Ugo De Rosa | 8 pagine di puro delirio e 9,05 ore tra schede, buste e contestazioni non sono bastate alla verifica dello spoglio eseguito al primo turno in quel di Lacco Ameno.
Una situazione così complessa a cui mancava solo l’azione, sempre legittima per carità, delle rispettive difese legali.
Da una parte Domenico De Siano, dall’altra Giacomo Pascale. In mezzo la confusione che hanno favorito gli uomini di Giacomo. Ironia della sorte, se proprio vogliamo, Giacomino ha perso per colpa del suo “Presidente” di seggio. Ma di questa storia ve ne abbiamo già parlato.
Il secondo round in prefettura, prima di inviare la lunga relazione al Consiglio di Stato che dirà l’ultima parola, si terrà martedì 4 maggio dalle ore 14.00. Ormai il grosso è fatto. In attesa del verdetto, però, Lacco Ameno è tornata ad essere in balia delle follie comunicative dei contendenti. Un “Barone” sprizzoso di vittoria e un senatore che mostra eleganza e mitezza. Sarà vero? Senza aggiungere nulla ecco il botta e risposta.
Inizia Pascale: “Finalmente la Prefettura certifica che il ballottaggio non andava fatto!!! Avevamo vinto al primo turno: il voto 435 esisteva! Finalmente è arrivata la conferma: avevamo ragione noi, il ballottaggio alle ultime comunali di lacco ameno non andava fatto! Vi ricordate quel famoso video in cui io chiedevo (in lacrime e urlando) di aprire le tabelle di scrutinio, lamentando il fatto che ci era stato sottratto il famoso voto ‘435’? mi presero per folle, per un esaltato che si inventava le cose. tutt’oggi alcuni concittadini credono che volessi barare! ricordo che fu negata l’apertura delle tabelle di scrutinio, decretando in questo modo il pareggio dei voti tra le liste e il conseguente ballottaggio. Ebbene: oggi sono stato in prefettura con l’assessore Mennella.
Lì hanno aperto finalmente le tabelle di scrutinio davanti ai nostri occhi e abbiamo visto coi nostri occhi che il voto 435 esisteva, quindi avevamo vinto noi al primo turno! Avevamo ragione noi e ci hanno mandato al ballottaggio inutilmente per un errore di trascrizione di chi non aveva appuntato il voto 435’, senza considerare la ferma intransigenza di chi non volle aprire le tabelle di scrutinio quella famosa sera! Perché non ci hanno ascoltato? Perché hanno mandato il paese al ballottaggio? Finalmente oggi si ripristina la verità, ho agito e agirò sempre con la massima trasparenza: non sono certo io quello che ricorre all’inganno per portare a casa il risultato! Aspettiamo sereni e fiduciosi il completamento della fase istruttoria e il responso del consiglio di stato credendo come sempre nella legalità nella giustizia e nella democrazia! Intanto il 22 settembre scorso avevamo già vinto”
La replica di De Siano è diversa e immediata. “E anche stasera abbiamo assistito alle affermazioni sbagliate, e dai toni esasperati, di chi vuole piegare i tempi della legge ai propri interessi. Si leggono rabbia, rancore e nervosismo. Forse perché hanno paura. Festeggiano per il riconoscimento di 1 voto, ma dimenticano (o omettono in mala fede) che oggi la Prefettura ha preso in considerazione altre 6 schede, a nostro vantaggio, che non erano mai state conteggiate. Se fossero riconosciute valide oggi avremmo 5 voti in più di loro. Ma a differenza di questi signori noi siamo sereni, e aspettiamo con calma e rispetto la sentenza del Consiglio di Stato, il giudice che dovrà decidere sul caso.
Siamo sereni perché per noi la Politica è servizio agli altri, non c’è altro interesse se non quello di rispettare la volontà dei Lacchesi. Forse, vista la rabbia, non per tutti è così…” E poi ha aggiunto “Non c’è bisogno di difendere l’impegno parlamentare del Sen. De Siano, perché chi lo conosce sa bene quanto abbia fatto e continua a fare per il nostro territorio. La risposta di Mimmo alle deliranti parole del Sindaco ha fatto molto rumore, tant’è che oggi qualcuno è corso a commentarla dallo schieramento opposto. Evidentemente l’ha pure letta, ma non l’ha capita. Questo ci preoccupa molto, perché pensiamo che a guidare la nostra terra debbano essere persone preparate e con esperienza. Non vogliamo lasciare il Comune nelle mani di chi invece chiude gli occhi, davanti alle accertate irregolarità, solo perché portano loro un vantaggio (forse non solo politico). Non vogliamo lasciare il paese nelle mani di chi manipola le informazioni, e ne fa un danno ai cittadini. Solo per questo, e per amore di Lacco, continuiamo ad impegnarci. Onestà, lo diciamo noi, O-NES-TÀ!”