fbpx
giovedì, Aprile 18, 2024

Con Enzo e Paolo, Ischia sta perdendo la sua identità di Isola Verde

Gli ultimi articoli

Nel centro vengono abbattuti alberi e mai sostituiti, creando una brutta prospettiva. Un’Amministrazione che pensa più a realizzare provvedimenti che non vanno sempre nella direzione dell’interesse generale. Mentre nel palazzo siedono personaggi che ormai hanno raggiunto da tempo il limite pensionistico, ma non si schiodano, vogliono continuare a gestire il potere anche con le flebo

Paolo Mosè | Dalle piccole cose si realizzano grandi opere. Un paese turistico come quello di Ischia ha bisogno di cura, attenzione, soprattutto di rispetto. Di una guida capace che sia all’altezza del nome che rappresenta. Ci vuole un’amministrazione che operi e pensi in particolare a rendere il paese vivibile, capace di accogliere quei turisti che amano l’Isola Verde. Un verde che pian piano sta sparendo e si stanno creando delle macchie a leopardo per la decapitazione di piante che, seppur malate, avevano bisogno di essere curate. O quantomeno sostituite da altre piante verdi, alte e prosperose. Non è accaduto. Non accadrà neanche in futuro. Perché? Abbiamo una classe politica e amministratori che pensano a tutt’altro. Pensano soprattutto a gestire quei piccoli affarucci, a non scontentare quella clientela politica che consente loro di poter tornare puntualmente sul palazzo. Anzi, nel palazzo. A governare, come hanno fatto in tutti questi anni, senza grossi risultati. Il paese è alla deriva, e nessuno se ne accorge.

Una premessa per dire due cose sostanziali ma che per noi diventano significative per pesare questi amministratori che dovrebbero guardare con una certa attenzione il territorio, tutto quello che li circonda. invece appaiono assenti, incapaci di selezionare le cose che vanno e quelle che soprattutto non vanno. Non molto tempo fa hanno tagliato i pini e le altre piante che erano in bella mostra e rendevano il tratto di strada più piacevole di fronte al bar Calise di Piazza degli Eroi. Dei tagli netti con delle attrezzature poco gentili. Un taglio a livello di marciapiede. Ebbene, dopo quella eliminazione non è stato fatto più nulla. Non si è pensato che forse era più giusto togliere piante decrepite, ormai morte, per sostituirle con altre piante giovani e che rendevano il tratto di strada più omogeneo all’Isola Verde. Invece assistiamo, notiamo che è una strada spoglia, che non ha più un’anima.

PROMESSE NON MANTENUTE
Questa sensazione l’abbiamo trasmessa ai soloni che siedono nella Giunta municipale, ai vari consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Tutti all’unisono hanno risposto di condividere la nostra analisi e che sarebbe più giusto rimettere nuove piante per continuare quella tradizione che i nostri nonni avevano iniziato a costruire alberando tutte le strade di Ischia e non solo. Ma dalle parole non si è passati ai fatti. Solo promesse da “canterini”. Le solite promesse di politici che credono di essere più intelligenti del prossimo, di chi governano, dimenticando che la gente, il popolo dalle parole si aspetta i fatti. E qui siamo in presenza di sole chiacchiere. Hanno promesso, giurato, che si sarebbero impegnati per far sì che quel tratto di strada che inizia da Piazza degli Eroi e si estende lungo la via che porta ad Ischia Ponte per circa 150 metri ritornasse ad essere come prima. Bella rigogliosa e soprattutto verde, delle foglie degli alberi. Nulla è cambiato dopo mesi e mesi di promesse.

Il sindaco di Ischia Enzo Ferrandino è anche lui una promessa di rimettere al posto giusto ciò che è stato eliminato. Mentre il sindaco ombra, Paolo Ferrandino, non è tra quei politici che possono essere contattati per problemi del genere. Egli, infatti, e proteso in tutt’altre problematiche ben più complesse e sostanziose. Forse è arrivato il momento che il buon geometra dopo oltre 40 anni di onorato servizio nell’amministrazione pubblica ischitana vada in pensione. Ha superato abbondantemente la norma della fase contributiva come prescrive la legge per quei dipendenti che hanno lavorato con lacrime e sudore per la Pubblica Amministrazione o per il privato. Ma lui non intende mollare nulla, va avanti dritto per la sua strada, che è quella di mantenere fede all’impegno elettorale. Di cui una buona parte formata da quei partenopei che sono riusciti a strappare la residenza ad Ischia pur vivendo stabilmente in terraferma e non conoscendo a fondo e molto delle problematiche che affliggono il territorio e soprattutto la cittadinanza ischitana.

