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sabato, Aprile 20, 2024

Crolli sull’alveo de La Rita, aspettando che diventi tragedia… tutti girati dall’altro lato

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Ida Trofa | Richiesta di stato di calamità e invio di uomini e mezzi straordinari per affrontare il problema dei crolli e dell’ostruzione dell’Alveo La Rita è quello che hanno chiesto al Governo di Roma ed al Governo della Regione Campania i sindaci di Casamicciola Terme Giovan, Battista Castagna, e di Lacco Ameno, Giacomo Pascale.

“Abbiamo chiesto tutti gli aiuti possibili – ci ha detto Castagna nell’attesa che siano sciolte le riserve sulla richiesta urgente inviata venerdì 19 febbraio dopo il terribile crollo agli ex stabilimenti delle Terme La Rita, più di una settimana fa – per valutare se non sia necessario un intervento di straordinaria urgenza per ripristinare, anche in via provvisoria, la funzionalità dell’alveo intasato e i collegamenti e per valutare, in maniera più approfondita, come risolvere il problema che è un’emergenza di livello tale che non può essere affrontata dai soli comuni, già fortemente provati dal sisma e dalle difficoltà intrinseche di gestire al situazione alvei, rischio idrogeologico e fragilità del territorio“.

Eppure, al momento, dopo giorni da quelle richieste, l’ipotesi al vaglio, agognata dai primi cittadini, al momento non c’è! Serve un intervento terzo che non è stato ancora definito nonostante l’urgenza.
Nel merito, il dottor Ennio Ciervo per il Genio Civile, profondo conoscitore dell’isola d’Ischia, ha relazionato più volte e opportunamente, affinché lo stato disastroso del canale, ora al centro di un vero e proprio giallo istituzionale, non fosse il volano e, purtroppo, il punto di partenza della prossima sciagura. Lo stesso funzionario invita a segnalare al Genio Civile altri casi (anche sull’intera rete isolana) e a non sottovalutare il problema La Rita. A quegli appelli è susseguito il nulla istituzionale e poi l’epilogo, durissimo, ed il crollo degli antichi stabilimenti casamicciolesi.
Al momento, anche per questo, le urgenze sono la bonifica e la messa in sicurezza dell’ itero alveo, sia nel tratto tombato interessato dai crolli che nei tratti a monte e a valle che interessano entrambi i comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Innanzitutto per garantire sicurezza e scongiurare tragedie possibili in caso di negativo evolversi degli eventi, di ulteriori crolli e di possibili e prevedibili allerte meteo addirittura di semplice livello arancione.

Strade d’oro altrove, il nulla ad Ischia
Ad Amalfi la Regione ha pagato i lavori di somma urgenza perché il Comune non aveva le risorse necessarie. Lì, Vincenzo De Luca, ha pagato e ha addirittura fatto una richiesta di stato di calamità, intervenendo sul Governo nazionale e sulla Protezione Civile. Per l’isola, fin qui, solo disinteresse e inutili summit. Nessuno, fin dal terremoto e dalla sciagurata scelta di toglierci lo stato di emergenza sisma, ha compreso che andare avanti con i tempi ordinari (il cratere ha un commissario per la ricostruzione, ma la gestione con leggi ordinarie) dello Stato Italiano o anche della Protezione Civile staremo qui ancora a discutere anni, senza risolvere un fico secco. Ed è cosi che nell’indifferenza più totale la richiesta di calamità naturale è ancora calma piatta! Nessun aiuto per i comuni colpiti e ancora a rischio. I sindaci chiamano Roma e Napoli, ma evidentemente nei palazzi che contano sono tutti sordi!

Fate Presto!
Bisogna fare presto! E’ evidente al punto tale che la cecità dei nostri decisori istituzionali ritarda ad intervenire o meglio fa di tutto per non intervenire affatto.Oltre la richiesta dei sindaci, oltre i passaggi sterili, figli di questo paese impossibile da amministrare, ci serve aiuto. Ci serve aiuto, dovrebbe essere evidente, eppure non lo è.
L’auspicio e che intervenga davvero lo Stato, la Protezione Civile, la Città Metropolitana, la Regione con il suo genio Civile e le sue competenze in maniera diretta e concreta prima che al terremoto 2017 e al dramma 2009 si aggiunga un’altra emergenza. Questo non è più un gioco politico, ne va della nostra vita.
Da tempo sottolineiamo la necessità di creare un nuovo modello di gestione dei servizi di protezione civile con la necessità di creare un’agenzia di tutela del territorio e di protezione civile sul modello dell’Emilia Romagna.

Siamo vittime della palese incapacità di affrontare, con metodo, la fragilità intrinseca del paese. Anche la Regione dovrebbe prendere atto del dramma, prima che le conseguenze e gli effetti della nostra fragilità, della scarsità di mezzi e e metodi per intervenire si ripercuoteranno ancora sull’economia e sull’immagine dell’intera isola.
Non si comprende cosa debba accadere ancora, forse un’ecatombe, perché qualcuno nelle stanze dei bottoni ne prenda finalmente atto? Sono state create Agenzie, praticamente, per tutto: Universiadi, Casa, rafforzato quella della mobilità ma alla Tutela del Territorio e a Ischia sembra destinato solo il nulla.

Il dissesto idrogeologico è figlio dell’incuria e della cattiva gestione del territorio e ora più che mai potrebbe rivelarsi una catastrofe. I costi ambientali, sociali ed economici sono elevatissimi. L’ evidente esposizione ai fenomeni franosi del nostro territorio, renderebbe plausibile una pianificazione e soprattutto una programmazione territoriale degli interventi da realizzare con i fondi stanziati dal Governo anche con il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, indicando le priorità e con il coinvolgimento di ogni ente e figura a ciò preposto. Detto questo, sul Cratere Sismico va da se che anche il commissario per la Ricostruzione Carlo Schilardi dovrebbe fare la sua parte.

Il Commissario della Ricostruzione, infatti , con il supporto di INVITALIA doveva già predisporre, ad esempio per i tre comuni colpiti dal terremoto, un piano di interventi sui dissesti idrogeologici, con priorità per dissesti che costituiscono pericolo per centri abitati ed infrastrutture.
La Rita, Piazza Bagni. Sono solo il coperchio sopra al vaso di Pandora. Il territorio in tal senso necessità di opere poderose e non si può stare qui a spalare con la paletta ed il secchiello ad ogni temprale, sperando che vada sempre tutto bene.

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