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giovedì, Marzo 28, 2024

Buon Anno Nuovo, Ischia

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Don Pasquale Sferratore | Cari amici lettori de “Il Dispari”, voglio rivolgere a voi tutti un augurio di prosperità, di serenità e: di grazie e benedizioni dal Signore.
Non sento con tristezza il fruscio delle foglie, che vagano nel cielo per dirci addio, ma a quei rami a cui erano attaccate, come braccia innalzate in preghiera verso il cielo. Quell’albero le saluta, nel dire loro “grazie”, per quanto hanno dato, per aver reso bella la vita unitamente ai frutti di un albero, che non ha più nulla; tutto ha donato. Come una mamma, che alleva. con amore il suo bambino, che diventato adulto, per donare tutto quanto nutre nel suo cuore.

Noi tutti siamo come tralci uniti alla vite ed ognuno dà quanto ha nella mente e nel cuore. Le foglie , spinte dal vento, forse le ritroveremo accumulate in un angolo o sparse sulla terra, come un manto per riscaldare la terra, punzecchiata dal freddo.
Speriamo di ritrovare queste pagine, come voce di un cuore, che nutre la nostra solitudine, o aprono i nostri occhi sull’ orizzonte del mondo, per scoprire un cielo più bello, terso e felice.

Lasciamo risuonare le nostre voci, come canto di uccelli che svolazzano spensierati e felici. C’ è tanta malinconia, che avvolge i cuori, come una cappa di nuvole che opprime, ma il vento spazzerà via , come la pioggia, la malinconia, per dare spazio al canto della primavera.
Noi auguriamo tanto bene, come tanti fiori, quasi a voler cambiare il mondo e lasciamo andare l’anno con tanta nostalgia, come una nave, che punta la prora verso i nuovi lidi, obliando le onde che le hanno flagellato le fiancate, ma non ci chiediamo; noi, cosa abbiamo dato per abbellire le nostre colline? Per abbellire una vita, dando il nostro contributo, perché ogni albero donasse i suoi frutti ed ogni ramo le sue corolle d’oro?
Ognuno aspetta che il cielo abbassi le sue braccia, per bagno di pioggia le valli, ma quanti lanciano verso il cielo una preghiera , perché ritorni il sole o il canto degli uccelli a primavera? Vorremmo che il sole si avvicinasse alla terra,per donarle il suo tepore, ma chi è capace di scendere dalle illuse colonne, per ritrovare il calore dei cuori semplici, cordiali e belli?
Spesso siamo come onde furenti, che flagellano le sponde, senza pietà, e dimenticano quella spiaggia, dove si adagia I’onda, ritornata calma e serena.
L’albero, quanto più si innalza, più lascia cadere sul suolo i suoi frutti, senza nutrire nessuno
Quanto è bello un alberello, che stende i suo i rami, come nere braccia per donarci i suoi frutti.
Come è bello il tuo cuore, quando ritorna ad essere generoso e tenero. Un anno passa veloce come la luce dell’orizzonte in su la sera, come rapidamente passa anche la vita, ma spesso non sappiamo ammorbidire i nostri cuori, come i frutti maturi, per essere grati e accetti a tutti.
Siamo dei miseri cespugli vogliamo sembrare delle montagne.
Anche i monti possono crollare e quando crollano procurano tanti danni. Come sarebbe più bello un volto che sa di giovinezza di cuore e di freschezza di tanti nobili sentimenti. Cosa costa per farci amare ed essere amati?
Le pagine del tempo non le ritroveremo accartocciate sulla tomba, ma racconteranno la loro storia davanti a Dio, unico giudice di noi tutti, miseri mortali. Imitiamo quelle foglie, che ci danno l’addio solo dopo di averci donato la loro bellezza e la loro fragranza, tutto di se. Bello, quando vedremo cadere al suolo quell’albero gigante.

Lo guarderemo e penseremo: Quanti frutti ci ha donato. E passando la nostra mano su quei rami, ci daremo una carezza, per quanto ha fatto per noi.
E’ un albero e sembra un nulla, ma ci siamo rifugiati alla sua ombra, nell’ ora della calura, abbiamo steso una mano per cogliere un frutto, stendiamo la mano per un’ultima carezza, come il velo del tempo che copre il ricordo di tante belle aurore.
Cari amici, vi auguro di cuore ogni bene. Che ci sia il sole nelle vostre case. Che ci sia amore nei vostri cuori. Che ci sia un sorriso nelle vostre pupille. Che ci sia tanta gioia, come perenne primavera sul vostro cammino.

Siate entusiasti del bene. Spegnete I’orgoglio e la superbia rivestitevi di un manto di bontà.
Meglio avere il segno di un bacio sulla fronte che il marchio di uno schiaffo sulle guance. Lasciamoci voler bene con le nostre opere, le nostre parole e la nostra collaborazione lasciamo che si spengano come un guizzo, che non ha più vita, quelli che fanno della loro gloria, fasulle statue di sale, che si scioglie al sole. Possa splendere per sempre, come perenne face chi ha un cuore grande che sa soltanto amare. Auguri infiniti.

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