PARCHEGGI SENZA ALBERI
Quello che scriviamo quest’oggi ha una testimonianza per nulla sconfessabile. Le foto che pubblichiamo sono l’esatta rappresentazione di ciò che diciamo, di ciò che critichiamo. L’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Ischia, Luigi Castagna, con tutti i difetti che si portava dietro, però aveva una cultura diversa nel gestire le opere pubbliche. E’ vero che si realizzavano strade, che si creavano spazi maggiori, ma al tempo stesso aveva l’intelligenza di imporre la piantumazione di alberi, soprattutto di pini. E non era poco. Questi, invece, pensano a tutt’altro. Basti guardare il parcheggio in via Alfredo D Luca realizzato velocemente, ma attenzione: non è stata prevista neanche una piantina, un alberello. Sarebbe stato più bello se fossero stati previsti degli spazi per alberare quell’area. Anche per nascondere quelle carcasse metalliche che certamente non sono un bel vedere.

Personalmente abbiamo chiesto anche un altro intervento della medesima specie. Direttamente al primo cittadino e a diversi consiglieri comunali. Ovvero di provvedere a creare un’area di verde nel parcheggio di Sant’Alessandro. Posto proprio nella curva che conduce da Ischia a Casamicciola. Quella marea di carcasse è uno spettacolo indegno, inverecondo. Non fa bene all’immagine turistica. Di lì passano pullman carichi di ospiti che provengono anche da altri Paesi ed imbattersi in quello spazio enorme ove sostano centinaia di autovetture, non è attraente e meritevole per l’Isola Verde. Bastava prevedere una ventina di piante, al massimo 30, per creare quell’atmosfera diversa anche fatta di zone d’ombra, per nascondere quantomeno il più possibile tutte quelle macchine. Anche qui abbiamo dovuto assistere a molte promesse, ma senza ottenere nulla di concreto. Il suggerimento appariva di una certa consistenza, un amministratore attento l’avrebbe immediatamente recepito ed attuato. Il silenzio è stata la risposta. Un silenzio che molto probabilmente va di pari passo con la incapacità di capire quale è il vero metro di valutazione di governo di una città che vive e prospera soprattutto di turismo. Non c’è programmazione, si vive alla giornata e questo non fa bene a un sistema socio-economico che pretenderebbe una struttura governativa capace di affrontare il problema e di risolverlo in tempi brevi nell’interesse dell’intera comunità. Evitando di fare favoritismi a questo o a quel potentato, a qualche amico imprenditore a discapito di altri.

IL CASO “ISCHIA AMBIENTE”
Basta pensare solo agli appalti, agli interessi di bottega, a quelli delle singole persone, agli amici degli amici. Torniamo a vivere per una comunità che tende a svilupparsi in modo corretto, evitando che si arrivi ad una situazione a dir poco anarchica che si registra nell’ambito della partecipata Ischia Ambiente. Dove ognuno ha i suoi sponsor politici, dove non si muove una foglia se non giunge la benedizione papale dal palazzo di via Iasolino. Ogni dipendente di questa azienda ha il suo padre a cui si rivolge ogni qualvolta ritiene di aver ricevuto un torto dal presidente, da un membro del consiglio di amministrazione o dal suo diretto superiore. Bisogna capire perché nulla si è fatto di fronte ad una situazione gestionale che ha visto alcuni dirigenti essere messi sul banco degli imputati per i costi eccessivi di gestione. Parliamo essenzialmente dei costi relativi alla riparazione degli automezzi che, guarda caso, venivano trasferiti presso un’officina napoletana.

