Maria Funiciello | Lo scorso 31 ottobre, tanti, tantissimi ragazzi di tutte le età divisi in 23 squadre, si sono sfidati in una gioco di ingegno e velocità: la caccia al tesoro realizzata da Michele Di Leva e dal suo immancabile staff.
Un susseguirsi di prove avvincenti che hanno portato i partecipanti a “setacciare” l’isola alla ricerca di indizi e tracce per poter procedere con la caccia e giungere all’agognato tesoro, ambientazioni horror e travestimenti “da paura” che hanno dato quel tocco in più ad una caccia al tesoro da brividi, molto apprezzata dai partecipanti, che noi de Il Dispari abbiamo annunciato e seguito con molta attenzione, come da tradizione pluriennale.
A conteggi fatti e a mente fredda, abbiamo intervistato Michele di Leva, l’ideatore del tutto.
“Mi hanno chiesto più volte di organizzare una caccia al tesoro notturna su tutta l’isola e così grazie alla festività americana Halloween oramai italianizzata ho scritto e fissato la caccia horror il 31 ottobre. Nulla di personale sul culto americano, penso al lato divertente e ironico della festa. Ho inserito alcuni elementi spaventosi come luoghi e personaggi e ho aspettato le prenotazioni.”
E come è andata con le adesioni?
“Non immaginavo minimamente che ai presentassero alla caccia 180 persone tra adulti e ragazzi divisi in 23 squadre pronti a divertirsi e a mettersi in gioco. La caccia ha come obiettivo il coinvolgimento di ragazzi, famiglie e amici alla scoperta di nuove zone dell’isola grazie a prove di logica e intuito al fine di accumulare più punti”.
Raccontaci della gara.
“Il personaggio chiave è stato la suora (the nun) impossessata dal demone Valak, che grazie all’aiuto dei giocatori è stata sconfitta e liberata dal male. Il tesoro consisteva nella scoperta e raccolta di un oggetto in particolare: una BAMBOLA CON OCCHI DI VETRO. oggetto inciso su di una pergamena molto difficile da trovare e da decifrare. Ho pensato di dividere in due momenti l’evento e dare a tutti la possibilità di arrivare al tesoro.”
Chi è riuscito a raggiungere il tesoro prima di tutti?
“A vincere la caccia la squadra PERTRENS 2.0 seguita da LA FENICE e da I RICOTTARI. Tutti bravissimi e molto attenti nel risolvere più prove per aggiudicarsi il punteggio più alto. Come premio alla squadra vincitrice, un’ottima grigliata di carne con contorni e vino presso il mitico ristorante La Capannina”.
Un bilancio positivo per questa prima edizione?
“Ho trovato molto stimolante il livello dei partecipanti che hanno sicuramente imparato nuovi termini e nuovi giochi di enigmistica allenando la mente spesso atrofizzata dall’uso incessante del cellulare. Sono sicuro di aver dato un’ottima alternativa alla sedentarietà giovanile. I ragazzi vanno spronati e cerchiamo di accontentarli.
Visto l’enorme successo di questa iniziativa ho pensato di darvi appuntamento a breve per una nuova sfida sempre diversa e mai ripetitiva.”
C’è qualcuno che vuoi ringraziare per la realizzazione di questa iniziativa?
“Ringrazio di vero cuore tutto lo staff impegnato durante la serata: Michele Salvia, Cristina Arcamone, Roberta Pollio, Elisabetta Maschio, Alessia Ferrandino e mio nipote Francesco Di Leva.
Ringraziamento speciale al quotidiano Il Dispari nell’averci sempre accompagnato in queste avventure, prima, durante e dopo: Gaetano Di Meglio e Maria Funiciello.
Infine un saluto speciale all’assessore Luigi Di Vaia che crede fortemente in queste iniziative positive per il bene dei nostri giovani.
Grazie a tutti i partecipanti ci vedremo molto presto per una nuova caccia stavolta sul tema della fortuna”.
I VINCITORI – PETRENS 2.0
Abbiamo fatto qualche domanda ad alcuni membri della squadra vincitrice: PETRENS 2.0.
Antonia cosa ne pensi di questa iniziativa?
