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giovedì, Aprile 25, 2024

Bomber fuori dal bunker. Ischia e Forio legati da un destino comune

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Ambizioni opposte, classifiche differenti. Stessa isola, pochi chilometri di distanza e una prospettiva in comune: il fattore difesa. L’una per agguantare e toccare con mano il sogno promozione, dopo aver trascorso lunghi tratti della stagione in cima alla graduatoria del campionato. L’altra intenzionata a mantenere una posizione in zona tranquilla per evitare il materializzarsi di un nuovo fantasma playout.

L’Ischia di Enrico Buonocore da una parte, il Real Forio di Angelo Iervolino dall’altra. La volata finale è alle porte, il rush segnerà la continuità delle due squadre, a caccia dell’obiettivo: in casa gialloblù maturato nel tempo, nell’ambiente biancoverde prefissato ad inizio stagione. Ultimi otto appuntamenti per le due formazioni isolane che, al contempo, hanno trovato sempre più certezze nella cintura difensiva. Statistiche diverse, ma l’importanza è quasi sullo stesso piano.“L’attacco fa vendere i biglietti, ma la difesa fa vincere le partite”, questa una longeva e mai banale frase di un famoso allenatore della NFL, in tema football americano.

Una regola applicabile anche al calcio dove il lavoro dalle retrovie è spesso messo in secondo piano. La capolista del Girone A di Eccellenza, in pole position per quanto concerne il numero di azioni capitalizzate, non può vantare il miglior pacchetto arretrato in termini di reti incassate: la squadra gialloblù, infatti, condivide il secondo gradino del podio assieme all’Albanova, alle spalle della primatista Pompei. Distacco minimo di una sola marcatura, ma l’Ischia punta a migliorarsi per chiudere l’annata in maniera impeccabile.
D’altra parte, il Real Forio ha riscontrato più difficoltà, generalmente in linea con le aspettative ai nastri di partenza.
Tuttavia, tra le concorrenti alla salvezza, soltanto il Villa Literno ha fatto meglio: la fase di non possesso dei biancoverdi è superiore a quella di tutte le avversarie alla permanenza nella categoria.
Aspetti sicuramente da tenere in considerazioni per le due realtà dell’isola che mirano a rendersi protagoniste anche nelle battute conclusive della competizione. Ad influire, inoltre, il mercato di dicembre: un innesto per parte, anche per far fronte alle assenze, con i ragazzi di Iervolino falcidiati dagli infortuni. Il direttore sportivo Mario Lubrano ha puntato con decisione su Pastore, il collega Vito Manna su Delgado.

Il primo ha indossato l’elmetto e, assieme al compagno di reparto Chiariello, ha costruito un bunker difficilmente espugnabile. Dal suo tesseramento, infatti, l’Ischia è divenuta solida, oltre che cinica: cinque gol subiti in dieci partite disputate, con sei clean sheet all’attivo. Al Calise, soppesati gli infortuni, si è abbattuto il ciclone argentino: l’innesto dell’ex Vigasio ha permesso allo staff di poter contare sull’esperienza e sulla forza fisica del calciatore.
E il contributo, rispetto al centrale gialloblù, si sta proiettando in zona offensiva.Sì, perché sull’isola le difese stanno dicendo la loro anche in ottica realizzativa. Emblematica la striscia di Delgado, autore del gol vittoria contro il Villa Literno lo scorso 4 dicembre. Il timbro sudamericano non è mancato nei preziosi successi con Maddalonese e Saviano, meno utile il sigillo nel ko interno con l’Acerrana.

Il supporto, per Iervolino, arriva pure dagli altri: Iacono su tutti. Per la capolista, altrettanto: lo show dei centrali non è mai mancato. Strepitoso il rendimento di Florio, di mestiere terzino e all’occorrenza difensorissimo.
Eppure, è tra i goleador della squadra, dietro solo a Simonetti (capocannoniere del campionato, ndr), Padin e Longo. Gli ultimi tre attaccanti e con molte più occasioni rispetto al socio in consueta maglia numero 11. Gli stessi Chiariello e Pastore sono l’arma in più di Buonocore, soprattutto sui calci piazzati: il primo in rete contro l’Atletico Calcio nell’ultimo turno giocato, il secondo nell’ostica trasferta di Villa Literno.
L’Ischia e il Real Forio viaggiano spediti verso le mete stagionali, fidandosi dell’organizzazione nel momento del non possesso e sul fiuto del gol dalle retrovie.

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