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venerdì, Aprile 19, 2024

Così Ischia ha rischiato il patatrac:«Clienti e agenzie volevano annullare la vacanza»

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Pasquale Raicaldo | Vade retro, Ischia. C’è un popolo di vacanzieri che s’è impaurito eccome. E che al rischio, paventato dai media nazionali e da una lettura superficiale delle notizie, di fare il bagno nella fogna ha preferito provare a disdire la settimana di bagni, a fine agosto o inizio settembre che fosse. Nell’era dell’informazione globale, una falla a una condotta fognaria sottomarina – del resto – può tramutarsi nel breve volgere di qualche giorno in un ineluttabile “patatrac”. Per scongiurarlo, c’è chi ha dovuto fare i proverbiali salti mortali, come Luigi Polito, responsabile di “Imperatore Travel”. Che al “Dispari” conferma senza indugi:  «Lunedì pomeriggio siamo stati subissati da telefonate di clienti ed agenzie, in particolar modo del Nord Italia. Erano francamente tutti preoccupati: in molti chiedevano se le spiagge fossero completamente interdette, se erano ancora fruibili. Abbiamo tranquillizzato tutti – prosegue Polito – spiegando che la condotta era già stata riparata e che comunque la balneazione non è mai stato a rischio. La preoccupazione è stata fortissima, insistente: la notizia è arrivata ovunque, chi aveva prenotato per Ischia ha provato persino a disdire. Fortunatamente, abbiamo evitato un crollo, garantendo il ripristino della normalità: non abbiamo, in definitiva, avuto annullamenti». Scampato per un soffio l’intollerabile tonfo. Un rischio che l’isola avrebbe potuto evitare, eccome. Prova ne sia l’intollerabile ritardo con il quale la Guardia Costiera di Napoli, anche in qualità di commissario dell’Area Marina Protetta, ha dato il nulla osta all’Evi per la riparazione della condotta. Tredici lunghissimi giorni, che hanno abbracciato anche Ferragosto, nei quali l’azienda per la valorizzazione idrica ha atteso un fax che consentisse di bloccare la fuoriuscita di materiale fecale a 500 metri dalla costa di Forio.  Una fuoriuscita che, nel frattempo, è diventata caso nazionale. Senza che il Comune di Forio riuscisse, per tempo, a evitare la figuraccia mediatica e i rischi sanitari, non meno significativi (benché il punto della falla fosse oggettivamente lontano dalle spiagge della costa foriana).  E allora a sbottare – e non potrebbe essere altrimenti – è il presidente di Federalberghi, Ermando Mennella. Che tuona: «Siamo un paese dove la responsabilità è una chimera, nessuno è responsabile! Però non so quanti stipendi pago al mese con le mie tasse per vivere in un paese dove nessuno svolge il proprio lavoro e c’è bisogno una un post su Facebook per avere cognizione che una condotta è rotta! Mi domando: chi è responsabile? C’è una amministratore che viene pagata per svolgere il proprio lavoro? C’è un direttore tecnico che deve forse controllare che tutto funzioni? C’è un organo di controllo che deve controllare?». Indice puntato contro Del Deo e la sua amministrazione, insomma: parole forti, che certo non mancheranno di suscitare nuove reazioni. Il sindaco e il suo vice, Gianni Matarese, erano del resto intervenuti sulla vicenda tardivamente, rispondendo alle domande dei giornalisti quando i video dell’avvocato Giuseppe Azzariti Fumaroli avevano già abbondantemente fatto il giro del web. «Quando accadono episodi del genere, che naturalmente non dovrebbero accadere, l’importante  – spiega Luigi Polito – è dare risposte chiare e trasparenti, ma soprattutto immediate. Chi viene a Ischia vuole un mare salubre e pulite, senza alcun rischio». Un incidente di percorso significativo, dunque, che non mancherà di avere una coda giudiziaria: sulla falla nella condotta di Forio si è mossa, su indicazione della Procura della Repubblica di Napoli, la Capitaneria di Porto di Ischia: il sostituto procuratore Sassano della quinta sezione reati ambientali, coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso, vuole vederci chiaro sui ritardi nella riparazione della condotta, che certo avrebbero contribuito ad inquinare il mare in un tratto più prossimo a quelli balneabili rispetto allo sbocco naturale della condotta, a un chilometro dalla costa. Il tutto, appunto, mentre Ischia si lecca le ferite. Quelle reali, in termini di immagine, per le quali c’è anche chi – come il consigliere di minoranza a Forio, Vito Iacono – propone una class action per possibili risarcimenti. Quelle potenziali, con gli annullamenti delle vacanze scongiurati in extremis: alle volte basta un nonnulla per alimentare l’allarmismo.  Sarebbe stato il peggiore epilogo possibile per un mese d’agosto certo positivo, in termini di presenze. Quanto basta per controbilanciare un avvio di stagione non propriamente esaltante? «Beh – spiega Luigi Polito, che con la sua “Imperatore Travel” ha un quadro esaustivo della situazione – il calo dei russi c’è stato, ed è consistente, ma è stato controbilanciato dal numero degli italiani, tendenzialmente in crescita, e dall’apertura di nuovi mercati interessanti, complici le 58 città di provenienza dei voli internazionali per l’aeroporto di Capodichino. Certo, Ischia dovrebbe pianificare un progetto di qualità per essere realmente concorrenziale, magari sulla scia della vicina Costiera Sorrentina, che ha numeri in netta crescita in termini di clientela internazionale. Un trend che consente al livello tariffario degli alberghi di aumentare di anno in anno. Purtroppo, il livello di soddisfazione dei turisti che scelgono Ischia spesso non è ottimale, complici le ormai risapute lacune in termini di servizi, trasporti in primis, e di infrastrutture, e penso ai porti». Per tacere di quando ci facciamo del mare, con condotte colabrodo che si rompono – e capita spesso – e siamo poco solerti nel rimediare.

