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giovedì, Aprile 25, 2024

Che succede alla Parrocchia di San Vito? Padre Nunzio fa scacco matto ai Nicolella?

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Il Vescovo Pascarella ha dato l’ordine di iniziare a denicolellizzare la Parrocchia di San Vito? A cosa sono dovute queste assenze o questa minor presenza dei Nicolella? Motivi di opportunità? Strategia? O, invece, l’attivismo di Padre Nunzio?

Gaetano Di Meglio | C’è movimento nell’aria. C’è aria di cambiamento a Forio. Una storia, questa, che pochi conoscono nel dettaglio e che, molti, invece, vorrebbero conoscere con molti dettagli.
C’è qualcosa nell’aria, di questo fine ottobre, che non è sfuggito ai più attenti frequentatori della chiesa di San Vito. Qualcosa di frizzantino, per stare con il tempo del vino novello, che deve venire fuori.
I segnali di questo cambiamento, però, sono legati più alle assenze che alle presenze.

Vabbè, archiviamo come errore, l’azzardo della Parrocchia di San Sebastiano, poi corretto, a Basilica. Un tentativo maldestro, forse, del focolarino di Forio Centro di voler iniziare a marcare il territorio in vista della “revolution” parrocchiale che dovrebbe arrivare a breve.
Un errore? Un lapsus freudiano? Un azzardo in avanti? Alla fine la locandina è stata corretta e, come nei migliori casi, la colpa è del “proto”.
Ma cosa è successo dopo il trigesimo di Don Giovì? E’ questa la domanda che anima i mormorii e le chat dei foriani.
Andiamo per gradi.

Al momento della morte dei Mons. Giuseppe Regine, come tradizione e “cerimoniale” la Curia ha dato seguito agli adempimenti canonici e, tra questi, il ritiro di tutte le chiavi e poi l’inventario.
Dopo tutto questo, però, le chiavi sono state consegnate, insieme alla parrocchia a Padre Nunzio. Una consegna ad “interim” in vista della nuova nomina.
Secondo i bene informati, però, prima di questi accadimenti Padre Nunzio, seppur ricoprisse il ruolo di Vice Parroco, non ha mai inciso nelle dinamiche della gestione della Parrocchia. E’ rimasto al suo posto e ha lasciato che tutte le cose andassero come piaceva a Don Giovì e don Nicolella.

Un vice parroco di “comodo”. Una pedina posizionata lì, tra Don Giovì e Don Giuseppe in attesa di muoverla al momento opportuno. Quasi uno schema studiato nel dettaglio dal Vescovo Pascarella.
Poi la morte del Parroco e il reset di tutte le cose.
Finisce la gestione Regine-Nicolella e, nonostante la gran devozione a San Vito e la “natia” aspirazione a ricevere quell’eredità, Padre Nunzio si sarebbe mosso e ha cambiato tutto il senso sullo scacchiere.
Ma poi qualcosa è cambiato
E veniamo alle assenze che pesano. Ai più attenti, come si diceva in apertura, soprattutto in occasione due “trigesimi” importanti sono parse strane le assenze dei Nicolella.

Cosa è successo? A cosa sono dovute queste assenze o questa minor presenza dei Nicolella? Motivi di opportunità? Strategia? O, invece, l’attivismo di Padre Nunzio? Possibile che qualche scelta del parroco ad interim non sarebbe stata gradita dai “resident” della Parrocchia? Il Vescovo Pascarella ha dato l’ordine di iniziare a denicolellizzare la Parrocchia di San Vito?.
Ad esempio, purtroppo, grandi perplessità ha suscitato la decisione del parroco ad interim di limitare le spese per gli addobbi floreali sull’altare, anche per il trigesimo di Don Giovì. Una decisione che dovrebbe essere accolta con applausi, un momento di sobrietà che tanto farebbe bene alla chiesa in questo particolare momento. Eppure così non è stato….

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