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martedì, Aprile 23, 2024

Consegnata la proposta di legge per la stabilizzazione del palazzo di giustizia

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Il fatto. Incontro a Roma tra il ministro Bonafede e il presidente del Consiglio forense Mascherin

Paolo Mosè | Il dado è tratto, come si suol dire. E’ stata ieri ufficialmente depositata nelle mani del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la proposta di legge per la stabilizzazione della sezione distaccata di Ischia e quelle di Lipari e d’Elba. Proposta che porta la firma del presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, che ha accompagnato la proposta con una lettera che spiega le ragioni della necessità di dare sicurezza e stabilità di giustizia a queste tre isole minori che hanno difficoltà ad essere costantemente collegate con i tribunali centrali. Nella lettera si legge: «On. Signor ministro, faccio seguito all’incontro con il sottosegretario prof. Andrea Giorgis del giorno 12 dicembre (a cui hanno partecipato per il Consiglio nazionale forense, i consiglieri Caia e Arena), per trasmettere una relazione illustrativa della situazione di fatto in cui versano gli uffici giudiziari di Ischia. Portoferraio e Lipari – e le comunità cui questi uffici fanno riferimento – e lo schema di una proposta normativa indirizzata alla definitiva stabilizzazione dei tribunali».

Si legge ancora nell’accorata lettera, che serve da presentazione e al tempo stesso auspica una definitiva approvazione della norma: «Si tratta della questione della giustizia di prossimità, e del diritto dei cittadini ad avere accesso alla giustizia nel rispetto dei criteri di efficienza e celerità che informano la nostra giurisdizione. So essere un tema a lei particolarmente caro, al quale ha dedicato le sue attenzioni fin dai primi anni del suo impegno politico, e auspico che, con l’impegno del suo Ministero, queste importanti comunità territoriali possano, finalmente, beneficiare di sedi giudiziarie stabili».

LA PROPOSTA DI LEGGE
Nella proposta di legge che è stata consegnata nelle mani del guardasigilli, vi sono elementi tali che dimostrano inequivocabilmente la necessità di mantenere aperti gli uffici giudiziari, soprattutto quello di Ischia, che mostra un carico di lavoro ragguardevole e che se tutto venisse trasferito presso la sede centrale di Napoli, si arrecherebbe un gravissimo contraccolpo alle sei comunità isolane. Alla impossibilità degli stessi avvocati di svolgere correttamente le attività professionali. Sottoponendo all’attenzione del ministro dati inequivocabili di ciò che è evidente oggi presso gli uffici di Ischia: «Per quel che riguarda la sezione distaccata di Ischia, si osserva quanto segue:
l’isola ha una popolazione residente (aggiornata al novembre 2019) di 62.150 abitanti, che raggiungono le 500.000 unità nei mesi estivi, ed una popolazione fluttuante di circa 4\5 milioni di turisti all’anno;
ha un indice di contenzioso storico di circa 8.000-10.000 procedimenti nella sola Sezione Distaccata tra civile, penale, lavoro, previdenza, volontaria giurisdizione, esecuzioni (al 14 novembre 2019 si contano 2034 cause civili pendenti, 4793 procedimenti iscritti al mod. C registro esecuzioni civili, 1011 procedimenti penali pendenti, 350 procedimenti di Volontaria Giurisdizione tra tutele, amministrazioni di sostegno e curatele) senza contare il carico di lavoro dell’Ufficio del Giudice di Pace per altri circa 5.000 procedimenti annui e circa 7000-8000 pendenze (le cause civili iscritte al 28 ottobre 2019 sono 2.894, circa 600 cause penali), all’esito dei quali non può farsi a meno del Tribunale per le impugnazioni e le esecuzioni».
Ponendo in evidenza, inoltre, le difficoltà per raggiungere quotidianamente per cinque giorni a settimana gli avvocati, testimoni, imputati, consulenti e quant’altro e soprattutto smembrando diversi uffici dei vari Comuni del personale di pg nel caso in cui non si stabilizzasse la struttura giudiziaria: «Dista 18 miglia marine dalla terraferma, distanza che diventa siderale nel periodo invernale (da novembre a marzo-aprile), allorquando le continue mareggiate rendono pesantemente disagevole la trasferta marittima, sino a determinare, il più delle volte, la sospensione dei collegamenti con le isole del golfo di Napoli per avverse condizioni meteo. Inoltre, il numero dei navigli disponibili è del tutto insufficiente e inadeguato per il trasporto in terraferma della intera utenza isolana della Giustizia, e durante la stagione turistica (da aprile a novembre) quei pochi aliscafi disponibili sono sempre saturati dai turisti».

