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giovedì, Marzo 28, 2024

Casamicciola, ecco la prima ordinanza di demolizione del 2016

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Arriva la prima ordinanza di demolizione del 2016 a Casamicciola Terme.
L’ordinanza numero 1 dell’Area III Tecnica processata il 26/01/2016 addirittura Dall’ufficio Abusivismo Edilizio.
Tutto in relazione ai sopralluoghi effettuati ed all’art. 31 (L) Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia approvato con D.P.R. n° 380 del 06/06/2001 aggiornato con D.Lvo n°301/2002 e ss. mm. ed ii.
Tutto mentre, invece, chi paga e si affida a qualche noto esponente delle fantomatiche commissioni cittadine riesce (partiamo da cifre dell’ordine di 7mila€ minimo) a sfuggire al maglio della giustizia cambiando semplice la particella su cui insiste al Catasto il cespite.
Il gioco è semplice. Con l’aiuto di qualche funzionario compiacente, il membro con parenti politici divisi tra Forza Italia e UDC, fa risultare l’immobile gravato da abbattimento su di una particella diversa da quella in cui in realtà si trova. Costo dell’operazione, ma solo per questo, 7mila euro.
Relativamente poco per chi vuole salvare l’investimento di una vita: la casa.
Dopodiché si passa al parere della Sovrintendenza, anche qui è facile ottenerlo compulsando qualche amico interno all’istituto, sempre dietro pagamento ovviamente. Infine in Municipio il passaggio risulta pulito pulito, nessuno si sognerebbe mai di dare il permesso a costruire, anzi degli ignari funzionari nessuno sa niente, tutto avviene a loro insaputa, infatti. Semplicemente grazie a chi mette le mani ovunque, anche dove non dovrebbe, con il bene placido della politica, le carte spariscono.
Chi non si assoggetta alle procedure ovviamente non sparisce ma la pratica relativa segue i passaggi obbligati.
Cosi anche per la demolizione numero 1 di questo nuovo anno, il Responsabile dell’Area Tecnica, visto l’accertamento tecnico dell’UTC, prot. int. n° 227 del 07/07/2015 dal quale risulta che i Sigg. Oestreich Gisela, Grazioso Deana e Grazioso Marilena al Viale Paradisiello e alla Via Rampe Paradisiello ha dato seguito alle procedure di abbattimento.
Stando all’atto “All’interno dell’area demolita (di cui all’Ordinanza di demolizione n°40/06), si rinveniva un corpo di fabbrica in muratura di celloblock posti a secco, con copertura in lamiera grecata (di nuova fattura) a doppia falda poggiante su assi di legno con increspatura esterna e privo di infissi. Il pavimento è in terreno battuto con le murature allo stato grezzo e non vi è la presenza di impianti ed opere di finitura. La muratura intermedia interna, non demolita, allo stato costituisce divisorio con ricavo di n° 2 ambienti. Nel complesso la struttura occupa una superficie lorda di circa mq 54,00 con altezza esterna, misurata al colmo, di circa mt 3,50″.
I lavori di cui sopra sono stati realizzati in Casamicciola Terme alla Via Rampe Paradisiello.
Ritenuta la sussistenza del pubblico interesse, anche in considerazione del fatto che l’esercizio dei poteri sanzionatori della P.A. è attività vincolata, priva di margini di discrezionalità. Questo lo scrive Raffaello Russo si ordina ai soggetti interessati di ripristinare lo stato dei luoghi originario, entro 90 giorni dalla notifica del procedimento. Per eseguire le operazioni di ripristino, di opere eventualmente sequestrate, dovranno munirsi preventivamente del dissequestro penale presso la competente A. G.
“L’autorità competente, constatata l’inottemperanza, irroga una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 2.000 euro e 20.000 euro, salva l’applicazione di altre misure e sanzioni previste da norme vigenti. La sanzione, in caso di abusi realizzati sulle aree e sugli edifici di cui al comma 2 dell’articolo 27, ivi comprese le aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, è sempre irrogata nella misura massima“.
L’Ordinanza numero 1 è stata notificata oltre che agli interessati anche al Comando Vigili Urbani e a tutti i Comandi delle forze dell’ordine, per l’ottenimento del dissequestro del cantiere e/o manufatto da parte dell’A.G., ove sia sottoposto a sequestro, qualora non abbia provveduto la parte, nonché di tutti gli adempimenti di propria competenza; Alla Procura della Repubblica di Napoli; al Comando Carabinieri di Casamicciola Terme;
Al Comando della Polizia di Stato di Ischia; alla Soprintendenza BAP di Napoli.
Infine l’atto sarà portato a conoscenza anche dell’Area Generale di Coordinamento Governo del Territorio, Tutela Beni Paesistico – Ambientali e Culturali Settore Urbanistica della Regione Campania all’Evi, Enel, Telecom ed ASL per gli eventuali distacchi delle linee o allacci futuri.
Avverso il provvedimento, come da prassi, ai sensi del 4° comma dell’art. 3 della legge del 07/08/90 n° 241 e ss. mm. ed ii., è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti al T.A.R. Campania o, in alternativa, di ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24/11/1971 n°1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni.
Cosi c’è chi finisce nelle maglie dell’iter e chi vi sfugge grazie ai traffichini di palazzo. E’ il sistema dov’è l’omertà e l’interesse regna sovrano e dove non ci sarà mai pari dignità e trattamento per ognuno, ogni singolo cittadino. Questo è il sistema dove mangiano quasi tutti, altrimenti costretti a trovarsi un lavoro onesto e a faticare sul serio piuttosto che arricchirsi alle spalle della gente.

DA IL DISPARI oggi in Edicola

Ida Trofa

3 COMMENTS

  1. Siamo di fronte ad una battaglia campale: da un lato gli onesti fanno lo fame o sono costretti ad emigrare, dall’altro i disonesti sono uniti tra di loro e impongono le loro regole mafiose.
    L’isola non potrà mai riprendersi se non verrà un aiuto forte da fuori per spezzare il metodo mafioso.

  2. Spett/le Redazione, ma è mai possibile che non riusciate a scrivere nomi e cognomi dei “traffichini ” ma solo di vaghi inciuci di palazzo in cui si riconoscono solo i diretti interessati? Non tutti, come me, ne sanno, per questo magari uno compra il giornale……. Per favore, quindi, fare nomi e cognomi, forse si diventa più credibili.

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