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sabato, Aprile 20, 2024

Da anni le strade della Mandra sono in queste condizioni le “grandi opere” vengono realizzate altrove

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Gianni Vuoso | Non accusateci di essere di quelli che vedono solo le cose negative del paese, le storture di chi dovrebbe amministrare in modo intelligente. Ma riflettiamo un momento. Grandi opere al Porto, sulla banchina, pavimentazione nuova al Porto, dislocazione dei basoli di antica memoria per fare spazio ad una pista ciclabile che moriamo dalla voglia di percorrerla, invenzione di una piazza, come quella degli Eroi, che resta piazza solo nella mente di chi l’ha ideata, creazione di una vasca da bagno piastrellata che sarà il capolavoro da presentare in foto, su carta patinata, nel prossimo opuscolo elettorale di chi è convinto che è stato portato lassù, in Piazza Antica Reggia, per garantire a tutti noi una “Bella Ischia”, aggressione devastatrice di una Pineta pubblica per creare un’altra inutile pista ciclabile, progettazione per una nuova Riva Destra (tutta da scoprire), una Bocca Vecchia del Porto tutta da attualizzare secondo i piaceri di chi è convinto di passare alla storia con questa ennesima opera faraonica, passaggio di asfalto su alcune strade per garantirne la sicurezza. Sia ben chiaro: stiamo solo elencando interventi su interventi, perché è meglio non soffermarsi su opere che da sole, sono sufficienti a caratterizzare le qualità del pool sito nella piazza del grande re Ferdinando! Ma possibile che non ci sia un solo amministratore capace di pensare che forse, altre zone del paese, per esempio Via Pontano e tratti di Corso Vittoria Colonna, hanno bisogno di interventi urgenti!

Le foto mostrano il gravissimo dissesto, pericoloso per pedoni e automobilisti, di un’arteria dove i cazzimbocchi saltano come proiettili. E dire che stiamo parlando di un percorso frequentato da cittadini e turisti che si dirigono ad Ischia Ponte. Parliamo di traverse di un valore monumentale come Via D’Aloisio, Via Champault, Vico Ulisse. Non c’è un centesimo per sistemare queste strade. O forse non c’è un briciolo di volontà, non c’è quella preparazione storica e culturale che dovrebbe spingere un amministratore a scendere in campo a difesa del territorio che amministra.

Non è vero? Diciamo sciocchezze? E’ l’ennesimo attacco di questo fogliaccio che ha la brutta abitudine di mostrare una realtà diversa da quella che qualcuno mostra in carta patinata?
O forse prima di avviare la prossima campagna elettorale, la solita squadretta comunale di manutenzione sarà chiamata a versare, fra un cubetto e l’altro, il solito secchiello di asfalto per prendere per culo chi poi sarà invitato a votare per chi non avrà dimenticato la Mandra?

2 COMMENTS

  1. Mi collego alla foto che apre l’articolo di Gianni Vuoso per testimoniare che proprio nel tratto del corso che sale verso la Chiesa dell’Addolorata, nel novembre del 2019, mentre risalivo la strada che è lastricata dei grossi cubi di porfido, noti come “cazzimbocchi”, avvertivo un fortissimo colpo al di sotto del motore della mia fiat Panda. Quindi mi fermavo ed ovviamente non potevo fare a meno di notare che uno di questi grossi porfidi aveva quasi sfondato la coppa dell’olio con un suo lato aguzzo, fortunatamente l’olio non fuoriusciva. Mi reco dal meccanico dopo qualche ora: con l’auto sul ponte il danno era molto evidente. Ho segnalato più volte il problema della strada, anche tramite stampa, ma la situazione rimane invariata da anni con qualche rattoppo di graniglia di asfalto nei fossi, ma altri porfidi sono pronti a saltare. Vorrei indirizzare questo commento allo stesso sindaco Ferrandino, perchè sono tanti in questo periodo dell’anno gli scooter che risalgono quella strada ed i porfidi che si staccano rimangono sul carrabile, in alcune occasioni vengono accostati al ciglio del marciapiede per toglierli dal centro, ma sono un costante pericolo, soprattutto nelle ore notturne. Occorre intervenire per salvare vite umane.

  2. Questo è forse uno dei problemi minori,Spiagge incontrollate, mal gestite, sporche, senza servizi(alcune) con raccolta differenziata incomprensibile, la sbarra all’ingresso de O sole mio sempre aperta, il parcheggio La Siena eternamente ai lavori di “asciugatura”, il muro sulla salita di Sant’Antonio in super pessime condizioni, Ischia Ponte Zona di nessuno, e oltre , (spesso) alla voce di Vuoso, non vedo altro, forse va bene cosi.

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