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martedì, Aprile 23, 2024

Coriandoli elettorali

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Anna Fermo | Un Martedì Grasso che s’innesta con la tipica prepotenza dei ciarloni carnecialeschi in un contesto elettorale da “brividi”, dove le maschere, appunto, ciarlone, sono nient’altro che quelle dei nostri Leader politici.
Le sfilate dei carri di Carnevale non mancano in questa giornata colorata della nostra tradizione italica.
Teste grosse e grasse rinvigoriscono paradossalmente il gioco elettorale che ci porterà a breve alle urne rivelandosi anch’esse propaganda nascosta tra i coriandoli ed Arlecchini.
Non manca nessuno dei nostri Leader tra le strade di Viareggio e di Venezia o di qualunque altra città organizzatasi per questo Martedì di bagordi e divertimenti, tra folle colorate in piazza per i festeggiamenti che piacciono ai grandi quanto ai piccini.
I TG tuonano di magagne e vizi dei candidati di turno, da Destra a Sinistra, ma soprattutto del M5Stelle. Uno scherzo di Carnevale la candidatura massone? Bha! Fortuna per loro che è proprio Carnevale e che il corpo elettorale a stento riesca a distinguere le caricature da carro dalle facce di propaganda politica reale, mitigando i toni delle contese come fossero sfottò tra maschere.
Coriandoli: son come le promesse lanciate in aria dai pulpiti delle convention di Partito in questi giorni sempre più ritmate da calendari settimanali che non lasciano nemmeno 24 ore di respiro.
A tambur battente ci si offre alla folla che riceve coriandoli. Un secondo in aria per poi finir calpestati e spazzati via, appena il giorno dopo.
Manca meno di un mese e sapremo quale Carro ha vinto il Premio del Governo della nostra Italia.
“Le elezioni? La solita minestra”. Scampia cuoce i politici a fuoco lento durante la sfilata di Carnevale del Gridas. Nel pentolone finiscono Renzi, Di Maio, Fico, Salvini, Berlusconi e la Meloni. Il fumo sale mentre un esercito di cuochi invita la folla. Il titolo di questa edizione del corteo, una vera e propria denuncia sociale è “Mezzogiorno di fuochi”!
A Viareggio c’è tanta satira, dal nazionale all’internazionale, sui suoi carri in bella mostra. Dopo l’ alzabandiera il via alla sfilata con grande spettacolo finale di fuochi d’artificio. “Spazio ai problemi endemici che affliggono l’Italia” scrive qualcuno alla vista di questi carri straordinariamente rappresentativi della nostra condizione, anche nei titoli: “E’ come credere alle favole” titola un carro dove il mondo dell’informazione viene rappresentato quale pifferaio magico che attrae (e distrae) il popolo, mentre i grandi manovratori agiscono alle spalle, dirigendo lo spettacolo indisturbati e nascosti tra torri di fogli di carta. C’è pu sempre “Aspettando Godot”, che rivela un gigantesco clochard dominare la scena della costruzione che si ispira all’opera di Samuel Beckett. La vera protagonista è l’attesa: un’allegoria sui nostri tempi, in cui si vive nella vana speranza di un cambiamento che non arriva mai.
Più che attuale “OZIO, VIZIO E VITALIZIO”, abbondanza, lusso e spreco di denaro hanno qui per protagonisti non a caso i politici italiani di ieri e di oggi, intenti a godersi i vitalizi pagati dai contribuenti e impegnati più a giocare che a risolvere i problemi degli italiani. Sarà una caricatura eccessiva?
“No tu no” è il carro del nostro Pulcinella su una sedia a rotelle, ostruito da cartelli e limiti. Un carro che vuole raccontare le difficoltà quotidiane incontrate da chi deve lottare contro le barriere architettoniche, uno dei tanti problemi irrisolti del nostro Paese.
E non manca il carro per non dimenticare, “Papaveri Rossi” che dimostra quanto la guerra possa avere tante maschere (da Hitler a Stalin, passando per lo zio Sam) e pur sempre una sola faccia: la morte. A cento anni dalla guerra più atroce combattuta dall’uomo, sui campi di battaglia continuano a sbocciare i papaveri rossi, simbolo dei caduti di tutte le guerre. E, in effetti, la pace, come quella di “La pace di cristallo”, nel mondo è sempre più in pericolo. Una fragile colomba è sdraiata sopra un fungo atomico e si dibatte, ormai stremata, provando a resistere agli attacchi dei ‘grandi’ della Terra, da Kim Jong-un a Putin, da Trump a Xi Jinping.
“FUMO NEGLI OCCHI”, è di certo quello che ci stanno gettando i nostri Leader per invitarci al voto del 4 marzo, ma è bello anche sapere che ci sono giovani che vogliono denunziarlo tra i carri di Carnevale, come
fumo che è tra le prime cause dei problemi di salute a livello mondiale. Uno scheletro si erge al centro del carro come un monito, rivolto principalmente alle giovani generazioni: non bisogna bruciare il proprio futuro.
“IN UN MONDO CHE…PRIGIONIERO E’” erge verso l’alto una costruzione di carta e gommapiuma che vuole scuotere le coscienze. Il tema portante, che è la più grande delle verità anche dei nostri tempi, è la mancanza di libertà nei peggiori regimi dittatoriali che il mondo potesse conoscere. La repressione e l’inconsapevole allegria, due facce della stessa medaglia, a rappresentare un’umanità schiava degli ingranaggi del potere, del fanatismo e dell’economia mondiale.
Un Martedì Grasso che racconta e denuncia, nell’autentico significato di questa festa, attraverso maschere che scuotono riflessioni tra i colori ed i divertimenti, tra coriandoli che ci coprono il capo tra i sorrisi dei bambini.
Desta speranza la consapevolezza del significato di ciascuna di queste creazioni per il Carnevale. Desta la speranza che l’Italia è attenta. Ed appare in tutta la sua natura la verità della coscienza del corpo elettorale che rappresentimo. La satira e la denuncia che si nasconde dietro le maschere carnascialesche della nostra tradizione, colpisce ancora pur vestendo i panni della nostra attualità e di quei personaggi che oggi l’interpretano, i nostro politici.
4 Marzo: manca davvero poco e sarà nel mezzo della Quaresima, all’indomani di un Carnevale che nelle nostre strade sa parlare meglio di un Telegiornale!

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