fbpx
martedì, Aprile 23, 2024

Castagna: Facciamo le cose dei femminelli e sopportiamo le matizzie dell’opposizione

Gli ultimi articoli

Ida Trofa | Rendiconto di gestione e variazioni di bilancio di matrice sismica in consiglio comunale. La maggioranza approva, l’opposizione “ciacca e medica” in una seduta che lascia solo macerie.
Un consiglio scoppiettante sull’onda della diffida prefettizia che impone al governo Castagna l’approvazione pena il decadimento. La minoranza incalza per il mancato rispetto del ruolo dei consiglieri e l’omessa consegna della documentazione afferente i temi in discussione.
Il governo incassa le critiche e le eccezioni di Luigi Mennella, il segretario attesta la mancata osservanza dei termini di consegna della documentazione e scrive al Prefetto, ma è Arnaldo ad avere la peggio.
Un incontenibile Ignazio Barbieri da fiato alle ugole e il siparietto che ne scaturisce è l’apologia della precarietà del potere e dell’insussistenza della politica.
L’arringa dura poco, quanto basta per passare dalla prima alla terza repubblica e finire con il terremoto. I due, Barbieri e Ferrandino, non si lesinano accuse, le ipocrisie cadono giù che è un piacere.
L’uomo che per anni è stato considerato il re della calcolatrice e il mago dei conti pubblici ha dovuto lasciare la scena al sindaco fruttivendolo che nel frattempo, fattosi ingegnere e professore, presenta a giugno 2018 una gestione contabile capace di riportare addirittura un avanzo di 3 milioni di euro.
Con lui una compagine compatta che dimostra non solo di potere affrontare e prendere a calci i giornalisti ma anche di difendere con i denti il prode GiBi. A patto che mantenga gli impegni: Angela Di Iorio assessore e passo indietro alle comunali del 2019. Potere dei numeri e del potere che vi tiene avvinti alle poltrone.
Il potere, quell’oscuro oggetto del desiderio che fa approvare tutto a tutti, anche davanti all’insostenibile leggerezza degli atti. E Castagna, a cui la faccia tosta certo non manca, dopo le scintille e gli strali si è anche accomodato a fianco del commercialista de La Rita che lo volle unico assessore ai temi della sua fugace sindacatura per controllare insieme le voci di spesa e il disavanzo. E’ toccato, invece, ad Ignazio Barbieri fare la parte del duro e dell’insofferente alle continue accuse di amministratori manovrini e truffatori mentre l’emiciclo assiste muto e quasi incredulo.
L’assessore alle fiere e al turismo è subito entrato nella parte del portavoce di governo, proteso verso le urne. Ci ha provato gusto annunciando che il tempo di fare l’incudine era finito e che anche l’opposizione, facendo il distinguo per Luigi Mennella, doveva dare conto del suo passato e del recente trascorso. Su tutti, le ire di Ignazio sono sulla sorte dei soldi incassati a nome dei terremotati. Ignazio insinua ma non fa nomi.
Da sindaco defenestrato in tre mandati su tre, Ferrandino, il leader di sedicenti comitati di “pseudo” terremotati è abbastanza cinico da sapere come funzionano gli esseri umani. Solo gli amici veri ti considerano per quello che sei e non per il ruolo che occupi. Ma a rendere l’episodio ancora più istruttivo è stato il comportamento dei colleghi di scanno e di schieramento che hanno fatto come se nulla fosse.
Non era certo come lo si immaginava, l’indifferenza e il distacco di persone che magari negli anni della gloria lo avrebbero applaudito e riverito, pesa ancora di più se è ancora Luigi Mennella a dovere spezzare una lancia in favore di Arnaldo.
Uscendo dal Senato, dove aveva appena dismesso la sua carica per tornare privato cittadino, il temutissimo dittatore romano Silla, padre di tutti i rottamatori, venne sbeffeggiato da un passante. Ferrandino non è Silla. Ma la natura umana è rimasta la stessa e di certo sarà cosi anche in futuro. Le prove del passaggio di testimone della dichiarazione di voto sulle macerie di via Casamennella affidata a Ciro Frallicciardi.
Un Frallicciardi che resta saldo nel suo ruolo di opposizione ma non nasconde il feeling e apprezza il dialogo con una certa parte della maggioranza qualora si parla di progetti e azioni tese a dare soluzioni e risposte alle istanze dei cittadini. Non potrebbe essere altrimenti, ma come sempre è il metodo che si contesta non certo la soluzione.
Rendiconto e macerie, la maggioranza va e l’opposizione tuona sugli illeciti. Una voce nel deserto. Il 15 giugno consiglio sismico convocato dall’opposizione
Per la ratifica delle delibere di Giunta che variano il bilancio inserendo il caso “macerie“ va in scena una seduta in sessione ordinaria in pieno clima da campagna elettorale. Tre i punti all’ordine del giorno e parlano tutti di bilancio di somme derivanti dal piano degli interventi urgenti e poste da terremoto. La seduta presso la sede comunale provvisoria sita in Piazza Marina, all’ex Capricho è cominciata con le canoniche due ore di ritardo. Il preconsiglio ha fatto registrare tensioni e strepiti sindacali negli uffici di segreteria sul tema contenzioso e parcelle legali, ma è stata solo una parentesi prima di una seduta davvero tutta da vivere. Fuochi di artificio e spumante. Il finale è a tarallucci e vino.
Le Comunicazioni (Gloria Antonio sempre con il naso nelle carte UTC, assunzioni AMCA, LSU e Servizio civile) passano in coda con una inversione all’Odg e per l’approvazione del rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2017, è la diffida al prefetto con la denuncia sugli illeciti nella consegna degli atti ai consiglieri di minoranza a tenere banco. Il rendiconto deve obbligatoriamente considerare il valzer sui residui della Giunta Castagna e le ultime variazioni intercorse per un errore sulle poste in attivo e al passivo hanno imposto una modifica last minute che, di fatto, ha azzerato i tempi di consegna degli atti ai consiglieri e della relazione del revisore dei conti Salvatora Piccerillo sull’atto contabile. La notifica degli incartamenti ai consiglieri di minoranza non è giunta entro i canonici termini fissati dalla norma impedendo cosi la naturale azione di controllo e l’espletamento del proprio ruolo di delegati del popolo.
Il segretario comunale Franco Ianniello non può che relazionare alla Prefettura sul mancato rispetto dei termini di consegna come da regolamento e da norma dello stato denunciati da Mennella e condivisi da Ferrandino. Gli atti devo essere consegnati almeno 20 giorni prima delle seduta. A Casamicciola erano indisponibili al 1 giugno. Però la “minaccia” prefettizia dell’8 maggio fa paura al Consiglio. Il rendiconto passa 8 a 4 mentre i lavori su via Casamennella registrano l’astensione di tre oppositori con Arnaldo Ferrandino che lascia la dichiarazione di voto a Ciro Frallicciardi. Contrario Luigi Mennella che contesta metodi e tempistica di una operazione che andava fatta ad agosto e non un anno dopo. Finisce, cosi, in archivio anche la ratifica dei lavori appaltati nell’ambito del Piano degli per il sisma Ischia con l’inserimento della rimozione delle macerie, ripristino viabilità e puntellamento fabbricati pericolanti in Via Casamennella con la relativa variazione di bilancio posta nell’atto contabile.

