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giovedì, Marzo 28, 2024

Consiglio a Casamicciola, l’unanimità dopo la tempesta e la figuraccia di Arnaldo, Loredana e Ignazio

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30 minuti per far capire ad Arnaldo che non aveva capito

Ida Trofa | Tanto rumore per nulla! Alla fine la delibera si vota e si vota anche alla unanimità. Ci sono volute 6 ore e 20 minuti di consultazioni tra i capigruppo per capire che, dopo tutto, in fondo in fondo, era una proposta meritevole di accoglimento, sensata e indirizzata alla causa del terremoto e della agognata ricostruzione. Sei ore buone di chiasso, liti fini a se stesse, scenate di gelosia tra colleghi di scranno ed ex.

Il tutto condito da una buona dose di figuracce e chiazzate populiste che non hanno fatto altro, a larghi tratti, che confondere la popolazione degli sfollati accorsa in massa per assistere al consiglio comunale. Un consiglio monotematico sul sisma, tenutosi, in prima convocazione, ieri, al Capricho di Piazza Marina. Come è stato sin dal quel maledetto 2017, il caos ha regnato sovrano, il pressappochismo politico l’ha fatta da padrone così come la costante ricerca di visibilità di certi personaggi in cerca d’autore per i quali è sempre campagna elettorale al punto da rendere persino difficile digerire la cogente sconfitta alle urne collezionata nel maggio scorso.

Un tentativo maldestro di far scontare con la banalizzazione del terremoto il voto casamicciolese alla popolazione. Tanto maldestro da rivelarsi l’ennesimo boomerang. Se, poi vogliamo andare al succo delle questioni, la parità si è giocata a 4: Giovan Battista Castagna, Stani Senese, Luigi Mennella e Ignazio Barbieri. Il resto è noia.
Alla fine, in coniglio, si va per votare le proposte di una politica tesa a risolvere le problematiche e non ad acuirle. Alla fine, ma proprio alla fine, ogni tentativo di boicottare la proposta presentata da Giovan Battista Castagna e scritta a più mani (compresa quella della minoranza di Luigi Mennella fino alle 17.00 del 1° febbraio 2020 e poi sottoscritta anche da Ignazio Barbieri e i suoi alle 19.00 dello stesso giorno, ndr) è stato vano. Il consiglio comunale, infatti, approva e sottoscrive la proposta di rivisitazione delle norme sul terremoto di Ischia da sottoporre al governo centrale.

La seduta che reca in sè il seme, nobile e alquanto pretestuoso nel desolante panorama italiano, di ottenere un impulso alla ricostruzione. Una seduta che si sarebbe dovuta tenere sabato 18 gennaio, ha trattato il voto al documento tecnico-politico da inviare al governo per l’auspicata modifica alle norme sul terremoto di Ischia.
L’obbiettivo è ottenere il risarcimento degli indennizzi agli immobili danneggiati dal sisma che hanno portato a definizione, o porteranno in questi mesi, l’Istanza di condono pendente in ossequio alle tre leggi in vigore così come è stato nei territori dell’Umbria, delle Marche, della Basilicata, del Lazio e della Sicilia e in ogni altro territorio terremotato d’Italia eccetto per Ischia.

I problemi collegati sono ben noti, non c’è altro d’aggiungere nel merito delle nostre pratiche e consuetudine tecnico edificatorie come non serve rammentare che senza “denari non si cantano messe“.
E’ quanto meno superfluo sottolineare che la complessità pone la necessità di un affiancamento di ulteriori competenze specialistiche e la necessità, in tal senso, di garantire al Cratere di Ischia uno strumento normativo adeguato e conforme alle altre norme vigenti sul territorio italiano si chiede al consiglio di varare uno strumento forte che possa dare voce istituzionale al Paese.

L’Amministrazione Comunale e con essa tutto il consiglio così come i pubblico folto, presente in sala che ha salutato il voto con un applauso scrosciante, ritiene indispensabile richiedere al Parlamento Italiano di uniformare le norme riguardanti il sisma del 21 agosto 2017 con quelle vigenti per gli altri terremoti avvenuti in Italia, al fine di poter accelerare anche la ricostruzione post-terremoto su tutto il territorio del Comune di Casamicciola. A tal fine sono state stilate alcune integrazioni e/o modifiche alla L. 130/2018 ed alla successiva Legge 12 dicembre 2019 n. 156“ per la Ricostruzione di Ischia. Ciò considerato, altresì, che si possono ravvisare profili di incostituzionalità e/o altro tipo di illegittimità, delle norme che riguardano la ricostruzione post-terremoto di Ischia all’indomani del 21 agosto 2017. Profili che emergono anche raffrontate le disposizioni vigenti per Ischia con le norme della fase post – terremoto del centro Italia (Decreto legge n. 189/2016 convertito con legge n. 229 del 15 dicembre 2016, Sicilia e Basilicata (Decreto legge 18 aprile 2019 n. 32, convertito in legge 14 aprile 2019 n. 55) ed in particolare per Campobasso e Catania dello scorso 2019, realtà molto similari alla nostra.
Contestualmente, si chiede di approvare, la nomina di un noto costituzionalista per esprimere un parere valutare profili di incostituzionalità o altro tipo di illegittimità, delle norme che riguardano la ricostruzione raffrontate anche con le norme della fase post – terremoto del centro Italia (Decreto legge n. 189/2016 convertito con legge n. 229 del 15 dicembre 2016 , Sicilia e Basilicata (Decreto legge 18 aprile 2019 n. 32, convertito in legge 14 aprile 2019 n. 55).

