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venerdì, Marzo 29, 2024

Cordoglio e dolore per Maria Teresa Arcamone. Cala la sera sulle vittime della frana

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Gaetano Di Meglio | Sol, Do, Mi. Il dolore dell’isola d’Ischia per le 12 vittime della frana assassina dell’Epomeo è terminato quando Renzo Rocchi, con una tromba, ha intonato le tre note nel buio di Piazza Santa Restituta a Lacco Ameno.
Poco prima, i funerali di Maria Teresa Arcamone si erano conclusi sulle note del cantico evangelico “Meraviglioso”. “Hai conquistato ogni parte di me” recita la strofa. E sono parole che si calano nella vita di quanti, dal 26 novembre 2022, si sono riscoperti ad essere indifesi, colpiti, attaccati, senza casa, sfollati, soli.

I funerali di Maria Teresa Arcamone hanno chiuso questa fase dolorosa della frana di Casamicciola. Quella che ha cancellato parte dell’abitato del Celario, che ha ucciso 12 persone e che, molto probabilmente, ha piegato in due Casamicciola e l’isola d’Ischia.
I danni sono nel comune senza sindaco, gli echi (gli sciacallaggi e i tradimenti) anche negli altri comuni.

Come per gli altri, il funerale di Maria Teresa Arcamone, la dispersa della frana di Ischia ritrovata dopo undici giorni, si è svolta in un’atmosfera di compostezza, cordoglio e rispetto. Una folla silenziosa, attenta e commossa ha partecipato alle esequie celebrate dal Vescovo Gennaro Pascarella.
Anche per Maria Teresa un funerale privato. Giornalisti lontani, istituzioni volutamente non invitati. Presenti i sindaci dell’isola, assente il Commissario Legnini richiamato ad Amatrice ma pronto a tornare ad Ischia.
Dopo i cantici la testimonianza di un’amica. Una voce leggere, rotta dal pianto, che ha regalato a tutti il ritratto di Maria Teresa.

“…la nostra amicizia, quelle giornate piene di noi, quelle trascorse nei pochi metri quadri della mia stanza, o della tua o di quella di Angelica. Come posso raccontare quel mondo che c’era tra noi. Ti vedo ancora sul davanzale a rollare una sigaretta. Quanto abbiamo riso, quanta vita nella tua risata, quanta spensierata allegrezza! Ti sento ancora nelle orecchie. Sento ancora i tuoi abbracci. Vedo ancora i gesti delle tue mani mentre ci preparavi il caffè o mentre cambiavi stazione radio in macchina, senza distogliere lo sguardo dalla strada, alla ricerca di una canzone sulla quale si poteva scherzare”.
“Senza di te – continua la piccola voce – avrei fatto la metà delle cose che ho vissuto. Eri sempre al mio fianco perché niente era impossibile se lo potevamo affrontare insieme. Non bastano queste pagine e queste parole per dire tutto ciò che eri e che siamo state. Avevamo ancora un sacco di cose da fare e un mondo di avventure da vivere e ridere e ridere ancora fino alle lacrime”.
“Lo faremo, per te continueremo a vivere le nostre avventure con te che ci terrai forte la mano” sono le parole che hanno preceduto il composto applauso.
Nei giorni scorsi, dopo il riconoscimento di Maria Teresa alle 16.42 di martedì scorso, gli amici della Lucciola l’avevano ricordata con queste parole: “È l’ora del dolore, è l’ora del silenzio. è l’ora dell’inno, della lode del grazie. Mariateresa Arcamone, chi ti ha conosciuto ti ha apprezzato in ogni tuo fare, sempre a disposizione con garbo gentilezza e discrezione.

Con la tua professionalità e la tua presenza eri il buongiorno di centinaia di ospiti mattutini che di te riservavano e tutt’ora riservano silenziosa ammirazione rispetto stima ed affetto. Buona, educata, diligente, generosa e altruista: un animo nobile che ci ha accompagnato in questo percorso di vita. Pacata e discreta doti rare preziose. Grazie cara figlia di questa terra. Grazie cara ragazza di aver condiviso con noi gli anni della tua vita. Grazie della tua dedizione. Grazie del tuo amore per noi. Grazie di averci reso migliori già solo per averti conosciuto. In te si ammirava l’esempio concreto quotidiano di operosità e profonda educazione.

Grazie di esserci stata ed aver arricchito i nostri occhi e il nostro cuore di un amore grande. Diverso ma profondo. Grazie perché, chi come te, muove tanto affetto in ognuno e ciascuno diverso è segno che gli angeli belli passano su questa terra sfiorandola per un po’, per renderci consapevoli quanto sia meraviglioso l’amore in ogni sua forma ed espressione che si manifesti. Troppo poco il tempo di aver respirato con te. Poco ma prezioso. Prezioso per averti respirato. Grati per averti avuto ed averti potuto amare. Con tutto il nostro cuore Maria Teresa, dolce figlia di tutti noi”.

La sera e il buio, però, sono calati presto. Piazza Santa Restituta ha iniziato a diventare più cupa. Il cielo ha riacquistato il blu sereno. Le nuvole della mattina sono andate via, era tornato, un poco, il sereno. Cala la sera sulle vittime della frana di Ischia. Speriamo, però, non cali il sipario sulla frana di Ischia ora che non abbiamo più morti da seppellire.

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