LE PAROLE E LE ACCUSE
Il Rendiconto va in consiglio con una maggioranza unita fatta eccezione per l’assenza del consigliere Anna Lucia Miragliuolo, la minoranza è al completo e attacca sui termini, sui pareri del revisore consegnati solo poche ore prima. Arnaldo sostiene le tesi di Mennella e chiede al consesso se la seduta è legittima.
Il segretario riceve la nota Mennella risponde a Ferrandino e scrive al prefetto Maria Gerardo Pantalone per segnalare la diffida con la richiesta di apposita relazione agli atti del consiglio e la cronistoria della documentazioni e le tempistiche afferenti il Rendiconto. Nel mirino anche i residui e le successive variazioni al saldo di cassa a seguito della sopraggiunta necessità di provvedere alla rettifica di una prima delibera di giunta. La rettifica dei residui sarebbe stata causata dai ritardi causati dall’azione del tesoriere che ricevuta la delibera di giunta a gennaio solo a fine maggio si è accorto delle discrasie.
Mennella contesta tutti, anche il tesoriere comunale, anche le notifiche via PEC perché il regolamento del comune non lo prevede.Dalla nota redatta dal segretario si evince che non sono stati rispettati i tempi e la tempistica. “Dal 29 maggio sicuramente non ci sono i 20 giorni previsti dall’art 227 decreto legislativo 267 del 2000” sottolinea Ianniello. E’ cosi che l’altro oppositore Arnaldo Ferrandino prova a ottenere la illegittimità della procedura scatenando la verve dell’altro sindaco, Ignazio Barbieri. Barbieri salta su dalla seggiola, risponde piccato, non replica alle eccezioni ma accusa e attacco Ferrandino .

