da parte del comandante della Polizia Municipale alla “Alice nel Paese delle Meraviglie…
«Sono portavoce di una serie di istanze che provengono da numerosi cittadini di varie località del comune di Barano, che non sono soltanto elettori miei, sia chiaro, sono elettori anche della parte politica che governa il paese e che però avvertono questa necessità. Barano è diventata una terra abbandonata, una terra di nessuno.
Sappiamo che a causa della lamentata mancanza di personale negli gli uffici della Polizia Municipale non c’è nessun tipo di controllo. Così non si fanno sanzioni. Appena sono stati assunti i nuovi agenti di Polizia Municipale sono fioccate alcune multe in Piazza San Rocco, immediatamente».

Ma i vigili assunti a dicembre scorso, li ha mai visti in divisa?
«No, non li ho visti in divisa. Si deve fare monitoraggio, relazione e anche su questo e ci aspettiamo una fantastica risposta. Comunque, divisa o non divisa, le multe non si fanno. Non è che occorra la divisa per fare le multe, occorre la qualifica. Allora Barano è una terra abbandonata ed è terra nessuno, soprattutto dopo limitazioni che sono state applicate negli altri comuni.

E’ scritto a chiare lettere in un’istanza che mi sono fatta portavoce di depositare. Qua si viene a correre e in particolare questa strada su cui ci troviamo adesso, Via Vincenzo Di Meglio. Io ti invito a prestare orecchio anche alle auto che passano, caro direttore, è diventata una pista di percorrenza ad alta velocità. In Via Vincenzo Di Meglio, dove c’è un bel rettilineo lungo, si corre senza nessuna cautela, con tutti i varchi pedonali che sono aperti su questa strada.
Idem a Buonopane, dove vanno con le Fiat 500 Abarth e le motociclette vanno a fare i rally notturni. Idem ai Maronti, cosa che è stata più volte segnalata, e non solo da me, a tutte le autorità competenti. Purtroppo si mettono poi i pali a fare la spia. Sta arrivando la volante, i carabinieri ecc. Quindi è una situazione effettivamente pericolosa e dobbiamo ringraziare il Padreterno che fino a questo momento non ci sono stati tanti incidenti, anche dovuti all’alta velocità; non ci sono stati su questo versante dell’isola, almeno di recente, incidenti gravi, incidenti seri. Ma dobbiamo ringraziare veramente la buona sorte che ci accompagna. Allora dei dispositivi occorrono. E lo stesso sindaco ne è consapevole, tant’è che in uno degli ultimi Consigli comunali, a mia espressa domanda e dei membri della minoranza che invocavano questi dispositivi, ci venne risposto che sarebbe stato giusto effettivamente installarli, ma che poi, a causa della mancanza di personale, sarebbe stato difficile vigilare e visionare le telecamere e via dicendo.

LA MODIFICA AL CODICE DELLA STRADA

A parte la contestazione, la risposta che denota la pochezza di chi l’ha data, a parte questo l’esigenza è avvertita, la gente li vuole questi dispositivi, perché c’è effettivamente una necessità, cioè un’esigenza di tutela. Anche le strade secondarie sono abbandonate, come Via Piano. Man mano diventano tutte strade dove ormai si corre, si corre a più non posso.
Ed allora abbiamo rivolto questa istanza, in primis alla Città Metropolitana che sarebbe competente e poi anche perché il sindaco è assessore alla viabilità, un’importantissima delega assegnatagli dal sindaco di Napoli. Quale fortuna potremmo sperare noi cittadini di Barano, di vedere questo cumulo di cariche, di incarichi in capo al nostro sindaco? Ci risponde la Città Metropolitana richiamando una nota del comandante della Polizia Municipale del febbraio 2022 in cui praticamente, vivendo nel fantastico mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie, risponde che non c’è necessità di alcun dispositivo né alcuna cautela o limitatore di velocità. Chiamiamolo come vogliamo, perché alla fine non servono, perché non abbiamo criticità particolari dal punto di vista stradale, della viabilità e della sicurezza stradale. Ma dove vive questa gente?».

Le faccio un’altra domanda. L’ultimo atto ha risposto alzando un po’ l’asticella. Ha invocato la modifica del Codice della Strada?
«Sì. Ecco, avevo dimenticato quest’ultima chicca del comandante della Polizia Municipale, che ritiene di non dover appoggiare questa richiesta dei cittadini così come formulata, però ha chiesto la modifica al Codice della Strada. E’ in attesa che il governo si pronunci sulla modifica. E allora veramente mi cascano le braccia. Perché? Innanzitutto è un atteggiamento contraddittorio, perché se non c’è necessità, non si chiede la modifica al Codice della Strada. Ma poi in quali sensi la richiesta? Tramite chi? Che tipo di richiesta è stata fatta? Con quali motivazioni? Motivazioni che quindi confliggono con quello che è scritto nella nota del febbraio 2022 alla Città Metropolitana? E’ risibile».

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