Nella storia del depuratore di Casamicciola a servizio anche del Comune di Lacco Ameno Giosi Ferrandino incassa una sconfitta e l’ennesima figuraccia. L’impianto deve essere realizzato nel sito previsto del parcheggio ex Anas e non all’eliporto come insiste il sindaco.
Peggio ancora, dalla relazione con cui il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione Fabio Fatuzzo elenca i motivi per i quali la “delocalizzazione” non è fattibile, l’attuale Amministrazione casamicciolese ne esce malissimo. La relazione è stata redatta in riscontro alla richiesta di integrazioni pervenute dall’l’Ufficio Speciale Valutazioni Ambientali, in particolare in relazione alla VIA – VincA, e alla trasmissione di una nota della Capitaneria di Porto di Napoli del novembre 2024.
Fatuzzo fornisce tutti i chiarimenti richiesti ed evidenzia le integrazioni prodotte, ed è da questo “chiarimento” che arriva lo “schiaffo” a Giosi Ferrandino. La giustificazione del parcheggio ex Anas individuato come zona di emergenza dal Piano di Protezione Civile (ma lo stesso dicasi anche per l’eliporto) e pertanto area non idonea ad ospitare il depuratore gli si è ritorta contro.
Il punto che interessa è quello che riguarda appunto la localizzazione dell’impianto di depurazione. E si parte dalla prima figuraccia incassata dal Comune ad aprile scorso, quando «con nota del 05/04/2025, acquisita al protocollo ARPAC, si segnala la comunicazione del comune di Casamicciola al Commissario prof. Fatuzzo.
L’Ente sosteneva «l’impossibilità di eseguire il progetto di realizzazione dell’impianto di depurazione a servizio dei comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme presso il sito inizialmente individuato presso l’area denominata ex parcheggio ANAS in quanto, a seguito dell’evento alluvionale del 2022, che ha investito i territori di Lacco Ameno e Casamicciola Terme, e al perdurare dello stato di emergenza, in caso di calamità tale area è stata individuata come “Strategica” dal piano di Protezione Civile. Per tale ragione questa Amministrazione ribadisce il proprio parere contrario rispetto alla precedente ipotesi di localizzazione del depuratore presso il c.d Parcheggio Anas».
LA PROCEDURA DI INFRAZIONE COMUNITARIA
Motivazione a cui il Commissario replica senza mezzi termini: «Come è ben noto, l’agglomerato di Casamicciola costituito dai comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme sull’isola d’Ischia risulta oggetto della procedura di infrazione comunitaria n. 2004/2034 con Sentenza di Condanna della Corte di Giustizia Europea del 19 luglio 2012 nella Causa C565/10 in merito all’inadempimento degli artt. 4 e 10 della stessa direttiva, ovvero per l’assenza di un adeguato trattamento (secondario o equivalente) dei reflui prodotti.
Con nota del 17/10/2024 acquisita al prot. ARPAC del 7/04/2025, sempre il comune di Casamicciola chiede al Commissario Straordinario: “di poter localizzare l’opera di cui in oggetto in corrispondenza dell’ampliamento dell’attuale eliporto, il cui intervento di realizzazione è stato ammesso a finanziamento con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Casa Italia del 31/07/2024”».
La relazione commissariale precisa: «Come noto, l’ubicazione del sito fu decisa con la Deliberazione n. 56 del 24/04/2014 del Commissario Straordinario, nominato con Decreto Prefettizio del 07/10/2013, tutti gli altri atti successivi hanno indicato tale ubicazione. Nella suddetta delibera si prende atto, inoltre, della delibera di Giunta Comunale del Comune di Lacco Ameno n.55 del 01/04/2014 avente ad oggetto la condivisione della localizzazione del sito.
