giovedì, Ottobre 10, 2024

Ciro Piro: «La nostra notte di terrore nell’inferno di Genova»

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Testimoni oculari. Barricati in casa in attesa che tutto finisse

Una notte di paura a Genova per una famiglia di ischitani, saliti in Liguria per motivi di salute. Un normale viaggio per espletare esami clinici e visite mediche che si stava tramutando in tragedia. Una tragedia fortunatamente solo sfiorata, ma che invece ha nuovamente colpito la città della lanterna. L’esondazione dei torrenti Bisagno e Rio Fereggiano ha messo in ginocchio Genova come alcuni anni fa, uccidendo una persona. Un disastro causato dalle piogge cadute abbondanti da lunedì e che la scorsa notte ha fatto tracimare i torrenti, scatenando una massa d’acqua che ha trascinato con una forza inaudita tutto quello che c’era lungo la strada. Auto, motorini, cassettoni dell’immondizia. Locali, negozi, garage sono stati completamente allagati. Purtroppo una persona è stata letteralmente risucchiata dall’onda della piena.  E’ Ciro Piro a raccontarci quelle ore di paura ed angoscia vissute insieme ad altre quattro persone.

Nonostante sia rientrato sull’isola e quindi lontano chilometri dal luogo dell’accaduto, la voce tradisce ancora molta tensione: «E’ stata una bruttissima esperienza. Eravamo arrivati a Genova lunedì e da quel giorno non ha mai smesso di piovere. In città non si percepiva tensione o paura, perché non era stato lanciato nessun allarme meteo ufficiale. Nessuno era pronto per quanto poi successo. Mercoledì sera c’è stato l’esondazione dei torrenti e si sono vissuti attimi di vero terrore».

Voi eravate vicini alla zona in cui c’è stata l’onda di piena?
«Fortunatamente non eravamo in una zona a rischio, ma ti posso assicurare che abbiamo vissuto un’intera notte di paura ed angoscia. Il nostro appartamento si trovava in collina ed era al piano terra, l’acqua scorreva dunque verso il mare. Però tutto intorno si udivano sirene dei Vigili del Fuoco e dell’autoambulanze. In strada passavano auto che invitavano i cittadini a restare in casa. Abbiamo contattato un amico che lavora nei Vigili del Fuoco di Genova. Quando gli abbiamo spiegato dove era ubicato il nostro appartamento ci ha tranquillizzato, dicendoci che eravamo in una zona tranquilla, ma ci ha consigliato di barricarci in casa e di non uscire per nessuna ragione».

Avete dovuto provvedere a mettere delle barriere davanti alle porte?
«Non ce n’è stato bisogno per fortuna. Anche gli inquilini del fabbricato dove ci trovavamo ci hanno assicurato che non sarebbe successo nulla in quella zona. La luce non è andata via, come invece successo in altre parti della città, quindi abbiamo potuto seguire tutto quanto stava succedendo in Tv, vedendo le emittenti private locali o tramite internet».

Siete ripartiti l’indomani mattina per sicurezza o era previsto?
«Avevamo terminato quanto eravamo venuti a fare a Genova, però se il tempo lo permetteva saremmo rimasti ancora un altro giorno. Invece nonostante siamo stati svegli tutta la notte, siamo ripartiti appena possibile. Le strade erano quasi tutte bloccate per quello che era successo. Verso le 10,00, dopo che ci hanno indicato una via alternativa per prendere l’autostrada, ci siamo messi in viaggio per tornare ad Ischia. Una brutta esperienza,  ma alla fine solo tanta paura per noi…»

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos