Gaetano Di Meglio | Lunedì, in aula, arriva il Decreto Ischia; martedì o mercoledì, invece, si vota. E avremo la conversione in legge del primo decreto della storia dedicato alla nostra isola. La notizia arriva relatore in Commissione Ambiente, l’on. Giampiero Zinzi: “Grazie all’impegno del governo, con la collaborazione di tutte le forze politiche, un passo importante per aiutare Ischia. Un iter complesso su cui si è trovata un’intesa in commissione Ambiente. Siamo fiduciosi per l’approdo del decreto in Aula alla Camera previsto per lunedì 16”.
Nel testo emendato e approvato all’unanimità dalla Commissione ci sono 40 milioni di euro per la nostra frana. 10 milioni l’anno, dal 2023 al 2026, per realizzare il Piano commissariale d’interventi urgenti per la sicurezza e la ricostruzione di Ischia.
Tanti? Pochi? In verità, il decreto ne cuba altri 17.
I primi 10 sono quelli già appostati con l’emissione del decreto stesso (che non possono essere calcolati insieme ai 40); poi ci sono quelli necessari a coprire la sospensione del pagamento dell’IMU per i comuni di Casamicciola e Lacco Ameno: 1.340.000 euro per il 2022, 1.380.000 euro per il 2023 che, tra coperture e proroghe si sommano alla cifra di 6,12 milioni nel 2022 e 10,75 milioni nel 2023. Risorse che si completano con i 54 mila euro per sostenere la proroga della Sezione del di tribunale. E siamo a quota 57 milioni.
Eppure, però, la “grande confusione” del decreto è negli atti che lunedì arriveranno in aula e, solo allora, potremo capire l’attualità dei testi. Ad oggi, leggendo quelle che sono “PROPOSTE EMENDATIVE APPROVATE”, è chiaro che le stesse agiscono solo dall’articolo 5 in poi e ampliano norme che esplicano la propria validità solo su Casamicciola e Lacco Ameno. Ovvero, quello che specifica l’articolo 1 e che, stando ai termini approvati, non subisce alcuna variazione. Se così fosse ci troveremmo difronte ad una risorsa economica da valutare con un peso e un’applicazione diversa, ovviamente limitata, non solo economicamente ma anche territorialmente.
A questi fondi destinati a Casamicciola e Lacco Ameno, vanno aggiunti i 4 milioni che sono la provvista economica stanziata dalla Regione Campania per l’emergenza frana, il milione della Città Metropolitana e, ultimi ma non ultimi, i due milioni di euro appostati con la dichiarazione dello stato di Emergenza dal Dipartimento di Protezione Civile.
NORME E RISORSE
Nel frattempo, dobbiamo comprendere e allineare bene le norme e le risorse. Stiamo affrontando questa battaglia in modo opposto a quanto accaduto con il terremoto. Durante il sisma avevamo le risorse, ma non le norme. Oggi, invece, abbiamo le norme (per fortuna!) ma non le risorse. Tuttavia, come dice Giacomo Pascale, “il piombo si trova sempre”
In arrivo altri 20 milioni
Dal dibattito in aula, secondo quanto promesso dagli onorevoli vicini all’isola, potrebbero venir fuori altri 20 milioni di euro legati soprattutto alla voce “fanghi”, ma per questo dobbiamo attendere il dibattito in aula. Per ora ci troviamo di fronte a una GRANDE CONFUSIONE, davanti a RISORSE IRRISORIE e, soprattutto, a un atteggiamento poco trasparente nei confronti dell’isola. Qualcuno avrebbe voluto completare lo spoil system commissariale anche su Ischia e far cadere completamente la testa di Legnini. Circostanza che, tra i non detti, potrebbe opzionare un’ulteriore chiave di lettura. Per ora vi tenete Legnini e poche risorse e l’anno prossimo, con il nuovo commissario e la nuova legge di bilancio, arrivano i fondi vedi.
Un po’ quello che è successo al Centro Italia con la nomina di Castelli e con l’adozione del DL Ricostruzione.
Ad oggi, però, ci limitiamo ai fatti, o meglio ai “piatti” (PER ORA) VACANT! (delle risorse stanziate per l’isola d’Ischia)