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venerdì, Aprile 19, 2024

Clan Mallardo: chiesti 14 anni di carcere per Pino Taglialatela

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Arrivano le richieste di condanna per gli esponenti del clan Mallardo. Nel processo è coinvolto l’ischitano illustre ed ex portiere del Napoli, Pino Taglialatela. La richiesta del pm Maria Cristina Ribera è di 14 anni di reclusione.

Il p.m. lo accusa di intestazione fittizia di beni, del reato di associazione di stampo camorristico.

Il processo ha avuto inizio qualche tempo fa. Il perno di tutto è Mauro Moraca, difeso dall’avvocato Pino Pellegrino, genero del boss, marito della figlia, che attualmente è già in carcere per altri processi.

LA STORIA. La svolta nel processo al tribunale di Napoli dove sono imputati esponenti di spicco del clan Mallardo per associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia dei beni, con l’aggravante di avere favorito l’azione della cosca di Giugliano, arriva quando il pm Maria Cristina Ribera accusò l’ex portiere del Napoli, Pino Taglialatela per la partecipazione associativa al clan Mallardo. L’ex giocatore azzurro è già imputato nel procedimento per intestazione fittizia di beni. Nel corso del blitz del Gico fu sequestrato un T Max a casa di Mauro Moraca genero del boss Mallardo, intestato proprio all’ex portiere del Napoli Pino Taglialatela. Il pm ha appesantito l’accusa nei suoi confronti contestandogli anche la partecipazione all’associazione camorristica ai Mallardo, con i quali il portiere è imparentato.

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