L’Ischia torna da Roma con un pareggio prezioso ma dal retrogusto amaro. Mister Simone Corino, analizzando la sfida con l’Atletico Lodigiani, non nasconde la soddisfazione per la prestazione della squadra ma parla apertamente di due punti persi. In vista della prossima gara con il Valmontone, il tecnico fa il punto su infortuni, mercato e prospettive, chiedendo compattezza al gruppo e sostegno ai tifosi.
Con mister Corino per analizzare il pareggio di Roma contro l’Atletico Lodigiani. Un altro passettino avanti fatto in questo inizio complesso. Quindi, quali sono le valutazioni a mente fredda?
“L’impressione è che ci ritrovavamo sotto probabilmente in maniera immeritata, perché la squadra, nonostante fosse la terza partita in pochi giorni e coi vari infortuni e acciaccati, ha fatto una prestazione importante. Abbiamo prodotto e, ripeto, eravamo acciaccati. Di solito, come ho detto anche nelle scorse interviste, la terza gara è sempre quella più a rischio. Sapevo che per alcuni, come Davide Trofa, nel fare tre gare in tre giorni poteva essere un problema. Davide mi ha dato grande disponibilità, ma purtroppo lo abbiamo perso. Anche lo stesso Victor era al limite, aveva minutaggio limitato. Però sono molto soddisfatto della prestazione fatta e felice di avere ripreso il pareggio. Francamente considero due punti persi, e l’ho detto anche ai ragazzi, perché in una partita del genere, con una prestazione del genere, bisognava fare qualcosa in più e portare a casa tutto”.
Soprattutto se pensiamo al loro vantaggio, nato in un momento di grande distrazione.
“Quella situazione mi disturba parecchio, perché io, come ho sempre detto, se ci fanno un gol all’incrocio dei pali, con un’azione costruita, è un discorso. Ma sto male quando regaliamo, perché veniva da una prestazione che ci stava. Loro hanno avuto alcune situazioni, però la squadra non era messa male e poteva essere in vantaggio. Invece ci siamo trovati sotto. Devo dire la verità: come col Monterotondo, dopo il gol la squadra ha reagito e ha trovato il pareggio. A Roma, anche dopo l’espulsione abbiamo prodotto ancora qualcosa per provare a vincere. Quindi, ancora qualche passettino avanti, ma restano tante cose su cui migliorare. Questa settimana abbiamo lavorato su tutti questi aspetti notati durante la partita”.
Sono aspetti molto legati: abbiamo visto tanta produzione offensiva ma anche disattenzioni, e poi la reazione importante della squadra. Due lati della stessa medaglia.
“Magari col Monterotondo abbiamo prodotto meno rispetto alla partita di domenica, però anche lì c’è voluto lo schiaffo per reagire. Non sempre è una cosa positiva. Apprezzo la reazione, ma noi dobbiamo provare a vincere sempre. Vedo che i ragazzi stanno andando in questa direzione. Tante volte ho visto un po’ il braccino corto, e quello non porta risultati. Col Monterotondo, nonostante la sconfitta, ho apprezzato lo sforzo di provare a vincere. Anche domenica ho apprezzato lo sforzo. Purtroppo non lo abbiamo portato a casa”.
Mister conosciamo le condizioni di questo campionato e di questa rsa. Da che parte dobbiamo cominciare?
“Queste tre partite mi hanno dato un’ampia visione su tutti. E adesso domenica ci aspetta una partita importante con una squadra molto forte e un allenatore valido. Queste gare mi hanno dato una visione ampia: era necessario all’inizio della stagione per capire che tipo di uomini mettere in campo e che tipo di squadra dobbiamo essere”.
Queste partite hanno dato forse una risposta sotto questo punto di vista. Che idea si è fatto?
“Come dicevo, quando sono arrivato la cosa importante per me era cercare di dare qualche certezza alla squadra. Sotto questo aspetto qualcosa l’ho intravisto. È chiaro che dobbiamo giocare per vincere, ma al momento non ci sta riuscendo. L’idea è di metterci ancora qualcosa in più, perché altrimenti diventa dura e non ci possiamo permettere di sbagliare mezzo allenamento. Quello che abbiamo fatto finora non è bastato, figuriamoci se allentiamo anche un attimino. Mi sta piacendo come i ragazzi hanno approcciato, come mi hanno accolto. Perché è importante creare un legame. Ma alla fine dobbiamo cercare di vincere le partite, è chiaro”.
Mister, le stanno arrivando sicuramente delle certezze. Poi però l’espulsione e gli infortuni hanno cambiato queste certezze, immagino.
“Sì, dispiace. Però, ripeto, sapevo che con tre partite in pochi giorni alcuni ragazzi potevano essere a rischio. L’espulsione di Aijo, francamente, l’ho rivista più volte. Forse in quell’episodio l’attaccante è stato bravo a mettere la gamba, magari poteva arrivare prima la seconda ammonizione. Ora però dobbiamo fare a meno di Aijo, e soprattutto di Davide. Si parla di 15 giorni. Anche Arcamone, al primo intervento da terra, ha avuto un problema alla costola ed è out. In settimana abbiamo perso anche Bojano. Siamo in difficoltà, inutile nasconderlo. So però di poter contare su ragazzi che stanno dando tutto. Mi dispiace non poterli avere tutti a disposizione in questo momento così particolare. C’è bisogno dell’aiuto di tutti, e so che la gente ci darà una grossa mano, perché adesso è ancora di più il momento di stringere i denti. Le assenze ci sono, ma ora cominciano a diventare più pesanti”.
