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sabato, Aprile 20, 2024

Da Enzo Ferrandino parte la “guerra” ai distributori automatici

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L’ordinanza sindacale vieta in diverse zone l’installazione degli apparecchi per la vendita di prodotti alimentari e non. Una iniziativa volta a tutelare il decoro e le caratteristiche ambientali e architettoniche del centro e di altre aree di interesse, ma anche a prevenire problemi di ordine pubblico. Sull’intero territorio divieto nelle ore notturne: i distributori potranno funzionare esclusivamente dalle 7.00 alle 21.00

Da Enzo Ferrandino arriva un giro di vite alla installazione di distributori automatici per la vendita di prodotti alimentari e non (con un occhio di riguardo agli alcolici). Una iniziativa volta a tutelare il decoro e le caratteristiche storiche ed ambientali delle zone del centro o di altre aree di particolare interesse, ma anche ad evitare problemi di ordine pubblico, in particolare nelle ore notturne.

L’ordinanza sindacale che detta nuove «disposizioni in ordine agli esercizi di vendita di prodotti al dettaglio mediante apparecchi automatici», richiama la normativa in materia, che prevede espressamente: «Al fine di assicurare un corretto sviluppo del settore, i comuni, limitatamente alle zone del territorio da sottoporre a tutela, adottano provvedimenti di programmazione delle aperture degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico di cui al comma 1, ferma restando l’esigenza di garantire sia l’interesse della collettività inteso come fruizione di un servizio adeguato sia quello dell’imprenditore al libero esercizio dell’attività.

Tale programmazione può prevedere, sulla base di parametri oggettivi e indici di qualità del servizio, divieti o limitazioni all’apertura di nuove strutture limitatamente ai casi in cui ragioni non altrimenti risolvibili di sostenibilità ambientale, sociale e di viabilità rendano impossibile consentire ulteriori flussi di pubblico nella zona senza incidere in modo gravemente negativo sui meccanismi di controllo in particolare per il consumo di alcolici, e senza ledere il diritto dei residenti alla vivibilità del territorio e alla normale mobilità. In ogni caso, resta ferma la finalità di tutela e salvaguardia delle zone di pregio artistico, storico, architettonico e ambientale e sono vietati criteri legati alla verifica di natura economica o fondati sulla prova dell’esistenza di un bisogno economico o sulla prova di una domanda di mercato, quali entità delle vendite di alimenti e bevande e presenza di altri esercizi di somministrazione».

Quindi il primo cittadino richiama il Regolamento Comunale del Commercio su aree Pubbliche e Regolamento Comunale per il Commercio al dettaglio in sede fissa «ed in particolare le scelte programmatiche in esso inserito in cui si tende a salvaguardare e valorizzare il settore commerciale ubicato nelle zone del centro storico non consentendo l’insediamento di ulteriori attività che non siano compatibili con la pedonalizzazione dell’intera zona».

LE ZONE OFF-LIMITS

Le premesse sono chiare, come del resto poi le spiega lo stesso sindaco nell’intervista rilasciata a Il Dispari. Di qui la decisione di «adottare idonea ordinanza, nelle more dell’adozione di apposito Regolamento per disciplinare l’insediamento di attività commerciali alimentari, a salvaguardia di particolari ambiti del centro storico al fine di tutelare, in considerazione della loro vocazione, il decoro delle zone del Comune di particolare interesse sotto il profilo turistico-commerciale». Sottolineando in proposito che l’intero territorio «è meritevole di tutela, sia pure in misura graduata secondo le caratteristiche delle varie zone».

Enzo Ferrandino richiama quindi le motivazioni di tutela dell’ordine pubblico e della tranquillità nel centro, alla luce di situazioni che rendono invivibili determinate zone nelle ore notturne. Oltre che l’acquisto di alcolici anche da parte di minori: «Ritenuto che l’apertura degli esercizi di vendita al dettaglio mediante apparecchi automatici nelle zone del Comune di particolare interesse sotto il profilo turistico-commerciale, determina di fatto un ostacolo al pieno controllo del territorio soprattutto nelle ore notturne anche a causa della presenza di giovani avventori spesso minorenni che all’uscita dei locali nelle ore serali e fino all’alba sono soliti intrattenersi in prossimità dei distributori automatici spesso al fine di consumare alcolici, con conseguente disturbo della quiete pubblica mediante schiamazzi ed assembramenti che meritano di essere disincentivati a tutela dell’interesse pubblico».

L’ordinanza quindi elenca le zone “tutelate” in cui non sarà possibile installare distributori automatici: «E’ consentito l’apertura di nuovi insediamenti relativi all’esercizio della vendita dei prodotti al dettaglio, nel settore alimentare e non alimentare, mediante apparecchi automatici in tutto il territorio comunale ad eccezione delle zone relative alle: via Luigi Mazzella e traverse, via Girolamo Rocca, via San Giovan Giuseppe della Croce, via Seminario, Lungomare Stradone, via Pontano, via Spiaggia dei Pescatori, via Antonio Sogliuzzo, via Alfredo De Luca, corso Vittoria Colonna e traverse, via Roma e traverse, via delle Terme, via de Rivaz, piazza Antica Reggia, via Porto, via Iasolino, Banchina Olimpica e Baldassarre Cossa nonché nei fabbricati con almeno un lato prospiciente con la piazza e/o strade precedentemente elencate)».

Il provvedimento indica anche gli orari in cui i distributori potranno essere attivi: «L’orario degli esercizi di vendita di prodotti al dettaglio, nel settore alimentare e non alimentare, mediante apparecchi automatici presenti nelle zone non ricomprese nel comma precedente dovrà svolgersi dal 1 gennaio al 31 dicembre di ciascun anno fra le ore 7.00 e le ore 21.00». Divieto assoluto nelle ore notturne sull’intero territorio, dunque.

Previste ovviamente sanzioni per i contravventori. Chiaramente l’ordinanza è soggetta a eventuali ricorsi al Tar. Qualcuno la impugnerà? Il sindaco si dice tranquillo e comunque determinato a sostenere le ragioni del provvedimento in ogni sede.

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