IGNAZIO BARBIERI: SMETTILA DI FARE LA VITTIMA E DICCI DOVE STANO I SOLDI DEI TERREMOTATI
“Dall’opposizione eccepimmo la medesima questione sulla consegna degli atti, Arnaldo ci disse che andava approvato per il bene del paese, noi ci alzammo e andammo via. Vi invito a fare lo stesso, oppure fate ricorso al TAR magari vincerete. Noi oggi votiamo, alziamo la mano assumendoci le nostre responsabilità e lo faremo anche dopo il TAR. Arnaldo la devi smetter di nasconderti e fare sempre la vittima. Davanti a me c’è una persona che tutto poteva fare tranne che il sindaco. La politica è un’altra cosa. Tu sei andato a casa per colpa tua. Da una parte facevi una cosa e dall’altro un altro. Ti sei sfiduciato tu da solo”. La Campagna elettorale è cominciata, è bastata una parola per accendere la miccia di una bomba elettorale deflagrata nel mezzo del bilancio mentre si discute su tempi e consegne .

ARNALDO FERRANDINO: LA PASTA E’ SEMPRE QUELLA TRAMATE SEMPRE ALLE SPALLE. QUANDO SIETE VENUTI PER SFIDUCIARE CASTAGNA VI HO CACCIATI
Arnaldo Ferrandino, basito, torna sulla sfiducia e in realtà gli argomenti e le parole sono poche per scalfire la scena e fermare la veemenza del portavoce di Forza Italia che non gli risparmia stoccate. Il discorso quasi si eleva, capace di attraversare tutte le epoche della repubblica dalla prima alla terza senza esclusone di colpi e di mandati. Un’ora buona di chiacchiere e scontri frontali fini a se stessi. Alla fine i conti non tronano specie sulle partecipate. “Se tu fossi stata una persona seria saresti venuto in consiglio comunale per la sfiducia, invece ti sei nascosto. Quando anche questa amministrazione stava per andare a casa e mi avete chiesto di andare dal notaio, ho detto di no e vi ho detto di venire in consiglio comunale. Non lo avete fatto perché la pasta è sempre quella per voi le istituzioni non hanno valore. Se state risanando mi sarebbe facile dire che è potrebbe essere frutto del nostro lavoro e delle regole in cui vi abbiamo imbrigliato con la procedura di riequilibrio e di una norma meno stringente. La questione dei termini posta è fondata perché nel 2016 c’era una perdita di 3milioni di euro e al 2017 ci sta un milione di euro di attivo. Se avessimo avuto le carte la relazione del revisore avremo potuto esercitare la nostra azione di controllo. Cosa che i avete impedito. 10 milioni di svalutazione crediti per poi approvare un consuntivo con una differenza di perdite di 4milioni, non ha senso. L’amministrazione non ha saputo neppure dirci la genesi dei sui risultati miracolosi. E’ tutto un falso. Resto perplesso delle dichiarazioni”.
Arnaldo prende la palla al balzo, accusato di menare il can per l’aia chiede i bilanci delle partecipate, rilevando le falle “Dove sono? Sono stati approvati i bilanci AMCa e Marina?”. Il sindaco dice di si, il segretario non risponde, alla fine neppure quando Ferrandino e Castagna leggono il rendiconto i bilanci partecipati si trovano.

MENNELLA: SOLO IMBROGLI
Dopo i botti e la bagarre Mennella torna sul bilancio e sul mancato rispetto dei termini propone di rimandare a 20 giorni. Il presidente D’Ambrosio decide di proseguire. Mennella chiedere di votare la sua mozione, la maggioranza nicchia. L’architetto è lapidario: “Solo imbrogli. Quello che si sta perpetrando è un abuso. Non mettono al voto la mia mozione di spostare l’argomento, il presidente sta facendo interesse privato in atti di ufficio. Questa azione è contra legem. Sulle partecipate non c’è controllo. Sono bancomat e serbatoi di voto tenuti su con assunzioni dubbie”.

