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Ciao, Elio! | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 8 novembre 2022

Con la morte improvvisa del caro prof. Elio Gravino, che ho salutato ieri per l’ultima volta nella Sua Capua, va via un altro tassello molto importante del mio filone di amicizie legato alla passione venatoria. Conobbi Elio grazie ad un altro amico di generazione ed estrazione del tutto diversa dalla mia, il prof. Mario Parente; e come con Mario, si instaurò subito un rapporto ed una complicità che nei pur rari momenti trascorsi insieme ci faceva stare sempre benissimo l’uno con l’altro. 

Elio era vice-preside della Facoltà di Veterinaria di Napoli, dove naturalmente insegnava da illustre internista qual è sempre stato, con le sue diagnosi puntuali ed efficaci. Ma era soprattutto un uomo colto e, a differenza di Mario (più spigoloso e meno brillante), piacevolissimo nella compagnia come in qualsiasi argomento di conversazione. Gran tifoso della Fiorentina, motociclista e spiderista convinto, tennista incallito, Elio era legatissimo a Ischia, a mio suocero Enzo “Baffo” (che a giusta ragione amava definire “un signore”) e al suo inimitabile coniglio all’ischitana.

Grazie all’amicizia preziosa di Elio e dell’ex moglie, la mia amica Laura Manna (indimenticabili ed esilaranti i loro “teatrini” a casa mia mentre visitavano i miei cani da caccia), ho avuto modo di conoscere tante altre persone piacevolissime, con le quali tuttora ci si stima vicendevolmente a prescindere dall’esistenza o meno di una frequentazione: tra queste, il suo amico del cuore prof. Lillino Piazza (ah, se solo avesse seguito il suo ultimo consiglio, due notti fa…), l’allevatore e cinofilo Peppe Orefice, il suo allievo dott. Alessandro Sica (“E’ il numero uno”, mi disse quando mi ci mandò a consulto per far riprodurre il mio Orso a ben 13 anni) e chissà quanti altri che, al momento, probabilmente mi sfuggono. Elio era fiero di Filippo e Marco, i suoi due figli, ma anche dei suoi nipotini, pur volendo ostentare a tutti i costi quel volersi sentire eternamente ragazzo che strideva un po’ con il ruolo di nonno orgoglioso.

Ciao Elio. Ti porto nel cuore!

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