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venerdì, Marzo 29, 2024

CAS e assistenza dimezzata, Borrelli: senza Emergenza siamo incompetenti in materia ma vi indico la via…

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Ida Trofa | Terremoto e misure di assistenza abitativa, si attendono tempi bui per i terremotati ischitani. Sono finiti i fondi e da Roma c’è solo un imperativo: tagliare al minimo i contributi. L’ennesimo schiaffo ad un Cratere dove tutto si può fare tranne che ricostruzione. Paghiamo cosi l’ennesimo dazio per lo Stato d’emergenza negato.
Dopo i tagli agli alloggiati in hotel e quelli ai cosi detti fittuari del CAS, anche per gli eredi non regolarizzati e i figli di famiglia non c’è contributo di autonoma sistemazione che tenga. Tagli anche per chi accenderà un mutuo. Non è ancora realtà per il terremoto di Ischia, ma potrebbe esserlo a breve.

L’ordinanza 670 di Protezione civile toglie il contributo di autonoma sistemazione a chi ha acceso un mutuo anziché pagare un affitto. A distanza di tre anni e con una ricostruzione allo stato ancora embrionale, è ovvio che tutto ciò non sia accettabile.
Per togliere il contributo a chi ne ha avuto diritto per la perdita della sua casa, si deve prima ridare una casa: non un prefabbricato, oppure un container, o un bilocale in culo al mondo. Ma bisognare dare una casa, ma una casa nel paese in cui esisteva quella andata distrutta. La mcirozonazione di terzo livello ha sancito la riedificabilità. Il problema è che la burocrazia non ci fa capire come e con quali risorse economiche.
A Casamicciola, Lacco ed in parte Forio la ricostruzione è divenuto ormai un termine abusato, uno spauracchio dal sapore mitologico.
L’idea, che bisogna rendere concreta attraverso un accordo con la Protezione civile, è legare le forme di assistenza all’effettiva ricostruzione delle case.

Perché se finisce lo stato di emergenza ai sensi di legge, e chi a buon diritto occupava un albergo o percepisce il CAS è ancora senza casa, quel sostegno non deve venir meno. Invece ci hanno tolto l’emergenza e ci tolgono persino l’assistenza senza darci una ricostruzione.
Una cosa ovvia che pure senza a trovare pratica ed utile attuazione. Si sono spesi fiumi id parole, il carteggio istituzionale con i municipi è stato ampio. In ultima è intervenuta anche la protezione civile con una nota del concittadino Angelo Borrelli.
Una nota che letta così, e non conoscendo quanto abbia evidenziato e comunicato il commissario Carlo Schilardi al Dipartimento di Protezione civile, sembra la classica nota del Dipartimento by Borrelli che si scarica le penne. Tra l’altro con l’emergenza cessata nulla dipende più d’ala protezione civile. Infatti è lapalissiano quanto il dottor Borrelli evidenzi: io non c’entro niente nel merito di ciò che mi chiedete, però per me si fa così.Tanto non sono io a prendermi la responsabilità.
Borrelli risponde : Non so che dirvi! Poi richiama la nota di Agostino Iacono e Vitale Pitone con Protagonisti
Ma leggiamo insieme il contenuto del documento inviato dal dipartimento di protezione civile (Prot n° CG/0033191) al Commissario per la Ricostruzione e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tutto verte sulla “Attuazione art. 18, comma 1, lettera i-ter della legge 156/2019“. Ovvero l’assistenza alla popolazione secondo la legge della presunta ricostruzione. Che sconforto!

“Con la nota n. 4884 del 20 maggio u.s., la S.V. ha chiesto l’avviso dello scrivente in merito all’interpretazione dell’art. 18, comma 1 del decreto-legge n. 109/2018 come integrato dal decreto- legge n. 123/2019 convertito con modificazioni dalla legge 156/2019, il quale prevede la riduzione del contributo di autonoma sistemazione, nella misura del 50%, nei confronti dei soggetti che, al momento degli eventi sismici, dimoravano in abitazioni non di proprietà dichiarate inagibili.- scrive il capo del dipartimento Angelo Borrelli con il coordinatore Antonella Nicotra che chiamano in causa l’opportuna segnalazione del duo Agostino Iacono è Vitale Pitone de La Lega con l’associazione Protagonisti dell’Isoal d’Ischia – Secondo quanto segnalato dall’associazione “Protagonisti per l’Isola d’Ischia” e condiviso dalla S.V., un’interpretazione meramente letterale della disposizione potrebbe pregiudicare i soggetti,legati da un rapporto di parentela in linea diretta o collaterale con il proprietario dell’immobile dichiarato inagibile, i quali vi dimoravano a titolo gratuito al momento degli eventi sismici e che, a differenza dei meri conduttori, subirebbero danni che potrebbero qualificarsi “propri”.