NESSUNA SPESA PER LO STATO
Con gravissimi contraccolpi per gli studi legali, che certamente ne subirebbero le conseguenze per l’aumento dei costi e per ciò che ne deriva: «Solo sull’isola d’Ischia esercitano stabilmente la professione circa 400 Avvocati iscritti all’Albo COA di Napoli, molti dei quali, nel caso di chiusura del Tribunale, incontrerebbero difficoltà enormi alla prosecuzione della loro attività, finendo per essere costretti a cessare l’attività professionale (con un danno indiretto per lo stesso Erario)».

Nella struttura della proposta del presidente nazionale degli avvocati si ricorda anche che non vi è un aggravio di spesa per lo Stato, e questo è un aspetto importante, e al tempo stesso si ridà efficienza stabile alle comunità isolane interessate: « Inoltre, sulle rispettive isole lo Stato non deve sopportare neppure la spesa per l’utilizzo dei Palazzi di Giustizia, ottenuti in comodato gratuito dagli enti comunali e, addirittura, come nel caso di Ischia, appena ristrutturati con l’impiego di capitali pubblici rilevanti (euro 700.000,00) e in attesa di riapertura.
Per tutte queste ragioni, non può revocarsi in dubbio la necessità di mantenere detti Presidi di Giustizia a beneficio dei Cittadini delle isole, pesantemente penalizzati dalla loro condizione di isolani.

L’efficienza dei Presidi Insulari dipenderà molto dalla loro stabilizzazione e da una maggiore autonomia rispetto alle sedi centrali dei Tribunali circondariali di riferimento, le quali, già afflitte da notevoli scoperture di organico, non possono destinare propri dipendenti alle Sezioni Distaccate.
La chiusura e l’inefficienza delle Sezioni Distaccate Insulari vanno, in definitiva, assolutamente evitate, per i danni incalcolabili che arrecherebbero agli isolani, in palese contrasto con l’obiettivo – più volte ribadito in sede politica – di riavvicinare la giustizia ai cittadini, a cominciare evidentemente dai territori più disagiati quali sono le isole minori».

Paolo Mosè
ischia

Il dado è tratto, come si suol dire. E’ stata ieri ufficialmente depositata nelle mani del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la proposta di legge per la stabilizzazione della sezione distaccata di Ischia e quelle di Lipari e d’Elba. Proposta che porta la firma del presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, che ha accompagnato la proposta con una lettera che spiega le ragioni della necessità di dare sicurezza e stabilità di giustizia a queste tre isole minori che hanno difficoltà ad essere costantemente collegate con i tribunali centrali. Nella lettera si legge: «On. Signor ministro, faccio seguito all’incontro con il sottosegretario prof. Andrea Giorgis del giorno 12 dicembre (a cui hanno partecipato per il Consiglio nazionale forense, i consiglieri Caia e Arena), per trasmettere una relazione illustrativa della situazione di fatto in cui versano gli uffici giudiziari di Ischia. Portoferraio e Lipari – e le comunità cui questi uffici fanno riferimento – e lo schema di una proposta normativa indirizzata alla definitiva stabilizzazione dei tribunali».
Si legge ancora nell’accorata lettera, che serve da presentazione e al tempo stesso auspica una definitiva approvazione della norma: «Si tratta della questione della giustizia di prossimità, e del diritto dei cittadini ad avere accesso alla giustizia nel rispetto dei criteri di efficienza e celerità che informano la nostra giurisdizione. So essere un tema a lei particolarmente caro, al quale ha dedicato le sue attenzioni fin dai primi anni del suo impegno politico, e auspico che, con l’impegno del suo Ministero, queste importanti comunità territoriali possano, finalmente, beneficiare di sedi giudiziarie stabili».

LA PROPOSTA DI LEGGE
Nella proposta di legge che è stata consegnata nelle mani del guardasigilli, vi sono elementi tali che dimostrano inequivocabilmente la necessità di mantenere aperti gli uffici giudiziari, soprattutto quello di Ischia, che mostra un carico di lavoro ragguardevole e che se tutto venisse trasferito presso la sede centrale di Napoli, si arrecherebbe un gravissimo contraccolpo alle sei comunità isolane. Alla impossibilità degli stessi avvocati di svolgere correttamente le attività professionali. Sottoponendo all’attenzione del ministro dati inequivocabili di ciò che è evidente oggi presso gli uffici di Ischia: «Per quel che riguarda la sezione distaccata di Ischia, si osserva quanto segue:
l’isola ha una popolazione residente (aggiornata al novembre 2019) di 62.150 abitanti, che raggiungono le 500.000 unità nei mesi estivi, ed una popolazione fluttuante di circa 4\5 milioni di turisti all’anno;
ha un indice di contenzioso storico di circa 8.000-10.000 procedimenti nella sola Sezione Distaccata tra civile, penale, lavoro, previdenza, volontaria giurisdizione, esecuzioni (al 14 novembre 2019 si contano 2034 cause civili pendenti, 4793 procedimenti iscritti al mod. C registro esecuzioni civili, 1011 procedimenti penali pendenti, 350 procedimenti di Volontaria Giurisdizione tra tutele, amministrazioni di sostegno e curatele) senza contare il carico di lavoro dell’Ufficio del Giudice di Pace per altri circa 5.000 procedimenti annui e circa 7000-8000 pendenze (le cause civili iscritte al 28 ottobre 2019 sono 2.894, circa 600 cause penali), all’esito dei quali non può farsi a meno del Tribunale per le impugnazioni e le esecuzioni».
Ponendo in evidenza, inoltre, le difficoltà per raggiungere quotidianamente per cinque giorni a settimana gli avvocati, testimoni, imputati, consulenti e quant’altro e soprattutto smembrando diversi uffici dei vari Comuni del personale di pg nel caso in cui non si stabilizzasse la struttura giudiziaria: «Dista 18 miglia marine dalla terraferma, distanza che diventa siderale nel periodo invernale (da novembre a marzo-aprile), allorquando le continue mareggiate rendono pesantemente disagevole la trasferta marittima, sino a determinare, il più delle volte, la sospensione dei collegamenti con le isole del golfo di Napoli per avverse condizioni meteo. Inoltre, il numero dei navigli disponibili è del tutto insufficiente e inadeguato per il trasporto in terraferma della intera utenza isolana della Giustizia, e durante la stagione turistica (da aprile a novembre) quei pochi aliscafi disponibili sono sempre saturati dai turisti».