La delibera n. 56 del 24/04/2014, visti i poteri del Commissario Straordinario con i poteri anche del Consiglio Comunale, si approvava la proposta del Responsabile dell’Area III Tecnica che si intendeva riportata e trascritta ed avente ad oggetto: “localizzazione sito per la realizzazione dell’impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme”, costituendo pertanto variante di destinazione d’uso dell’area per la destinazione prevista, divenuta immediatamente esecutiva ai sensi dell’art.134, del D.Lgs. 267/2000, e pertanto da recepire negli appositi strumenti di pianificazione urbanistica. Tale indirizzo tecnico programmatico è stato anche oggetto di verbale congiunto tra il comune di Casamicciola Terme e la Regione Campania, redatto il 17/09/2013, nel quale si legge testualmente “nel corso del sopralluogo, d’intesa con i rappresentanti dell’Amministrazione comunale è stata individuata l’area denominata ex parcheggio ANAS quale idonea per la realizzazione della infrastruttura”».
LA CONCLUSIONE POSITIVA DELLA CONFERENZA DI SERVIZI
Ancora: «Nel corso della Conferenza di servizi istruttoria indetta il 13 novembre 2020, al “Progetto di fattibilità tecnica ed economica per l’intervento di realizzazione dell’impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno-Isola di Ischia”, fu lo stesso comune di Casamicciola, con nota del 26.11.2020, ad avanzare richieste di integrazione circa l’interferenza del cantiere e le piattaforme a mare.
A tale richiesta il Rup diede riscontro con nota del 23.12.2020 Il comune di Casamicciola, con nota del 24.02.2020, si limitò ad inviare osservazioni in merito alla riduzione dei posti auto e l’assicurazione di installare le strutture balneari con gli stessi ingombri e il godimento della loro fruibilità. La Conferenza di Servizi si concluse positivamente e il relativo verbale inviato a tutti gli Enti del 20.01.2021». All’epoca alla guida del Comune non c’era Giosi Ferrandino…
Prosegue la relazione: «Il Progetto di FTE di realizzazione dell’impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno-Isola di Ischia, fu approvato dal Commissario Straordinario Unico con Provvedimento n. 50 del 25.02.2021, a valle di tale approvazione si diede avvio alla progettazione definitiva intraprendendo un faticoso lavoro per l’avvio del Progetto Definitivo, fino alla presentazione alla Regione Campania dell’istanza del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale), ai sensi dell’art.27 del D.lgs. n.152/2006 e s.m.i. avvenuto in data 29.08.2024. In data 5.09.2024, la Regione Campania – Ufficio Speciale Valutazioni Ambientali – ha comunicato al Commissario Straordinario Unico, ed agli Enti interessati, ivi compreso il Comune di Casamicciola e il Comune di Lacco Ameno, l’avvenuta pubblicazione sul sito web della Regione richiedendo agli Enti eventuali integrazioni per il perfezionamento della domanda».
LE ZONE DI ATTERRAGGIO DI EMERGENZA
E veniamo al Piano Comunale di Protezione Civile. Qui la “bacchettata” di Fatuzzo è particolarmente “dolorosa”: «Il Comune di Casamicciola, con nota del 14.05.2025, ha trasmesso all’Ufficio Speciale Valutazioni Ambientali copia della Delibera n. 35 del 17.12.2024. Con la suddetta delibera n. 35 veniva esaminato ed approvato il Piano Comunale di Protezione Civile; tale Piano prevede l’utilizzo come struttura ZAE (ZONE DI ATTERRAGGIO IN EMERGENZA), fra l’altro di due Aree: L’area di parcheggio ANAS quale zona utilizzabile come area di ammassamento e/o operazioni di soccorso, senza che si possano provocare condizioni di intralcio per la viabilità; La Struttura Eli-superfice per l’atterraggio in emergenza di mezzi ad ala rotante, censito da Enac per il quale il Comune provvede alla esecuzione della manutenzione ordinaria mediante un apposito intervento di manutenzione ordinaria attraverso un apposito programma. L’elisuperficie è di tipo privato ma a disposizione per servizi di eli-soccorso ed emergenza.