“Secondo me, l’evento “caccia al tesoro” è un’ottima iniziativa, un modo nuovo per noi giovani isolani di impiegare il tempo libero; per aguzzare l’ingegno e scoprire posti nuovi. L’ho trovata coinvolgente, emozionante e stimolante… Una serata in cui siamo stati trasportati in un’avventura misteriosa…”
Daniela, a te cosa è piaciuto maggiormente?
“Mi piace la coesione, il fare gruppo”
Mino Ferrandino: “Abbiamo partecipato a questa caccia al tesoro proprio per divertirci e da anni non si organizzava un qualcosa sull’isola. In passato abbiamo partecipato ad altre cacce al tesoro e abbiamo così pensato di riunire la squadra con qualche innesto nuovo. Per noi è stata una bella occasione per stare insieme e trascorrere una bella serata tutti in armonia, divertendoci in quanto la caccia era abbastanza intrigante. Alcuni enigmi erano un po’ difficili e altri meno, ma in conclusione è andata bene. La parte più difficile è stata quella di unire tutte le tracce per giungere al tesoro, però c’erano anche dei quesiti in stile “rompicapo” e li abbiamo risolti quasi tutti. E’ stato sorprendente vedere il risultato finale, certamente non abbiamo partecipato per vincere, ci speravamo,ma sapendo che erano la prima volta che partecipavamo con il gruppo e c’erano dei veterani che vincevano sempre, è stata una sorpresa vincere. Spero che ne saranno organizzate anche altre perché ci aspetta un inverno molto amorfo, come gli altri precedenti, e organizzare degli eventi del genere significa anche un modo per passare una bella serata, per confrontarsi, socializzare, conoscere, incontrare e permettere ai partecipanti di mettere in mostra le proprie doti culturali”.
SECONDO POSTO – LA FENICE
Ci racconta Rosalia Trani: “La Fenice nasce come squadra dalle ceneri di altre squadre che partecipavano alla Caccia di San Giorgio al Testaccio, circa 10 anni fa. L’organizzazione premeva perché partecipassimo nonostante la squadra di cui facevo parte si era sciolta. Decisi allora di mettere insieme una parte dei miei amici e familiari e formare questa nuova squadra divenendone il capitano. Già quel primo anno arrivammo terzi su circa 15 squadre, il secondo anno sempre più rinsaldati primi, poi ancora secondi e quasi sempre nelle prime 5 squadre. Nel frattempo abbiamo cominciato a partecipare anche con altre organizzazioni e arrivando sempre sul podio. In pandemia abbiamo partecipato alla cacce on line di Michele arrivando sempre primi o secondi. Abbiamo un’età media che si avvicina più ai 50 che ai 20 anche se cerchiamo di coinvolgere sempre anche i nostri figli ma lo spirito ci spinge sempre a mettere alla prova sia il nostro intelletto che la conoscenza del territorio . E poi soprattutto ci divertiamo tanto. Grazie a Michele che ci dà questa bella opportunità.”
TERZO POSTO – I RICOTTARI
“La caccia – ci raccontano i terzi classificati – è iniziata con l’incontro al Palazzetto e, dopo una breve spiegazione delle regole, via si parte! Subito con svariati cruciverba e rompicapo per conoscere il luogo degli indizi, ma non è finita qui: in ogni luogo ci aspettavano gli organizzatori in abiti spettrali, nascosti appropriatamente per farci venire un colpo! Infine, superate mille peripezie che ci hanno visto girovagare per i luoghi più disparati del comune di Ischia e Barano, arrivati intorno alla mezzanotte si è passati alla seconda parte: caccia alle sillabe sparse per tutta l’isola; ad aiutarci gli indizi: undici, per un totale di 22 sillabe da comporre, poi ( e qui ce la siamo vista brutta) per riuscire a scoprire l’arma con cui sconfiggere il boss finale che custodiva il tesoro. Alla fine, dopo tanta ansia, ricerche al buio, esaurimenti vari e tanta tanta adrenalina alle 3 finalmente cala il sipario. Certo, se ci avessero assegnato quei punti che ci erano stati promessi ora la classifica sarebbe diversa…”