4 COMMENTS

  1. Quello che e’ accaduto in questi giorni deve essere assolutamente determinante affinche” chi amministra si renda conto delle responsabilita’ a cui e’ preposto, non ci si puo’ permettere di perdere tempo prezioso correndo dietro a falsi problemi giusto per fare demagogia.
    Il problema degli scarichi esiste da sempre, va assolutamente risolto con la depurazione e chi e’ preposto a questa assoluta priorita’, si dia da fare immediatamente ed a qualunque costo.
    E pensare che c’e’ gente che ha il coraggio di pensare di sfruttare l’energia idrica, quando poi di cose a cui pensare ce ne sono…eccome!

  2. Quello che è successo nei giorni successivi al ferragosto, fra Sorrento e Forio, è semplicemente da rabbrividire. Si continua a farsi del male e malgrado ci siano chiare e precise responsabilità, i colpevoli di questo crimine ambientale, continuano ad essere impuniti. Ci trastulliamo ancora a passarci la palla tra le istituzioni locali e la regione Campania, con “inspiegabili” fermi dei lavori al depuratore di S.Pietro, o con inutili ed estenuanti spostamenti per quello di Forio-Serrara. Ritengo altrettanto inspiegabile come le tante associazioni di categoria, tra albergatori, ristoratori, concessionari di stabilimenti balneari o altrettanti tour operator non esercitino una class action che smascheri e punisca finalmente i responsabili di questi annunciati disastri ambientali. Io sono stato sempre fra coloro i quali auspicavano ,39 anni fa, quando fu deciso lo spostamento del depuratore di Forio, che doveva essere ubicato al centro della strada che porta a Citara,che lo stesso bisognava farlo ieri e non domani. Un lungo domani fatto di circa 40 anni in cui è stata realizzata una semplice condotta che tutti sanno, essere ridotta ad un autentico colabrodo.

  3. Siamo alle solite……dopo il disastro si cercano le responsabilità
    La responsabilità è di noi cittadini che per 50 anni abbiamo sempre confermato
    (per interessi propi e voto di scambio) gli stessi personaggi politici. 50 anni di
    chiacchiere e corruzione senza immaginare un minimo di futuro per i nostri giovani.

  4. Sicuramente Sindaco ed amministrazione tutta devono intervenire con la massima urgenza e scrupolosità per risolvere il problema a monte , ma la più grande scialleria è stata della classe politica all’opposizione che per un assurdo gioco politico ci ha buttati in pasto alla stampa compromettendo seriamente l ‘unica vera ricchezza di cui vive l’isola : il turismo !

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