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giovedì, Marzo 28, 2024

Demanio rovente. Agcom vs Casamicciola. Il garante ricorre in giudizio e impallina le concessioni

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Ida Trofa | L’Agcom aveva dato parere negativo alla proroga delle concessioni fino al 2033 stabilita dalla delibera di giunta di Casamicciola lo scorso dicembre, per violazione della concorrenza. Il comune aveva tentato di rispondere alla stessa Agcom con un laconico riscontro : “La rideterminazione della durata discende direttamente dalla legge, che ha determinato il diritto acquisito dal concessionario direttamente in base alla stessa”.

Ma lo pseudo parere pro veritate firmato dall’ultimo consulente incaricato in materia dagli inquilini del Capricho non è piaciuto all’organismo incaricato di vigilare in materia di concorrenza. Giunge cosi l’ultimo colpo. Un mirato ricorso al TAR teso ad impallinare le suddette concessioni e bloccare cosi l’affidamento ultradecennale già predisposto in favore dei vecchi concessionari. L’imperativo Agcom resta quello di rimettere a bando il demanio locale. Una guerra che si preannuncia, dunque, ancora più cruenta e complicata di quanto si potesse credere.

L’amministrazione di Casamicciola, pur aderendo al parere dell’Autorità, e in attesa delle indicazioni europee, ha specificato ai vari concessionari che negli atti di concessione che verranno adottati sarà inserita una specifica clausola, con cui il singolo concessionario venga informato della possibilità di attivare il procedimento per il ritiro dell’atto, “laddove sopravvenga differente valutazione di conformità ai principi comunitari avviate anche sulla normativa italiana di emergenza, indicati dai competenti organi comunitari, e che dichiari la previsione legislativa nazionale configgente con il diritto comunitario. Questo, oltre a tutta un’altra serie di codici e codicilli che, evidentemente, non hanno convinto, come la risposta locale, l’autorità per la libera concorrenza che al contrario a deciso di adire alle vie legali pur di vedere revocare le proroghe al 2033. Continua cosi lo scontro, anzi entra nella fase più critica e si condurrà a suon di carta bollata tra Comune e Autorità garante per la concorrenza e il mercato. Un’altra pagina complicata della storia locale sul tema delle concessioni demaniali che sta infiammando il dibattito politico ed alimentando guerre trasversali a suon di esposti e denunce.

La vicenda a suon di botte risposte
Come alcuni ricorderanno, il Garante aveva dato parere negativo alla delibera di giunta dello scorso dicembre con cui il Comune di Casamicciola aveva disposto l’attivazione del procedimento per l’estensione della durata delle concessioni di beni del demanio marittimo con finalità turistico-ricreative in favore dei concessionari esistenti, sulla base di quanto previsto dalla legge 145/2018 (che ha disposto un nuovo termine di scadenza al 31 dicembre 2033), e dal decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 (il cosiddetto decreto-rilancio), nella parte in cui tali norme si riferiscono, confermandolo, al meccanismo di proroga ex lege delle concessioni demaniali marittime.

Dopo il giudizio negativo dell’autorità, che riteneva la proroga lesiva della “dei principi concorrenziali nella misura in cui impediscono il confronto competitivo che dovrebbe essere garantito in sede di affidamento dei servizi incidenti su risorse demaniali di carattere scarso”, il Comune aveva rilanciato inserendo negli atti concessori una clausola secondo cui i diritti dei concessionari saranno validi fino all’eventuale valutazione contraria da parte degli organi dell’Unione europea. Un modo per garantire a medio termine l’attività dei gestori, in attesa della pronuncia comunitaria sulla normativa italiana emergenziale che aveva confermato le proroghe, in contrasto coi principi della famigerata “direttiva Bolkestein”.

Ancora , l’Agcom aveva inviato una nota al Comune, relativa al procedimento di estensione della durata delle concessioni, chiedendo di comunicare, entro e non oltre il 6 aprile, i dati identificativi dei soggetti che hanno manifestato interesse a ottenere o che hanno già ottenuto l’estensione della durata delle concessioni demaniali marittime, conformemente a quanto previsto dalla delibera di giunta n.125 del dicembre scorso. Infine si è rivolta ai giudici. Al comune ora non resterà che costituirsi in giudizio e tentare di sostenere, o meglio ancora, far prevalere le ragioni dell’Ente.

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