NESSUNA SPESA PER LO STATO
Con gravissimi contraccolpi per gli studi legali, che certamente ne subirebbero le conseguenze per l’aumento dei costi e per ciò che ne deriva: «Solo sull’isola d’Ischia esercitano stabilmente la professione circa 400 Avvocati iscritti all’Albo COA di Napoli, molti dei quali, nel caso di chiusura del Tribunale, incontrerebbero difficoltà enormi alla prosecuzione della loro attività, finendo per essere costretti a cessare l’attività professionale (con un danno indiretto per lo stesso Erario)».
Nella struttura della proposta del presidente nazionale degli avvocati si ricorda anche che non vi è un aggravio di spesa per lo Stato, e questo è un aspetto importante, e al tempo stesso si ridà efficienza stabile alle comunità isolane interessate: « Inoltre, sulle rispettive isole lo Stato non deve sopportare neppure la spesa per l’utilizzo dei Palazzi di Giustizia, ottenuti in comodato gratuito dagli enti comunali e, addirittura, come nel caso di Ischia, appena ristrutturati con l’impiego di capitali pubblici rilevanti (euro 700.000,00) e in attesa di riapertura.
Per tutte queste ragioni, non può revocarsi in dubbio la necessità di mantenere detti Presidi di Giustizia a beneficio dei Cittadini delle isole, pesantemente penalizzati dalla loro condizione di isolani.
L’efficienza dei Presidi Insulari dipenderà molto dalla loro stabilizzazione e da una maggiore autonomia rispetto alle sedi centrali dei Tribunali circondariali di riferimento, le quali, già afflitte da notevoli scoperture di organico, non possono destinare propri dipendenti alle Sezioni Distaccate.
La chiusura e l’inefficienza delle Sezioni Distaccate Insulari vanno, in definitiva, assolutamente evitate, per i danni incalcolabili che arrecherebbero agli isolani, in palese contrasto con l’obiettivo – più volte ribadito in sede politica – di riavvicinare la giustizia ai cittadini, a cominciare evidentemente dai territori più disagiati quali sono le isole minori».

IL COMUNICATO DELL’ASSOFORENSE
Il direttivo dell’Assoforense dell’Isola d’Ischia esprime soddisfazione per la rapidità con cui il Consiglio nazionale forense e il suo presidente Mascherin sono riusciti a preparare in così poco tempo una proposta di legge e a concordare con il ministro guardasigilli l’incontro per la consegna di una richiesta fondamentale per le tre isole italiane, che sono le uniche che possono vantare ancora delle sezioni distaccate dopo la “carneficina” del governo Monti, che azzerò in un solo colpo oltre duecento uffici periferici: «Nel comunicare che in data odierna il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Avv. Andrea Mascherin, ha presentato al Ministro della Giustizia la proposta di legge per la stabilizzazione dei Presidi Giudiziari delle isole di Ischia, Elba e Lipari, non possiamo che esprimere soddisfazione per questo primo importante atto, risultato dell’intensificazione dei nostri sforzi tesi all’ottenimento di un Servizio Giustizia stabile ed efficiente per i Cittadini delle isole. Naturalmente si tratta solo di un primo passo avanti che, se incontrerà il favore del Ministro, del Governo e delle forze politiche presenti in Parlamento, garantirà il mantenimento definitivo delle Sezioni Distaccate di Tribunale o di Tribunalini insulari da efficientare poi mediante il riconoscimento dello status di sedi giudiziarie di prossimità disagiate e la conseguente previsione di incentivi economici, di carriera o pensionistici per il personale ed i magistrati provenienti dalla penisola. Un plauso ed un ringraziamento accorato va rivolto al CNF, al Presidente Mascherin ed ai Consiglieri Francesco Caia e Giovanni Arena che insieme all’Ufficio Studi ed all’Osservatorio Permanente sull’Esercizio della Giurisdizione, hanno raccolto il nostro grido di dolore ed analizzato tutti i dati che giustificano e sorreggono graniticamente la proposta di legge. D’altro canto siamo grati anche ai nostri rappresentanti politici, al Sindaco Del Deo nella sua veste di Presidente Ancim ed a tutti i parlamentari di ogni colore politico che comprenderanno la drammatica condizione in cui versa l’amministrazione della Giustizia sulle isole, e ringraziamo per i loro interventi e sollecitazioni in tal senso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, il Presidente Tafuri, ed il Presidente del Tribunale di Napoli, dott. Dario Raffone. E’ evidente che la stabilizzazione da sola non risolve il problema dell’inefficienza del servizio per assenza o carenza di risorse umane e che lo step successivo deve essere quello dell’introduzione dei benefits che possano alleviare i disagi delle sedi insulari, ma ciò sarà possibile solo dopo che queste sedi precarie siano state finalmente istituzionalizzate. Ci auguriamo in definitiva che il duro lavoro messo in campo con il CNF dal mese di novembre ed i nostri continui viaggi a Roma con i Colleghi delle Associazioni Forensi di Elba e Lipari e con i rispettivi Sindaci o Amministratori locali, possano dare i frutti sperati e che le nostre legittime istanze siano accolte dal Governo e dal Parlamento affinché il nuovo anno sia foriero della tanto agognata Giustizia per gli isolani».

