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venerdì, Aprile 19, 2024

Casamicciola al voto e l’uomo nato con la camicia

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Parlare della politica di Casamicciola è difficile. Difficile perché mi verrebbe di sparare a zero e di essere imparziale. Il disastro è così grande, complesso e di difficile soluzione che lascia colpe a 360 gradi. Nessun innocente. Tutti colpevoli. Anzi, per parafrasare la Bibbia, non c’è nessun giusto.
Da questa premessa, che purtroppo faremo ancora ma che per le persone di media intelligenza potrebbe sembrare superata, partiamo con il racconto.
Le carte sul tavolo sono più che chiare. I pesi politici, le influenze e le responsabilità dei singoli risuonano come segnali di allarme che è impossibile non ascoltare e non prendere in considerazione.

Lo scenario politico che si dovrebbe affacciare alle prossime elezioni di Casamicciola è il solito. Il solito pianto della Maddalena che nessuna novità. D’altronde, Casamicciola è il posto dove un terremoto, una frana e 15 morti non producono reazioni civili, moti civici o sussulti politici di reazione e di orgoglio. Anzi, producono ad allargare i confini del deserto: civile, amministrativo e politico.
Una infame verticalizzazione delle singole posizioni che, ad oggi, sembrano tutte, molto, simili al volo di Icaro ovvero una “inspiegabile sopravvalutazione imprudente delle proprie capacità” o ancora, col “mancato riconoscimento dei propri limiti” e, per concludere “la scelta di compiere azioni al di sopra delle proprie forze”.
Se non fosse così, forse nessuno avrebbe pensato di poter fare quello che fatto e non starò qui a raccontare di scuole, di poste e di uffici privati. Il 26 novembre, però, ha aperto un “CANALE” che, speriamo, il vero Canale (il pubblico ministero) non voglia chiudere con qualche iniziativa giudiziaria alla vigilia della campagna elettorale, ma non è escluso.

Tuttavia, se di alcune indagini che non sappiamo quale esito avranno di altre, invece, abbiamo certezza e contezza. Una di questa è quella che ha riguardato Vincenzo D’Ambrosio e il suo epilogo che vede ancora sorridere l’avvocato Gianluca Maria Migliaccio con l’assoluzione totale. Una circostanza che riabilita l’ex sindaco e, soprattutto, ex vicesindaco di Casamicciola nella corsa elettorale. E lo riabilita così bene che nel suo studio di Casamicciola si sono incontrati Giosi Ferrandino, Peppe Silvitelli, Peppe Conte e Giovan Battista Castagna.
Un incontro speciale non tanto per i partecipanti ma per il dopo. Si, perché quello conta sono più gli sviluppi del dopo che non i contenuti dell’incontro stesso.

Dopo l’incontro che, ovviamente, era propedeutico ad arrivare un accordo elettorale, sono partiti gli incontri e le richieste dei singoli. Il più interessante è stato l’interessamento di Domenico De Siano. Il senatore, che continua a tenere il conto in sospeso con Peppe Silvitelli per la fregatura regionale e per la candidatura non coordinata, ha chiesto a Giosi Ferrandino un posto in lista per una candidata (donna!) coperta e garantita dal peso politico dell’ex sindaco. Un accordo che, è chiaro, garantirebbe l’elezione certa e, perché no, la nomina in giunta di un esterno.
Stesso giro, ma con ruoli diversi e in prima persona, è quello dell’ultimo vicesindaco. Di famiglia e con il vessillo del “siamo già stati insieme” quello di D’Ambrosio. In pratica tranne Luigi Mennella che è legato al suo odio viscerale per Giosi, tutti (o quasi, diciamo così) vogliono Giosi. Anche (e soprattutto) a discapito uno dell’altro. Una revisione moderna del “mors tua, vita mea”.
Un epilogo già scritto e previsto mesi fa e che con il 26 novembre ha vissuto un’accelerazione ancora più spinta e più diretta. Ci tocca solo attendere sulla riva del fiume e attendere. Neanche tanto.
E’ chiaro, però, che il balletto è già iniziato, i primi colpi sono già stati messo a segno e i segnali sono stati inviati. E sono anche arrivati forti e chiari. Per ora è tutto, ci vediamo al prossimo incontro…

1 COMMENT

  1. E se i casamicciolesi ancora votano per questi figuri… si meriteranno tutto quello che succederà. E’ davvero assurdo!

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