Oltre all’invio delle richieste in questione tramite i canali istituzionali, c’è la richiesta di un incontro istituzionale, per tutti i motivi esposti in narrativa, unitamente al Commissario per Ricostruzione Prefetto Schilardi, con il Presidente del Consiglio dei Ministri Avv. Giuseppe Conte e un’audizione orale presso il governo e il Parlamento, per una seria discussione sui temi riguardanti il terremoto dell’isola d’Ischia.
La delibera reca le proposte provenienti dalla Maggioranza di Giovan Battista Castagna, dalla minoranza di Luigi Mennella e da tutte le forze civili che si sono dette sin qui seriamente impegnate per la risoluzione di una questione che rischia di paralizzare, ancor di più di quanto non lo sia, la vicenda terremoto e ricostruzione.

L’humus delle richieste
Il Comune di Casamicciola Terme ha la necessità di provvedere a mettere in essere tutte le attività necessarie all’adozione di strumenti normativi e di pianificazione adeguati a garantire al territorio la ripresa delle attività e della vita comunitaria gravemente compromesse a seguito del sisma del 21 agosto 2017. Pertanto considerate le proposte del gruppo di minoranza “Casamicciola Sicura“ sulla pianificazione urbanistica di Casamicciola Terme e Lacco Ameno con il PUC (piano urbanistico comunale) e le prosteso di pianificazione urbanistica con la delocalizzazione volontaria, delocalizzazione pianificata, delocalizzazione parziale pianificata e volontaria o ricostruzione in loco denominata “Progettare la Ricostruzione di Ischia “ in accordo con il DIARC nella persona del Prof. Michelangelo Russo, il progetto “Ischia Modello di Sicurezza“ coordinato dal Prof. Giuseppe De Natale e la proposta di modifica della normativa relativa al Sisma che ha colpito i territorio di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio il 21 agosto 2017 avanzato dal gruppo di maggioranza “Per Casamicciola“. Considerato che la complessità delle procedure implica la necessità di un affiancamento di ulteriori competenze specialistiche e la necessità in tal senso di garantire al Cratere di Ischia uno strumento normativo adeguato e conforme alle altre norme vigenti sul territorio italiano si chiede al consiglio di varare uno strumento forte che possa dare voce istituzionale al Paese.

Un fine al quanto pretestuoso e molto probabilmente potenzialmente vano che resta pur sempre un passo da compiere affinché non sia lasciato nulla di intentato.
“Con Legge 16 novembre 2018, n. 130 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, sono state definite le disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze”. In tale legge, al Capo III e IV, sono contenute disposizioni per la ricostruzione dopo il sisma del 21 agosto 2017 nei territori di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio dell’isola d’Ischia; Con Legge 12 dicembre 2019 n. 156 conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123, sono state definite disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici;

Dato atto che L’Amministrazione Comunale ritiene indispensabile richiedere al Parlamento Italiano di uniformare le norme riguardanti il sisma del 21 agosto 2017 con le norme vigenti per gli altri terremoti avvenuti in Italia, al fine di poter accelerare la ricostruzione post-terremoto su tutto il territorio del Comune di Casamicciola; A tal fine sono state stilate alcune integrazioni e/o modifiche alla L. 130/2018 ed alla successiva Legge 12 dicembre 2019 n. 156“- si legge nel corpo della proposta di deliberazione .
In particolare si propone con riferimento alla Legge 12 dicembre 2019 n. 156:
La soppressione dei seguenti articoli: 1) l’art. 9 quaterdecies perché non attinente all’oggetto della legge; 2) l’art. 9 septiesdecies perché le disposizioni sono sostituite da quelle proposte di cui sopra per allinearsi con le disposizioni di ricostruzione e semplificazione previste per il centro Italia. La conferma dei seguenti articoli: 1) l’art. 9 quinquiesdecies; 2) l’art. 9 sexiesdecies; 3) l’art. 9 duodevicies; 4) l’arrt. 9 undevicies; 5) l’art. 9 vicies. Le stesse proposte di integrazioni e/o modifiche del testo vigente del D.L. 109/2018, ripropongono la stessa normativa dettata con provvedimento legislativi per il Centro Italia, compreso l’ultimo D.L. n. 123/2019, approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 ottobre scorso e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, convertito in legge con modificazioni con la Legge 12 dicembre 2019, n. 156, pubblicato su GU Serie Generale n.300 del 23-12-2019. Ciò considerato che si possono ravvisare profili di incostituzionalità e/o altro tipo di illegittimità, delle norme che riguardano la ricostruzione post-terremoto del 21 agosto 2017 accaduto sull’isola d’Ischia, raffrontate anche con le norme della fase post – terremoto del centro Italia (Decreto legge n. 189/2016 convertito con legge n. 229 del 15 dicembre 2016, Sicilia e Basilicata (Decreto legge 18 aprile 2019 n. 32, convertito in legge 14 aprile 2019 n. 55) ed in particolare.