Borrelli:”Siamo incompetenti in materia”
“Al riguardo ferma restando l’incompetenza dello Scrivente in merito alla prospettata questione, come già rappresentato con nota I. 28088 del 13 maggio u.s. – scrive il concittadino casamicciolese Angelo Borrelli- si espone di seguito la disciplina adottata per il sisma Centro Italia in materia di contributo di autonoma sistemazione anche in ragione dell’affermazione contenuta nella nota che si riscontra secondo cui le questioni attinenti al i “rapporto genitori – figli sarebbero già state risolte favorevolmente per il sisma del centro Italia”.

Fate come il centro Italia anche per i comodatari e figli di se…
Il capo della protezione civile con il suo staff si dichiarano incompetenti nel merito ma tracciano la strada da seguire. Una strada che da qualche spiraglio per quanti fin qui rischiano di perdere il contributo e di non avere una casa, perché non proprietari diretti per varie ragioni.Ad esempio perché eredi non ancora in regola con le successioni di morte, perché figli comodatari e per tante sforiate ragioni tutte in salsa ischitana. “L’art. 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 388 del 26 agosto 2016 ha riconosciuto il contributo di autonoma sistemazione a tutti i soggetti che, al momento degli eventi sismici, dimoravano in maniera abituale e continuativa nell’immobile dichiarato inagibile a prescindere dal fatto che tali soggetti fossero titolari o meno di un diritto di proprietà su tale immobile, fissando la misura del contributo in ragione del numero dei componenti del nucleo familiare.L’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 614 del 18 novembre 2019,adottata al fine di razionalizzare le misure di assistenza abitativa a distanza di tre anni dal verificarsi degli eventi sismici, prevede, all’art. 3, il mantenimento del contributo di autonoma sistemazione – nella misura già percepita salvo sopravvenuti mutamenti delle condizioni di fatto o di diritto – in favore dei conduttori e dei comodatari che presentano l’impegno del proprietario dell’immobile inagibile alla prosecuzione alle medesime condizioni del rapporto di locazione o di comodato in essere alla data degli eventi sismici una volta ripristinato lo stesso immobile, unitamente all’impegno del medesimo locatario o comodatario a proseguire alle medesime condizioni i predetti rapporti.

Il comma 2 del richiamato art. 3 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 614 del 18 novembre 2019 prevede che, in assenza dei citati impegni, ai conduttori o comodatari è riconosciuto un contributo pari alla differenza tra quanto corrisposto per dimorare nell’abitazione originaria inagibile e quanto corrisposto per abitare nel nuovo immobile, nella misura massima di curo 600,00 mensili. Qualora il godimento della nuova abitazione sia a titolo gratuito, viene riconosciuto un contributo pari alla metà dell’importo del contributo per l’autonoma sistemazione già corrisposto che, in virtù di una interpretazione ad evitare disparità di trattamento deve essere riconosciuto anche nell’ipotesi iti cui il godimento dell’abitazione originaria fosse a titolo gratuito.I soggetti legati da un rapporto di parentela in linea ‘diretta o collaterale con il proprietario dell’immobile che, al momento degli eventi sismici, dimoravano a titolo gratuito nell ‘immobile dichiarato inagibile sono stati equiparati ai comodatari a titolo gratuito, con conseguente applicazione delle citate disposizioni. Ne segue la possibilità di percepire il contributo di autonoma sistemazione nell’ipotesi di presentazione dei citati impegni alia prosecuzione del rapporto, nonché, in assenza di tali residua la possibilità di percepire un contributo pari alla metà dell’importo del contributo per l’autonoma sistemazione qualora la nuova sistemazione sia a titolo oneroso, mentre nell’ipotesi in cui anche la muova abitazione sia a titolo gratuito, nulla può esser corrisposto“.

Tanto Borrelli rappresenta per le valutazioni di competenza a Schilardi ed alla segreteria della Presidenza del consiglio dei ministri.
Come andrà a finire. Lo scopriremo a breve e solo vivendo come recita la famosa canzone.

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