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venerdì, Marzo 29, 2024

Camorani: “Oggi ci mancano la fame e la cattiveria di inizio campionato”

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Quella a Monte di Procida dove domenica scorsa ha affrontato la Puteolana è stata la seconda trasferta consecutiva che la Nuova Ischia deve provare a dimenticare in fretta. La squadra gialloblu ha subito una sconfitta pesante, soprattutto per il morale, oltre a restare vittima di un errore arbitrale che sarà ricordato – si spera col sorriso sulle labbra a partire da fine campionato – per tanti anni a venire.

Infatti il suo centrocampista di punta, Alfonso Camorani, è stato espulso dall’arbitro Liotta senza essere stato ammonito due volte, ma solo dopo un giallo – ritenuto il secondo – dal direttore di gara. Incredibile, e surreale, se si pensa al momento davvero negativo che – dal punto di vista arbitrale – sta vivendo la società isolana.

Alle tante polemiche delle settimane passate aveva fatto seguito un esposto del club ischitano e, manco a farlo apposta (diciamo così perché non potremmo dire altro…) è arrivato questo macroscopico errore ad invelenire ulteriormente la gara del “Vezzuto-Marasco”.

Camorani, contrariato da quanto gli è accaduto ma motivato come non mai in vista del prosieguo della stagione, ne racconta i momenti – ma non solo – ai nostri microfoni.

 

Salve Camorani, lei domenica scorsa a Monte di Procida è stato vittima di un vero e proprio errore tecnico dell’arbitro. E’ stato espulso senza aver subito due ammonizioni. Ci racconta cosa è accaduto nei momenti in cui ha ricevuto il “secondo giallo” e cosa ha provato?

“Sicuramente è stato un errore tecnico arbitrale. Sul fallo che ha portato alla mia seconda ammonizione, chiamiamola così, sono stato io a chiedere all’arbitro di mostrarmi il giallo dopo avergli chiesto il perchè della punizione fischiata contro di me ed aver ricevuto come risposta che avevo commesso un fallo di mani. Il direttore di gara non voleva ammonirmi perché il mio fallo non era passibile di giallo, poi ripensandoci mi ha ammonito. Dopo essersi segnata la sanzione contro di me sul taccuino, mi ha richiamato per avvisarmi che dovevo essere espulso per doppia ammonizione. Io ho subito detto che stava commettendo un errore, perché non ero stato già ammonito in precedenza. Inoltre, ho detto all’arbitro che a 39 anni non sarei andato a chiedere l’ammonizione sapendo di averne già a carico una. L’arbitro mi intimava in continuazione di andare fuori mentre gli chiedevo di visionare il suo taccuino su cui doveva aver segnato il minuto della mia prima ammonizione. Ma mi negava il tutto…”.

 

Poi, cosa ha fatto…?

“A quel punto mi sono rivolto al guardalinee, che mi ha detto che le ammonizioni fino a quel momento avevano riguardato il numero tre giallo (Stile, ndr) e il numero otto dei bianchi al 34’ del primo tempo per fallo di mani. Ma l’arbitro, arrivato in zona, dopo aver ascoltato il guardalinee dirgli quello che aveva detto a me, per tutta risposta affermava che io ero stato ammonito e mi ha voluto espellere”.

 

Cosa ha pensato in quei momenti…?

“In quei momenti ti passano per la testa tante cose. Noi ci stiamo giocando un campionato, la società sta facendo tanti sacrifici. Sbagliare umano, perché sbagliamo anche noi giocatori, ma l’arbitro non ammetterà mai il suo errore perché altrimenti la partita si ripeterebbe e lui non arbitrerebbe più. La fortuna dell’arbitro è stata che al “Vezzuto-Marasco” non ci fossero telecamere. Perché avrebbe dovuto segnalare anche il minuto in cui ero stato ammonito, ma non lo ha fatto, avendo visto cosa hanno riportato i giornali il giorno dopo”.

 

A fine partita cosa è successo?

“Sono tornato dall’arbitro per parlargli e dirgli che ho 39 anni, dei figli e che non mi sarei mai permesso di mentire, ma lui mi ha cacciato via un’altra volta. E a quel punto mi sono arreso”.

 

Questa secondo lei è una semplice svista oppure dietro c’è qualcosa di davvero poco chiaro, visto anche tutto quello che vi sta accadendo nelle ultime partite?

“Non voglio proprio pensare a cosa ci potrebbe essere dietro, perché davvero mi passerebbe la voglia di giocare. Penso sia stata una svista anche perché l’arbitro era giovane e sicuramente è alle prime armi. Forse nel primo tempo ha ammonito l’otto della Puteolana ed ha segnato a me l’ammonizione. Si può pensare a tante cose, ma la cosa vera è che ci ha penalizzato a noi come squadra e come società”.

 

Comunque, al di là delle assenze, vi mancavano i due fratelli Saurino, e della sua espulsione, contro la Puteolana potevate fare di più. Vero?

“Sicuramente non abbiamo la fame e la cattiveria che avevamo ad inizio campionato. Credo che la Nuova Ischia sia la squadra migliore del campionato sulla carta. Poi il campo fa il giudice. Ma senza voglia e fame non si va da nessuna parte. Domenica, contro la Puteolana, che è composta da tanti ragazzi che correvano ed arrivavano prima di noi sui palloni, è stata difficile. Dobbiamo tornare ad essere umili come eravamo all’inizio perché mancano ancora tante partite ed il campionato non è finito. Anche se avessimo vinto a Bacoli non sarebbe finito li. Domenica siamo scesi in campo conoscendo i risultati delle altre eppure abbiamo perso. Siamo ancora secondi a pochi punti dalla Sibilla ma dobbiamo pensare a guardare in casa nostra ed a vincere tutte le partite che restano senza guardare agli altri. Poi, chi fra noi, Sibilla e Mons Prochyta avrà fatto più punti vincerà il campionato”.

 

Quindi il problema attuale della Nuova Ischia è di natura mentale e non riuscite a sbloccarvi…

“Dopo la sosta ci può anche stare un periodo così, ma tre partite di black out sono troppe. Nel girone di ritorno tutte le squadre hanno più fame e più bisogno di punti, più stimoli, oltre ad essersi rinforzate. Molte giocano con tutti gli uomini dietro la linea della palla e ti costringono a concedergli punti. Sarà sempre più difficile, ma noi dobbiamo restare calmi come abbiamo fatto durante il girone di andata perché abbiamo le caratteristiche per sbloccare le gare in qualsiasi momento della partita. L’importante è che non ci facciamo trascinare dalla foga di far gol subito. Si è visto domenica che, pur giocando male, abbiamo avuto tantissime palle gol facili, limpide, da sfruttare ed abbiamo perso su un solo tiro in porta. Capita nel calcio e, alla fine, chi non ha visto la partita guarda solo al risultato finale”.

 

Domenica avrete un’altra partita dura, importante, contro il San Giuseppe…

“Si, questo è il bello del calcio. Domenica contro il San Giuseppe sarà una sfida tosta, contro una squadra che anche all’andata ci ha messo in difficoltà. Meglio le gare difficili nel calcio che quelle facili, ma da oggi in poi con chiunque giocheremo, dovremo andare in campo per vincere. Se vogliamo vincere il campionato, visti pure i sacrifici che sta facendo la società, non possiamo sbagliare più”.

 

Ieri avete iniziato la preparazione settimanale, quindi il gruppo della Nuova Ischia si è ritrovato per l’allenamento. Che aria c’era nello spogliatoio?

“Dopo tre partite in cui abbiamo fatto solo un punto c’erano facce tristi. Potevamo avere tanti punti di vantaggio sulle altre, è vero, ma non è più il momento di piangerci addosso. Gli sbagli li abbiamo fatti ma il campionato è lungo e grazie ai tenti punti in palio possiamo recuperare il terreno perso”.

 

Siete in tre in pochi punti in testa alla classifica. Chi temete di più, anche se sulla carta siete più forti di entrambe, fra Sibilla Bacoli e Mons Prochyta?

“E’ vero che sulla carta abbiamo qualcosa in più di loro, ma in questo momento una è avanti a noi ed un’altra a pari punti. Però quando ci siamo scontrati con la Sibilla l’altra domenica non si è vista la differenza a loro vantaggio. Non hanno fatto un tiro in porta con Mennella che non ha fatto una parata, mentre noi abbiamo avuto più occasioni per passare in vantaggio ed abbiamo perso su una punizione laterale. La Sibilla come noi è partita per vincere il campionato mentre il Monte di Procida è una squadra giovane che non aveva all’inizio l’obiettivo della promozione in Eccellenza. Ora sono senza pensieri e vanno a giocare su tutti i campi a viso aperto e sono la squadra che mi ha impressionato di più. Hanno due o tre 2000 in campo tutte le domeniche, hanno alcuni giocatori esperti e non hanno le pressioni che abbiamo noi. Sai, quando si parte per dover vincere il campionato, lo si può solo vincere, perché ogni altro risultato costituirebbe un fallimento totale, per i calciatori e per la società, che ha fatto investimenti importanti”.

 

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