www.ildispari.it

Il direttivo dell’Assoforense dell’Isola d’Ischia esprime soddisfazione per la rapidità con cui il Consiglio nazionale forense e il suo presidente Mascherin sono riusciti a preparare in così poco tempo una proposta di legge e a concordare con il ministro guardasigilli l’incontro per la consegna di una richiesta fondamentale per le tre isole italiane, che sono le uniche che possono vantare ancora delle sezioni distaccate dopo la “carneficina” del governo Monti, che azzerò in un solo colpo oltre duecento uffici periferici: «Nel comunicare che in data odierna il Presidente del Consiglio Nazionale Forense, Avv. Andrea Mascherin, ha presentato al Ministro della Giustizia la proposta di legge per la stabilizzazione dei Presidi Giudiziari delle isole di Ischia, Elba e Lipari, non possiamo che esprimere soddisfazione per questo primo importante atto, risultato dell’intensificazione dei nostri sforzi tesi all’ottenimento di un Servizio Giustizia stabile ed efficiente per i Cittadini delle isole. Naturalmente si tratta solo di un primo passo avanti che, se incontrerà il favore del Ministro, del Governo e delle forze politiche presenti in Parlamento, garantirà il mantenimento definitivo delle Sezioni Distaccate di Tribunale o di Tribunalini insulari da efficientare poi mediante il riconoscimento dello status di sedi giudiziarie di prossimità disagiate e la conseguente previsione di incentivi economici, di carriera o pensionistici per il personale ed i magistrati provenienti dalla penisola. Un plauso ed un ringraziamento accorato va rivolto al CNF, al Presidente Mascherin ed ai Consiglieri Francesco Caia e Giovanni Arena che insieme all’Ufficio Studi ed all’Osservatorio Permanente sull’Esercizio della Giurisdizione, hanno raccolto il nostro grido di dolore ed analizzato tutti i dati che giustificano e sorreggono graniticamente la proposta di legge. D’altro canto siamo grati anche ai nostri rappresentanti politici, al Sindaco Del Deo nella sua veste di Presidente Ancim ed a tutti i parlamentari di ogni colore politico che comprenderanno la drammatica condizione in cui versa l’amministrazione della Giustizia sulle isole, e ringraziamo per i loro interventi e sollecitazioni in tal senso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, il Presidente Tafuri, ed il Presidente del Tribunale di Napoli, dott. Dario Raffone. E’ evidente che la stabilizzazione da sola non risolve il problema dell’inefficienza del servizio per assenza o carenza di risorse umane e che lo step successivo deve essere quello dell’introduzione dei benefits che possano alleviare i disagi delle sedi insulari, ma ciò sarà possibile solo dopo che queste sedi precarie siano state finalmente istituzionalizzate. Ci auguriamo in definitiva che il duro lavoro messo in campo con il CNF dal mese di novembre ed i nostri continui viaggi a Roma con i Colleghi delle Associazioni Forensi di Elba e Lipari e con i rispettivi Sindaci o Amministratori locali, possano dare i frutti sperati e che le nostre legittime istanze siano accolte dal Governo e dal Parlamento affinché il nuovo anno sia foriero della tanto agognata Giustizia per gli isolani».

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