E ogni tipo di intervento costava migliaia di euro. Poi la situazione a quanto pare è cambiata, il nuovo presidente pare sia riuscito a ridurre questi costi spropositati di alcune centinaia di migliaia di euro. Perché tanto divario tra il prima e il dopo? Una domanda che indubbiamente pretende una risposta. Di questo il sindaco Enzo Ferrandino ne è a conoscenza, eppure ha detto papale papale che nulla bisogna muovere, tutto deve rimanere così com’è. E nessuno paga? Chi ha consentito il traghettamento dei camion per portarli lontano da Ischia verso questa solita autofficina? Il mistero della politica e soprattutto dei meandri che ruotano intorno alla partecipata Ischia Ambiente. Chi era responsabile ieri lo è rimasto anche oggi. Nessuna testa è stata tagliata. E i costi in più che si è dovuta sobbarcare Ischia Ambiente, di chi è la responsabilità? Misteri della politica e della fede. Sperando che prima o poi qualcuno si svegli dal sonno e spieghi un po’ a tutti che la musica è cambiata e che bisogna remare tutti nella stessa direzione, a garanzia degli interessi di cittadini che versano le tasse per far funzionare questa benedetta macchina amministrativa che costa una montagna di denaro.

7 COMMENTS

  1. Quello dell’abbattimento degli alberi è un fenomeno che si sta diffondendo in modo capillare su tutta la penisola. Questo è legato al nuovo business, il 5G, sembra che tale “innocuo” segnale riesca a diffondersi meglio senza la presenza degli alberi. Ovviamente i politicanti isolani non possono fare a meno di sguazzare nel torbido, pur di portare qualche gruzzoletto a casa.
    Provate a fare qualche ricerca, ne scoprirete delle belle.

    • Luca non diciamo cazzate… un sitema Bonding trapassa il fogliame. A Ischia non esiste la cultura della ripiantumazione. negli anni 90 ad ogni Nato si piantava un albero. Da molti anni a questa parte ad ogni nato si taglia un albero. Isola grigia stiamo arrivando…

      Ps: grigia come assenza di verde…ma anche come assenza di materia all interno di molti cervelli dei nostri cari sindaci & Co.

  2. Confermo: l’abbattimento degli alberi, specialmente se con “somma urgenza”, è il business del terzo millennio. Gli uffici tecnici comunali sono ben lieti di dispensare incarichi di taglio degli alberi a ditte amiche…

  3. Isola “verde”? Ischia?!? Ma fatemi il piacere…
    Date un’occhiata alle foto dall’alto o Google Earth, a me pare bianca, altro che verde

  4. Quella del 5G come causa del taglio degli alberi in tutta Europa, è una BUFALA gigantesca che potrebbe far produrre mozzarelle per diversi anni con una sola mungitura. La verità è quella segnalata dall’articolista con dovizia di particolari. Abbiamo amministratori con sensibilità e attenzione per il territorio pari allo zero assoluto della fisica, ovvero , mi pare, – 278 gradi centigradi. Sarebbe la temperatura giusta per ibernarli e mandarli in orbita negli spazi siderali. Avrebbero vita quasi eterna, ma non farebbero più danni.

  5. É una cosa che ho notato anche io. Gli alberi vengono impietosamente taglifati e mai sostituiti, lasciando vedere lo squallore di molte case non curate e mal tenute. Ischia somiglia sempre di più ad un qualsiasi paese dell’entroterra napoletano. Eppure è così bella e basterebbe poco per migliorarla, senza bisogno di essere grandi politici. Purtroppo fa male vedere una così tanta bellezza sfiorire giorno dopo giorno per la incapacità di queste persone. Tanto più che operano nel settore turistico e dovrebbero essere più sensibili a tale argomento. Complimenti al redattore che ha espresso appieno quello che è anche il mio pensiero.

  6. Andate in svizzera e imparate…prima di costruire una piazza…prima di costruire abitazioni… si inizia con gli spazi verdi prr i bambini gli adulti e soprattutto tanto tanto verde pubblico… guardate piazza degli eroi… ancor prima di iniziare hanno tagliato pini ed ora il verde dove sta. Solo basolame e asfalto

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos