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venerdì, Marzo 29, 2024

Cui prodest. Di Carmelo Amente

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I conservatori, fautori della quiete dei cimiteri, riunitisi al convegno del Circolo Sadoul, hanno dibattuto su Ecologia Uomo – Natura  con citazioni altisonanti incomprensibili ai più. Deliri d’onnipotenza e vanità conclamata di un peccato originale che non può essere cancellato se è condannato solo a parole.

Se le fiammate del convegno sul clima non riscaldano i ragazzi, vi meravigliate? Preferiscono scorrere i cellulari piuttosto che parlare del nulla. Siete avulsi dalla realtà, di qui la distanza dei giovani.

Un passaggio, tra i tanti auto referenzianti mi ha colpito (lo riporto letteralmente e mi scuso se estrapolo): “Ma questo non spiega a sufficienza il fossato che esiste tra mondo della Cultura e resto della Società”. In realtà lo spiega, ah! Se lo spiega. La faglia sopra citata, nel nostro piccolo, fotografa ampiamente la situazione del Sistema Paese da tempo imploso e a differenza degli autoreferenzianti da salotto cerco di comprendere il momento storico.

Tutte le problematiche sciorinate hanno un denominatore comune che si chiama EUROPA. Un aborto di ciò che fu il Manifesto di Ventotene, di cui ero un entusiasta ma che, alla luce dei vari Trattati (tra l’altro stilati e mai realizzati del tutto) da Dublino a Lisbona, da Maastricht a Schengen, dovremmo uscire da questo girone Dantesco e riappropriarci della Sovranità Nazionale per poi sversare, come un calzino, questo paese e dal basso ricominciare a sognare un futuro degno di essere vissuto.

Citazioni globali di eminenti della Cultura non sono raccolte dalle nuove generazioni e gli addetti ai lavori non si chiedono neppure un «PERCHE’». Dare attenzione, al proprio territorio e entrare in sinergia con altri luoghi, (ognuno con le sue problematiche ) sarebbe più opportuno.

Guardiamo l’isola d’Ischia con più attenzione. In essa gli scempi nazionali sono più che evidenti vivendole quotidianamente “Natura – Uomo  – Ecologia” tematiche importanti non più dilazionabili e per risolverle , prenderne coscienza è un imperativo.

Cominciamo coinvolgendo le Istituzioni prima e gli ultimi degli ultimi poi (quest’ultima componente importante). Non predicate in modo contorto, con citazioni incomprensibili ai più.

Non siate avulsi dalla realtà, scendete dall’Olimpo voi che vi credete degli Dei. Umanizzatevi e sarà un processo di cui andrete fieri. Dare coscienza ai più è difficile? Certo! Ma non impossibile.

N.D.S. (Nota Ludica Semiseria) La mia giovinezza fu costellata da esperienza politica notevole. Militavo nel P.S.I. i cui dirigenti erano Rispoli, Borgogna, Italiano, Pasquale Mazzella, Mizar e compagnia. Nel direttivo militavano molte donne tra cui Maria Pinto, ala sinistra del partito, Chiara Pilato ala destra, Adele Conte neutrale.

Varie proposte e strategie sul tappeto (eravamo in campagna elettorale, noi con archi e frecce ed Enzo Mazzella con i cannoni)e non si trovava la quadra. Maria Pinto sbottò contro la Pilato: “Prendo atto che qui c’è una Sinistra e una Destra” e la Pilato con il suo fare British, molto calma rispose: “Maria ci conosciamo da tanti anni e oggi scopri l’acqua calda?”

Per dire che ogni volta che proponevo venivo contestato e le mie proposte erano sempre irrealizzabili.

Stufo, inveii, contro l’allora segretario Rispoli:”Siete un branco di codardi e volete fare la rivoluzione alla Chiara Pilato”. Sornione e ironico il Rispoli chiese: “Sarebbe?” Conclusi dicendo “Dal divano passa alla poltrona ma resta sempre chiusa nel salotto” SIETE RIMASTI TALI.

Carmelo Amente

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