Per Romano e Cesar?
“Cesar, probabilmente, riusciamo a reintegrarlo, oggi ha fatto il primo allenamento in gruppo. Tutto prosegue bene, da oggi è disponibile”.
Ma se la situazione era già complessa, adesso lo è ancora di più. Valmontone è sicuramente una formazione diversa da quelle che abbiamo affrontato. Che gara si aspetta?
“Innanzitutto, il Valmontone l’ho seguito l’anno scorso. Ha fatto benissimo in Eccellenza e aveva già un parco giocatori importante, molti dei quali sono rimasti anche quest’anno. Hanno aggiunto elementi di qualità e categoria superiore. L’allenatore, Gravina, l’abbiamo già affrontato: è estremamente valido, con un’identità chiara. Noi stiamo preparando la nostra partita. Dobbiamo creare la nostra identità. Vedo piccoli passi avanti, ma bisogna essere bravi a capire i momenti. Rispetto a Lodigiani probabilmente avremo meno possesso, meno padronanza del campo. Dovremo saper soffrire tutti insieme, perché non esistono solo le nostre giocate, ci sono anche gli avversari. E nei momenti di sofferenza dovremo resistere, tenere duro. Quando avremo palla, dovremo avere la lucidità per fare male. Sì, abbiamo difficoltà, lo sappiamo. Ma anche noi abbiamo le nostre armi e dobbiamo sfruttarle al meglio”.
In queste partite motivare i ragazzi è anche più difficile?
“Abbiamo grande rispetto di tutti, come sempre. Ma non possiamo essere stimolati in base all’avversario. Abbiamo solo due punti e dobbiamo esserlo a prescindere. Non vogliamo stare in fondo alla classifica. Dobbiamo lottare per uscirne, e dobbiamo essere stimolati da noi stessi, dalla voglia di dimostrare che non siamo questi”.
Questa settimana si è parlato di mercato. Ci sono passi avanti?
“Sapete benissimo la nostra situazione. Quando sono arrivato mi sono dato tre partite per valutare tutti, e ho fatto presente le mie decisioni alla società. Loro mi hanno dato disponibilità, ma sappiamo che non possiamo avere 30 giocatori. Ho individuato dei profili che ci possono aiutare subito, ma non è semplice portarli a Ischia, anche per la nostra posizione di classifica. Stiamo lavorando, ma servono anche delle uscite per fare spazio. Con la società abbiamo comunicato ai ragazzi interessati questa situazione. Ora stiamo lavorando per far combaciare entrate e uscite. Spero di poter dare presto una mano al gruppo con qualche nuovo innesto”.
Un aggiornamento sull’infermeria?
“Tra infortuni e scelte tecniche la situazione è lunga. Undici in campo li mettiamo, più i cambi (sorride). Mi auguro di sbagliare il meno possibile e sono certo che chi giocherà darà tutto. La mentalità deve essere quella di provare a vincere, a prescindere da chi manca”.
Victor Bertomeu ha finalmente segnato.
“Victor è un attaccante che deve andare a concludere. Spesso la responsabilità ricade solo su di lui, ma è tutta la squadra che deve metterlo in condizione. Nel calcio moderno l’attaccante è il primo difensore. Lui dà grande disponibilità al sacrificio, ma il mio obiettivo è metterlo nelle condizioni di segnare. Il ragazzo veniva da un altro Paese, aveva giocato pochissimo su campi sintetici, e fare tre partite in sette giorni non è stato facile. Per questo abbiamo gestito il minutaggio. Ma sta lavorando molto e spero di metterlo sempre più in condizione di concludere, perché ha qualità e disponibilità”.
Aniceto e Faella hanno fatto bene.
“Sì, lo sapete anche dall’anno scorso. Per me non conta l’età, ma quello che vedo in settimana. Se i ragazzi danno tutto, giocano. Aniceto lo conoscevo già, so che può coprire più ruoli. Faella sta crescendo. Ma sono contento anche di Pipolo, di Mollo, di tutti. Anche chi ha meno spazio mi sta dando tanto. Probabilmente quest’anno avranno ancora più possibilità, ma devono meritarselo. E se continuano così, lo faranno.
In conclusione un pensiero sui tifosi.
“Non posso chiedere nulla alla gente, perché sta facendo di tutto per aiutarci. Già vederli in trasferta è una spinta enorme. Questo per me è uno stimolo in più. Lo ripeto sempre ai ragazzi: dobbiamo rispettarli, perché fanno sacrifici per noi. In casa come fuori ci sostengono. Quello che non posso permettermi è deluderli. L’unica cosa che chiedo è che continuino a sostenerci per 90 minuti, come sempre. Poi a fine gara, se avremo meritato applausi o fischi, li accetteremo. Questa gente ci tiene, e i ragazzi vogliono dare loro soddisfazioni. Se possiamo uscire da questa situazione, lo faremo solo restando uniti”.









