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venerdì, Marzo 29, 2024

Decreto Ischia, l’on. Caramiello: una medaglia al valor civile per gli angeli del fango e critica i fondi miseri destinati all’isola

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Di seguito vengono riportati gli stralci significativi dell’intervento in Aula dell’Onorevole Alessandro Caramiello: sul tavolo il Decreto Ischia. Critico il deputato pentastellato che – citando l’impegno dei Sindaci isolani, puntando il dito contro il fango mediatico divampato contro l’isola e chiedendo al Presidente della Repubblica di conferire una medaglia al valor civile agli “angeli del fango” – lamenta la tagliola del Governo che si è abbattuta contro gli emendamenti presentati dalla sua forza politica, che invocava più fondi per Ischia e un maggiore impegno contro il dissesto idrogeologico.

“Onorevoli colleghi – tuona in Aula l’onorevole Caramiello – in data 26 novembre dello scorso anno, a 6 anni di distanza da un terremoto che ha colpito l’isola verde, l’isola di Ischia, si è verificata una frana a causa di ingenti piogge, provocando la morte di 12 persone.
Il mio pensiero ancora oggi va ad Eleonora, Salvatore, Gianluca, Valentina, Michele, Francesco, Maria Teresa, Maurizio, Giovanna, Nikolinka, Maria Teresa e il piccolo GiovanGiuseppe, i cittadini che ci hanno lasciato a causa di questa tragedia.

Pertanto, torno a ripetere che occorre stanziare ingenti fondi per cercare di risolvere una volta e per tutte il rischio idrogeologico in Italia. Bisogna presidiare il territorio e monitorarlo continuamente e cercare d’ intervenire in maniera preventiva.

Relativamente alla frana: al fango che ha ricoperto Casamicciola Terme, s’è aggiunto altro fango. Schizzato da quei mass media che, come spesso accade giù al Sud, per motivi di share non hanno aspettato altro che offrire una visione distorta del nostro territorio, quasi come se il nero fosse l’unico colore presente sulla tavolozza meridionale. E dico questo perché non è più accettabile la retorica visto i dati che vi ho portato, secondo cui l’alluvione, le frane che accadono in altre parti del Paese dipendono dal cambiamento climatico, mentre una tragedia analoga che affligge la nostra terra dipende da fattispecie illecite legate alla mano umana.
E’ CHIARO CHE GLI ILLECITI VANNO SEMPRE PERSEGUITI E OVUNQUE.
Ma se il 2022 verrà consegnato alla storia come l’anno della tragedia d’Ischia, auspico possa essere anche ricordato come l’anno in cui i figli di quell’isola, spesso più che minorenni, si sono rimboccati le maniche per giorni e giorni.
Spalando con le proprie mani il fango, alla ricerca dei propri fratelli e per ripulire il volto dell’isola che fu cara ad Angelo Rizzoli e a Luchino Visconti.
A loro, agli “angeli del fango”, che hanno emozionato il mondo intero, auspico che il Capo dello Stato possa riconoscere una medaglia al valor civile.
A questi giovani, alla protezione civile, alla Croce Rossa, alle forze dell’ordine va il mio sentito ringraziamento.
Il 28 novembre, a distanza di 2 giorni dalla tragedia, io ero lì, nell’ufficio del Commissario prefettizio di Casamicciola Terme, la dottoressa Simonetta Calcaterra, intenta a dirigere le operazioni col Sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale.
Nei loro occhi scavati dalla stanchezza fisica e psicologica ho tastato il dolore tremendo, di quanto accaduto. Ho trovato un’isola ferita. Ma nel loro spirito indomito, nella loro immensa energia che sprigiona da chi solo sa che non può voltarsi indietro e che deve andare avanti per amore dei propri cari, ho avuto modo di toccare con mano la forza e la determinazione di una Comunità che, sono certo, rinascerà dalle proprie ceneri come una Araba Fenice.
Siamo vulcanici, siamo figli del Vesuvio, nati sopra la lava e possiamo piegarci ma non ci spezziamo!
Ebbene, Onorevoli colleghi, anche l’isola d’Ischia per rinascere ha avuto, ha ed avrà bisogno di una spinta propulsiva, di una mano, per non essere lasciata indietro.
Una mano che il Movimento 5 Stelle non ha mai negato, sia sostenendo la ricostruzione post sisma, sia votando a favore di provvedimenti importanti a sostegno delle isole minori: penso alla modifica dell’articolo 119 della Costituzione, che reca “l’obiettivo di promuovere misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità” o alla decisione di inserire le isole minori all’interno della 73 esima area interna ultra-periferica, passo in avanti per accedere a ulteriori risorse. Battaglie fortemente spinte dall’ANCIM e applaudite dalle Comunità isolane.
A tal proposito, già vi dico che – assieme a numerosi colleghi – abbiamo dato vita ad un intergruppo parlamentare che sosterrà le aree fragili, quelle interne del paese e, appunto, le isole minori. Noi non lasceremo mai indietro questi territori!
Un tema trasversale, senza colore politico e senza steccati ideologici
Ed ora?
Ora, Onorevoli colleghi, è venuto il momento di NON far sentire gli isolani, e in particolar modo gli ischitani, cittadini di serie B.
Per questo, il Movimento 5 Stelle ha prontamente accolto le richieste provenienti da Ischia, presentando diversi emendamenti a sostegno della sua Popolazione, col fine di aiutare i Comuni, le aziende le piccole e medie imprese e i suoi abitanti. Personalmente ho presentato una proposta emendativa, in qualità di capogruppo della Commissione agricoltura della mia forza politica, che ha l’obiettivo di ristorare le aziende agricole che hanno subito danni a causa della frana del 26 novembre, chiedendo lo stanziamento di 2 milioni d’euro.
Ma l’attenzione del Movimento non si limita a questo, ovviamente. Come co-firmatario, abbiamo presentato, ad esempio, anche un altro emendamento che mira ad assicurare ai Comuni dell’Isola d’Ischia il gettito dei tributi locali non versati per effetto delle sospensioni: oltre 2 milioni di euro solo per Casamicciola e, inoltre, sempre per i Comuni dell’isola, abbiamo previsto un ristoro relativo al minore gettito a causa del tragico evento.
Ma come Movimento non abbiamo chiesto solo fondi maggiori rispetto a quelli previsti dal Decreto, ma anche seri interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, assunzioni a tempo indeterminato per il personale con rapporto di lavoro a tempo determinato in servizio presso i comuni e direttamente impegnato nelle attività di ricostruzione, un aggiornamento del piano di assetto idrogeologico, interventi finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico, misure urgenti per lo svolgimento delle attività didattiche, misure per il trasporto scolastico dell’isola e tanto tanto altro!