GIOVAN BATTISTA CASTAGNA: SIETE RIDICOLI. FATE SOLO MATTIZIE. LA VERITA’ E’ CHE SIAMO CON 5 MILIONI AVANZO SENZA CHIEDERE 1 € DI ANTICIPAZIONE DI CASSA
L’altro scontro si consuma tra Luigi Mennella e Giovan Battista Castagna, i due mal si tollerano e basta un interlocuzione per scatenare l’inferno. Per Castagna è gratificante e da atto del lavoro svolto dall’amministrazione il parere del Revisore. Magari però la minoranza, se avesse avuto gli atti, avrebbe potuto valutarne la fondatezza e il contenuto.
“Fate opposizione sul nulla, siete ridicoli. Facciamo le cose dei femminelli, dobbiamo sopportare le matizzie dell’opposizione che non ha argomenti validi per svolgere il suo ruolo. Siamo costretti a trascrivere tutti gli atti in una epoca di piena tecnologia, la minoranza blocca la macchina amministrativa perché vuole che copiamo tutti gli atti in cartaceo. Oggi discutiamo di questioni stupide senza parlare della sostanza e che l’amministrazione Castagna, mentre Arnaldo approvava un rendiconto a meno 14 milioni di euro, ne approva uno a 5 milioni di euro. Casamicciola da 4 anni non chiede un euro di anticipazione di cassa. I 6 milioni messici a disposizioni sono intatti. Il revisore dei conti dà atto di questo nostro grande lavoro e voi dovreste tenerne conto. Stiamo rivedendo la riorganizzazione degli uffici e dall’11 giugno la SOGEAT si occuperà della gestione tributi. La modifica alla delibera un residui non è sostanziosa e la questione dei termini di consegna degli atti è pretestuosa. Non possiamo spostare di 20 giorni la seduta perché abbiamo delle scadenze”.

VIA CASAMENNELLA: 200MILA EURO PER APRIRE LA STRADA AI TEST DELLA PROCURA
Si chiude così, sulle comunicazioni, su domande senza risposte, una tragicomica tutta nostrana la cui eco è proseguita anche nel fuori onda con i continui contatti tra una certa maggioranza (Barbieri-Piro )ed una certa opposizione (Frallicciardi) particolarmente attiva. Dopo tre ore si è passati al secondo punto, ai 199mila euro e più per un intervento di rimozione maceri e amianto succeduto ai sequestri della procura, teso proprio ad aprire un varco alla magistratura ai suoi tecnici che devono arrivare ancora ad analizzare le macerie di via Serrato dove morì Marilena Romanini. Ad un anno siamo ancora a questo.

FRALLICCIARDI SI ASTIENE MENNELLA VOTA CONTRO. OGGI SUMMIT EVI PER LE EROGAZIONI IN ZONA ROSSA
E’ Ciro Frallicciardi ad annunciare l’incontro EVI voluto da Ignazio Barbieri sulla richiesta di riallacciare l’acqua anche in zona rossa. L’incontro si terrà oggi. Frallicciardi invogliato dal suo capogruppo rende la dichiarazione di voto del gruppo di Arnaldo che si astiene sui lavori sismici di via Casamennella.
“Ci asteniamo e ci auguriamo che questo intervento sia svolto rapidamente e nella piena sicurezza, nel rispetto delle esigenze della popolazione e delle norme , eseguito anche per ridurre la zona rossa e quella più colpita, per dare respiro ai cittadini che vorranno finalmente rientrare nelle proprie case. Un voto di astensione che è anche voto di fiducia benché qualche critica vada mossa sui tempi di esecuzioni, sebbene giustificati dai sequestri della procura”.
“No“ secco di Luigi Mennella: “Abbiamo tenuto 746 persone senza fare nulla, il sindaco Capo della protezione civile avrebbe potuto intervenire subito ed ora dobbiamo spendere 200.000 € per cose che già dovevano essere fatte. 200.000 euro che questa politica usa per risolvere solo i suoi problemi. A 10 mesi parliamo ancora di consentire gli accessi della procura. Denunciamo chi con i suoi abusi ha compromesso gli interessi della comunità”.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos