Questo tempo balordo che, a quanto pare, da oggi pomeriggio dovrebbe finalmente migliorare per diversi giorni, rende le persone pigre ed apatiche anche verso le operazioni più elementari della routine domestica. Qualche pescatore, dall’alto di un’esperienza che non finirà mai di stupirmi e in un vernacolo tipicamente mandraiolo, quest’estate me lo aveva predetto: “Ci siamo lamentati della poca pioggia. Vedrete che questo splendido agosto lo pagheremo tra novembre e dicembre.” E così è stato!
Lo schermo del computer sembra il rifugio ideale per cercare chissà quale diversivo, un modo come un altro per ritrovare una dimensione lontana dalla realtà che, fuori dalla finestra, incombe inclemente verso chi è costretto a popolarle per mille diversi motivi. Facile quanto inutile, quindi, sfogarsi su Google gettandosi a capofitto nelle foto di una spiaggia delle Maldive; meglio ancora, rivivere le emozioni di qualche viaggio un po’ più indimenticabile di altri, augurandosi che presto si possa riprendere a girare il mondo con sempre crescente tranquillità.

Permane, però, la necessità di guardare Ischia dalla finestra con quell’occhio attento e obiettivo e non dimenticarne le criticità. Puntualizziamo un aspetto: se a casa c’è una tubazione che perde, un mobile tarlato o un intonaco invaso dall’umidità, il buon padre di famiglia interviene e, gradualmente, pone rimedio a tutto, giungendo se necessario anche alla conclusione di cambiar casa qualora i problemi risultassero troppo frequenti, onerosi e talvolta irrimediabili. Adesso, a meno che non si abbia la seria intenzione di abbandonare quest’Isola per manifesta incompatibilità con la grettezza di una mentalità diffusa dannosa e difficile da accettare, continuare a viverci significa prendere coscienza della necessità di voltare pagina e intervenire laddove necessario, con tutti i sacrifici che questa scelta comporta.

Cosa fare? Ognuno si interroghi in tutta libertà. Intanto, fuori continua a piovere!