Ebbene, onestamente, non ci aspettavamo certo un accoglimento totale delle nostre proposte emendative, Ma, Onorevoli colleghi, mai ci saremo aspettati di veder rigettati tutti i nostri emendamenti.
Così come non ci saremo aspettati uno stanziamento di appena 10 milioni di euro l’anno fino al 2026. Con questi soldi, ha giustamente fatto notare il Sindaco di Forio d’Ischia e Presidente dell’ANCIM Francesco del Deo – e dunque un attore protagonista di quel territorio – si riuscirà “giusto a togliere fango e detriti dalle strade, non certo a far avviare le opere di messa in sicurezza del territorio, per non parlare di ricostruzione post sisma e post frana!”. E qui ritorniamo alle scelte politiche di questo governo.
Onorevoli colleghi, nella stessa commissione che ha approvato altri emendamenti il Governo ha chiaramente detto che vi sono “difficoltà di carattere finanziario”. E che, dunque, non ci sono fondi.
Ma, Se io fossi ischitano mi domanderei, dove ha trovato, questo Governo, 900 milioni per spalmare in 60 mesi i debiti dello sport, e in particolare delle società di calcio.
Presidente è sempre una scelta politica
Se io fossi ischitano mi chiederei perché, in Legge di Bilancio, si è preferito utilizzare quasi un miliardo per dare una mano ai club milionari e foraggiare un sistema già sazio, anziché aiutare gli sfollati di Ischia, le famiglie delle vittime e i cittadini che ancora aspettano di vedere ricostruite le proprie case dal sisma del 2017!
“Se io fossi foco – avrebbe detto il sommo Poeta Cecco Angiolieri – arderei questo Decreto”, ma non sarebbe un atteggiamento responsabile.
Dunque, che si concedano pure questi fondi – seppur esigui, quasi insignificanti – all’isola d’Ischia: noi non diremo mai di no, è ovvio.
Ma con che coraggio potrete mai mettere un giorno piede ad Ischia e, magari, incrociare lo sguardo di quei ragazzi che tempo addietro, a mani nude, scavavano nel fango per cercare i propri amici o i propri familiari?
Presidente, la storia non miete a giugno e non vendemmia a ottobre.
Ha una sola stagione: il tempo.
E Onorevoli colleghi NON diteci che non vi avevamo avvisati”.

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