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venerdì, Marzo 29, 2024

Chi l’ha detto che la filosofia è noiosa? A Ischia si intreccia con le serie tv

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Si inizia oggi alle 17 alla biblioteca Antoniana di Ischia: Tommaso Ariemma parla di arte. Da Platone a Breakink Bad

 

L’arte: da Platone a Breaking Bad. Dall’Antica Grecia alla celeberrima serie televisiva. Senza soluzione di continuità. E’ l’appuntamento inaugurale di un ciclo di incontri sulla filosofia, che sembra sopravvivere – eccome – ai social network e che a Ischia, complice peraltro il Festival internazionale dello scorso autunno, parrebbe anche godere di buona salute.
Si inizia oggi alle 17 alla biblioteca Antoniana di Ischia, dove tutti penderanno dalle labbra di Tommaso Ariemma, giovane e stimolante docente del liceo Ischia.
Un ciclo di incontri sulla filosofia. Come è nata l’idea?
«Beh, l’idea del ciclo di incontri nasce dai temi affrontati nel mio ultimo libro “Niente resterà intatto. Introduzione non-convenzionale alla filosofia” (Diogene Edizioni) e soprattutto dal grande successo della sua presentazione lo scorso 26 febbraio presso la Biblioteca Antoniana. Insieme alla direttrice della Biblioteca abbiamo pensato di articolare, di volta in volta secondo le disponibilità della sede, una sorta di piccolo “corso” di filosofia non-convenzionale. Si comincia oggi con l’incontro “Che cos’è l’arte? Da Platone a Breaking Bad”. Per l’occasione, si parlerà solo di artiste. L’incontro successivo è invece lunedì 14 marzo e il tema sarà “Che cos’è un’isola? Dall’antica Grecia a Lost”».
Interessante. Filosofia non convenzionale è un modo per allontanarsi dalla percezione condivisa, e magari errata, che la filosofia sia noiosa e prerogativa degli studiosi?
«Certo. L’obiettivo è proprio quello di mostrare che la filosofia non è un sapere polveroso e distante dalla vita, ma capace di interrogare il presente, soprattutto attraverso l’esame delle icone dell’immaginario popolare».
“Che cosa è arte? Da Platone a Breaking Bad”. Un titolo, quello del suo ultimo libro, che strizza l’occhio alle nuove generazioni, attraverso la dimensione anche estetica delle serie televisive. Di cosa parlerà?
«Si parlerà soprattutto della dimensione estetica delle nuove serie tv e di come, in realtà, proprio queste nuove narrazioni ci permettano di riflettere in modo radicale sul senso dell’arte e, in generale, della filosofia stessa. Si parlerà molto anche del rapporto tra le donne e l’arte». breaking-bad-1
In uno dei suoi libri, “Anatomia della bellezza”, si sofferma anche sulla diffusa pratica del “selfie”? Cosa implica la spettacolarizzazione del nostro vissuto, veicolata dai social?
«Come cerco di dimostrare in questo testo, la pratica del selfie non va demonizzata, ma pensata criticamente, soprattutto con gli strumenti della filosofia. Il fondo, la pratica del selfie non è che una sorta di riproposizione inquietante del socratico “conosci te stesso”».

Blue Swimsuit self portrait
Blue Swimsuit self portrait

Ha scritto anche del corpo “preso con filosofia”. Body building, chirurgia estetica, clonazioni: cosa c’è dietro questo nuovo rapporto con la dimensione corporea? Non è un paradosso che nell’era della virtualità il rapporto con la nostra fisicità si rafforzi?
«Mi soffermo, infatti, proprio su questo paradosso, cercando di pensarlo fino in fondo. Siamo nell’epoca dell’ossessione del corpo, perché lo sviluppo tecnologico dei mass madia impone un contatto sempre più disincarnato. Entrando sempre più facilmente in contatto con l’altro, il nostro corpo, e il corpo in generale, diventa per noi la cosa più distante, e più desiderata».

Platone
Già dottore di ricerca in Filosofia e insegnante di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, come si è intrecciata la sua strada con quella dell’isola d’Ischia? Ci offre la sua visione dell’isola, come luogo di incontri e di apertura, ma anche inevitabilmente come schizofrenica realtà che alterna lunghe estati di movimento a inverni di inclusione, forse anche monotoni?
«In realtà quest’anno ho interrotto la mia docenza universitaria, per accettare il ruolo nel Liceo Statale di Ischia. Una scelta dettata da più motivi, personali e non, ma da cui mi aspetto soddisfazioni. Sto scrivendo anche un nuovo libro sulla “metafisica dell’isola”: quale luogo migliore di Ischia per scriverlo? Tutti i miei libri partono dalla vita, da uno sporcare la purezza filosofica con la struggente meravigliosa bellezza del vissuto. L’isola poi, seguendo il detto di un grande filosofo, la vivo insieme come una dimensione di separazione e nuovo inizio. Chi a un certo punto desidera l’isola, di viverci, credo lo faccia per questo motivo. Per ora ho vissuto di Ischia solo il lungo inverno. Ma sono un fan della serie tv Game of Thrones: lo stavo aspettando con ansia».
Pasquale Raicaldo

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