Tale atto pianificatorio viene approvato, pertanto, dal Comune di Casamicciola senza aver tenuto in debito conto dell’intervento in corso da parte del CSU (importo finanziato euro 56.139.830,00 con Delibera CIPE 60/2012 e successiva D.D 212/2021-DPCM del 23.12.2020) sul parcheggio ANAS, dove nel corso di questi anni sono stati effettuati rilievi ed indagini, con costi già liquidati per circa 511.293,63 euro, studi e progettazione di FTE fino a quella definitiva, prodotta in sede di PAUR.
Ciò nonostante, il Comune all’atto della stesura del Piano Comunale di Protezione Civile, abbia dichiarato che per la stesura del piano sono stati analizzati i lavori, i lavori attivi sul territorio, i lavori previsti, sia pubblici che privati».
LE CONSEGUENZE DELLA “DELOCALIZZAZIONE”
La conclusione è scontata: «Le argomentazioni dell’Amministrazione comunali non possono risultare pienamente condivisibili.
In primis, come narrato, la scelta del sito è stata effettuata nel 2010 congiuntamente da tutti i comuni isolani e diventa poco sostenibile considerare superata tale scelta per effetto della nota di richiesta archiviazione del 14.05.2025, con la quale il Comune di Casamicciola individua quale area alternativa per la realizzazione dell’impianto “dell’area dell’eliporto”.
La motivazione sarebbe che l’area ANAS già individuata rientra nel piano di emergenza ZAE dal comune stesso elaborato, come anzidetto.
In realtà, sia l’area ANAS che quella dell’eliporto (proposto come alternativa), sono state individuate come “Struttura ZAE”, quindi anche quest’ultima area non risulterebbe non compatibile con il piano di citato. Tale area, inoltre, a differenza di quella dell’ANAS di competenza demaniale risulta essere di proprietà di privati, con aggravio di costi e dei tempi procedurali per eventuale esproprio. E’ da considerarsi, inoltre, che il ritardo nella realizzazione dell’impianto comporta un ulteriore danno economico proporzionale ai tempi necessari alla definitiva risoluzione dell’infrazione comunitaria.
Infatti, è noto che l’opera di che trattasi sia ritenuta “opera strategica”, insieme ad un pacchetto di impianti analoghi per tutto il territorio nazionale, e che nell’ambito della procedura d’infrazione UE, con sentenza del 31.05.2018 della Corte di Giustizia Europea l’Italia è stata condannato al pagamento di una somma forfettaria pari a 25 milioni di euro, oltre a una penalità giornaliera di circa euro 165.000 al giorno, pari a euro 30.112.500 per ciascun semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie per ottemperare alla sentenza del 19.07.2012.
Occorre altresì, evidenziare che i costi ad oggi già sostenuti in termini di indagini ed approfondimenti tecnici eseguiti in fase di progettazione non sarebbero recuperabili: l’area proposta in alternativa ha dimensioni e caratteristiche diverse da quella prevista in progetto e le attività già esperite per la progettazione e la posa in opera della condotta sottomarina in un definito transetto costiero non sarebbero più utilizzabili.
La nuova localizzazione, infine, priverebbe l’isola di un servizio di elisoccorso ed emergenza, così come oggi individuato.
Tali rilievi evidenziano sostanziale difficoltà ad accettare l’ipotesi di delocalizzazione proposta dal Comune. Pur tuttavia nello spirito di leale collaborazione fra le Amministrazioni si rimane disponibili ad approfondire ogni possibile ulteriore elemento da valutare».
Un passaggio conclusivo “morbido” finalizzato solo a stemperare i toni e a fornire uno “zuccherino” a Giosi. La realtà è che il depuratore sarà realizzato nell’area dell’ex parcheggio Anas e le insistenze per cambiare la “location” hanno solo fruttato l’ennesimo smacco.