Parere pro veritate da affidare ad un noto costituzionalista.
Contestualmente si chiede di approvare la nomina di un noto costituzionalista per esprimere un parere alla luce di tutti motivi esposti in narrativa e, quindi, valutare profili di incostituzionalità e/o altro tipo di illegittimità, delle norme che riguardano la ricostruzione post-terremoto del 21 agosto 2017 accaduto sull’isola d’Ischia, raffrontate anche con le norme della fase post – terremoto del centro Italia (Decreto legge n. 189/2016 convertito con legge n. 229 del 15 dicembre 2016 , Sicilia e Basilicata (Decreto legge 18 aprile 2019 n. 32, convertito in legge 14 aprile 2019 n. 55). Oltre all’invio delle richieste tramite i canali istituzionali la richiesta, la richiesta di un incontro istituzionale, per tutti i motivi esposti in narrativa, unitamente al Commissario per Ricostruzione Prefetto Schilardi, con il Presidente del Consiglio dei Ministri Avv. Giuseppe Conte e un’audizione orale presso il governo e il Parlamento, per una seria discussione sui temi riguardanti il terremoto dell’isola d’Ischia.

Il confronto dell’Ex. Se Arnaldo continua la collezione di brutte figure, mostrandosi lontano dai reali problemi del paese e delle dinamiche politiche, Ignazio Barbieri, in un barlume di lucidità, riporta la dialettica con il sindaco su di un binario politico. In ciò rivendicando quanto di buono(?) fatto durante l’Emergenza. Ignazio chiede al sindaco di separare i momenti. Nel corso dell’emergenza dice “abbiamo fatto ed abbiamo fatto bene(?)”. Si auto convince l’ex assessore ai mercati e alle fiere: “Il disastro della ricostruzione, ora, è tutta colpa tua! Quando dici di esserti assunto delle responsabilità dici bene. Ma non eri solo. Avevi un esecutivo che ti sosteneva e tutti (vero Peppe Silvitelli?, ndr) ci siamo assunti le nostre responsabilità. Adesso, però, devi i dimostrare di saper fare altrettanto”. E’ questa la sintesi di un articolato scambio in cui Ignazio ha saputo riemergere in una sorta di causa di separazione forzata, Kramer contro Kramer, in cui la foga degli eventi lo ha precipitato a tratti. Ma sono stati tratti infinitesimali.

30 minuti per far capire ad Arnaldo che non aveva capito. Ci sono voluti 30 minuti per far capire ad Arnaldo Ferrandino che non aveva capito il succo del deliberato e che la proposta era meritevole di accoglimento. Così il presidente del consiglio comunale Nunzia Piro ha sospeso la seduta, convocando un breve gruppo di maggioranza nel corso del quale Arnaldo Ferrandino ha ammesso di non aver letto la proposta e di aver disertato la prima riunione dei capigruppo, convocata da Ciro Frallicciardi prima del consiglio proprio per confezionare l’atto in via condivisa, per un malinteso dei dialoghi via WhatsApp.

Distensione. Luigi Mennella e Stani Senese, nei loro interventi, hanno inviato tutti a mettere da parte la politica e scegliere una via condivisa per risolvere il problema sisma. Interventi di ampio respiro che hanno permesso di superare i momenti in cui il consesso era in preda alle beghe di paese e a lasciar perdere chi era alla ricerca di un ruolo di prime donne

Sceneggiata in consiglio per bloccare il voto favorevole di Rispetto per Casamicciola. Non poteva mancare la solita pagliacciata degli inutili esagitati. Sorvolando su tutte le accuse infamanti rivolte al sindaco e alla popolazione a cui si è augurata, addirittura, la morte per crolli da sisma o per suicidio con arma da fuoco, quello che è andato in scena in coda al consesso ha del tragicomico. Più comico che tragico. Purtroppo, oltre a bloccare il lavoro dei sanitari (il 118 è stato chiamato per un SOS) e dei carabinieri (la cui presenza è stata ancora richiesta dalla Piro), la piazzata non ha sortito nessun effetto sul voto. Ha solo rovinato la serata alle forze dell’ordine e all’assessore Filomena Senese ascoltata come persona informata dei fatti in Caserma per aver replicata alla “Fenina” (toni alti e megafono in gola). Fenina, infatti, ha ribattuto con fermezza a chi si era lanciato nel proferire bassezze e stupide considerazioni allorquando, con fare farsesco dichiarava di trovarsi di fronte ad un paese rappresentato da chi: “Puzza di frutta!”. La figuraccia rimediata è stata tale da necessitare di un obbligato passaggio al pronto soccorso. Con tanto di viaggi in ambulanza per il referto.

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