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venerdì, Aprile 19, 2024

Budget al Rizzoli, i sindacati insorgono: “Nessuna linearità nella assegnazione”

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Nessuna linearità né trasparenza nelle assegnazioni delle somme! ...tra favoritismi e preferenze di parte

Ida Trofa | Per l’assegnazione budget per il riconoscimento della produttività aggiuntiva al personale del Rizzoli da luglio a novembre, scatta la protesta dei sindacati: “Nessuna linearità né trasparenza nelle assegnazioni delle somme!” così la CGL-CISL e UIL stigmatizzano al situazione legata al protocollo 36686 di Antonio D’Amore. La disposizione, varata all’epoca della direzione Elvira Bianco, assegnava al Presidio Sanitario di Via Fundera la bella somma di 130mila euro. Per le soglie sindacali, invece, si tratta solo delle ennesime procedure fatte di “favoritismi e preferenze di parte”.

“Più volte il direttore sanitario di Ischia è stato interpellato dai sindacati su quando stava succedendo dal mese di agosto a oggi. Ma nulla e stato fatto” spiegato gli esponenti di CGL- CISL- UIL di Ischia. Le sigle sindacali chiedono di sapere con quale criterio siano stati suddivisi gli import e sulla base di quali disposizioni stabilite le quote per ogni singolo dipendente.

“C’è chi ha preso 20, chi 40 o 90 euro e poi c’è chi ha fatto il il botto finale questo mese con 1000 euro, 900 euro ed ancora cifre ragguardevoli come 800- 600 -100 euro a finire ai miseri 50 Euro” spiega l’esponente sindacale della CGL Ischia.
“Poi dicono che a Ischia non vuole venire nessuno a lavorare. Sono mesi che chiediamo chiarezza, ma dalla direzione fanno orecchie da mercante. Qui parliamo di soldi pubblici e di lavoratori di un comparto importantissimo che merita rispetto. Non si può giovare anche con le remunerazioni ed i budget destinati a chi la mattina lascia casa e famiglia per guadagnarsi un tozzo di pane”. Insomma non c’è pace tra gli ulivi.

Il presidio ospedaliero Rizzoli di Ischia assegna il budget per il riconoscimento della produttività aggiuntiva al personale (Area Comparto) per il periodo luglio -ottobre 2019 ed anche qui scattano le polemiche. Si tratta del progetto che ha l’obbiettivo di premiare l’aumento della produttività a fronte delle ore lavorative sostenute. Un dispositivo chiaro che però nella sua applicazione ha scosso e mosso gli umori dei sindacati che gridano allo scandalo.

La prassi contestata nella sua attuazione
Il provvedimento firmato dalla direzione di Antonio D’Amore, all’epoca dei fatti, da Maria Virginia Scafarto e dal Francecso Balivo, onde dare concreta attuazione alla volontà dell’ASL di “premiare“ i lavoratori del Rizzoli.

“Avendo le unità operative competenti elaborato processi utili alla definizione del budget da assegnare ai direttori destinatari della predetta nota ai quali è stato chiesto di elaborare progetti incentivanti a valenza strategica aziendale , a decorrere dal 1 luglio 2019 e fino al 31 ottobre 2019, coinvolgendo il personale dell’area comparto che avrà dato la propria disponibilità ed abilità.
Progetti che abbiano come obiettivo l’aumento dell’efficienza dei servizi resi dall’azienda e consequenzialmente il miglioramento del grado di soddisfazione percepito dall’utenza di riferimento. Si è stabilito che per il riconoscimento di produttività aggiuntiva in favore del personale area comparto partecipante al progetto elaborato e presente agli atti della struttura venga assegnata la somma di euro 130.000“.

Questo è quanto scrive il direttore generale Antonio D’Amore. Ma per i sindacalisti non c’è chiarezza e si è fatto a chi figli e a chi figliastri. Una denuncia forte e mirata che meriterebbe chiarezza da parte dei vertici ASL. Si tratta pur sempre di soldi pubblici.
E’ bene puntualizzare che è fatto obbligo di riconoscere la quota di produttività aggiuntiva esclusivamente al personale dedicato all’attività progettuale elaborata. La somma assegnata nell’arco di quattro mesi luglio ottobre individuati quale periodo di riferimento per l’utilizzazione darà luogo ad erogazione mensile in favore di ogni operatore di comparto impegnato per un totale di acconto pari all’80%, il restante 20% sarà invece erogato in un’unica soluzione sulle competenze di novembre. Il saldo corrisposto dal direttore a fronte di una certificazione che il direttore con piena ed assoluta assunzione di responsabilità. La certificazione dovrà attestare che le prestazioni erogate dall’operatore di comparto mediante erogazione della quota economica per produttività aggiuntiva. Attività che abbiano dato luogo ad un miglioramento della performance lavorativa dello stesso con innalzamento qualitativo dei servizi erogati all’utenza di riferimento dei Progetti. Il budget da 130 mila euro assegnato dovrà essere utilizzato nel modo di seguito descritte,ovvero il 10 di ogni mese, luglio, agosto,settembre ed ottobre dovranno essere indicati al direttore UOC GRU i nominativi, matricole, quote assegnate ad ogni singolo operatore coinvolto nell’attività progettuale. In questi quattro mesi andrà utilizzato l’80% del budget ricevuto avendo, ovviamente, la responsabilità di monitorare e verificare il perseguimento degli obiettivi fissati nella definizione degli acconti e consequenzialmente anche del saldo. Definizioni che potranno essere considerate per la successiva erogazione della quota economica.

A far scattare la protesta il modus operandi con cui sono state diversificate da parte della direzione del Rizzoli le quote riconosciute ai dipendenti coinvolti.
Ufficialmente quote diversificate in via giuridica per livelli ricoperti, gradi di partecipazione al progetto da parte dello stesso personale.
Corre l’obbligo di precisare che la direzione sanitaria ha la responsabilità di monitorare le procedure di assegnazione delle quote mensili ai partecipanti al progetto considerando che il budget assegnato deve essere confermato, attestato e certificato.
Come andrà a finire con l’ennesima querelle tra sindacati e direzione del Rizzoli, lo scopriremo solo vivendo. Fatto sta che in quel di via Fundera la tensione si taglia che senza l’ausilio del bisturi.

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