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giovedì, Aprile 25, 2024

Blue Activities: un anno da giovani ricercatori per gli studenti di Procida

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Leo Pugliese | Tra gli obiettivi della scuola e non solo, ci sono tra le tante altre senza dubbio la promozione di progetti di educazione, sensibilizzazione e informazione sui temi della tutela dell’ambiente marino e costiero, della biodiversità e della valorizzazione ecologica.
A rappresentare il progetto l’assessore all’ambiente del comune procidano Titta Lubrano:
“Dopo domani – a partire dalle ore 10.30 – saranno presentati i risultati della prima edizione di “Blue Activities”, il progetto di Marevivo patrocinato dal Comune di Procida e realizzato con il supporto non condizionato di The Coca-Cola Foundation che ha coinvolto – dall’anno scolastico 2019-2020 fino ai primi mesi del 2021 – oltre 750 studenti delle scuole procidane “A. Capraro” e “F. Caracciolo- G. da Procida”.

Blue Activities è un progetto che coniuga attività di educazione all’ambiente e alla sostenibilità con azioni di citizen Science, quell’approccio innovativo alla ricerca scientifica che riconosce e valorizza la partecipazione di tutti i cittadini ad attività condotte secondo gli standard messi a punto dalla comunità scientifica.

Gli studenti infatti, guidati dagli operatori di Marevivo, hanno intrapreso un percorso di conoscenza e scoperta dell’ecosistema marino attraverso sessioni in aula e outdoor che li hanno visti impegnati nello studio degli arenili intorno all’isola e nella raccolta e catalogazione del materiale spiaggiato rinvenuto lungo il litorale. Alcuni degli studenti coinvolti hanno inoltre avviato il processo per l’adozione e il monitoraggio della spiaggia della Lingua.

Nonostante le criticità dovute alla pandemia e grazie al contributo della Capitaneria di Porto di Procida, dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” e della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, gli studenti hanno infine realizzato il volume “La posidonia di Procida: una risorsa da salvare” che raccoglie le testimonianze dei partecipanti e i risultati del lavoro di analisi sulla presenza di microplastiche trovate nelle Egagropili raccolte sulla spiaggia.

L’evento sarà trasmesso in modalità a distanza e vedrà la partecipazione degli istituti scolastici coinvolti e del comune di Procida. In quell’occasione sarà inoltre presentato il lavoro finale e la nuova edizione del progetto Blue Activities prevista per l’anno scolastico 2020-2021, che vedrà confermate alcune delle attività già intraprese e la realizzazione di nuove, con un focus sui temi del riciclo e dell’economia circolare”.
LA POSIDONIA
E’ una pianta (non è un’alga) adattata alla vita sottomarina
E’ un elemento chiave per la conservazione degli ecosistemi mediterranei, previene l’erosione delle coste, e regola l’assorbimento di CO2 nel mare e nell’atmosfera.
Le principali minacce per le praterie di Posidonia sono: le costruzioni marittime, l’inquinamento delle acque costiere, l’ancoraggio, le spiagge artificiali, il riscaldamento delle acue del mare dovuto al cambio climatico e l’eliminazione delle foglie morte dalla spiaggia.
A causa del suo lentissimo processo di rigenerezaione la Posidonia oceanica determina ecosistemi e risorse non rinnovabili. Al giorno d’oggi le praterie di Posidonia stanno scomparendo in tutto il Mar Mediterraneo.
La funzione delle praterie è paragonabile a quella delle foreste tropicali e delle zone umide: essa svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’equilibrio ecologico del mare. Da un certo punto di vista i prati sono l’habitat e il nutrimento per un grande numero di specie di pesci e invertebrati, in particolare le larve e i giovani pesci.
Le praterie hanno anche un ruolo importante nei processi relativi agli ecosistemi costieri e alle dune, la modellazione dei processi sedimentari e la compattazione delle spiagge di sabbia. Le foglie morte di Posidonia che si possono trovare in riva al mare agiscono come un naturale bacino di riduzione dell’energia delle onde riducendo al minimo l’erosione del suolo, della spiaggia e delle dune. Da un punto di vista globale, gli scienziati stimano che il 12% della produzione netta ecosistemica del mondo è un contributo da parte degli ecosistemi di Posidonia oceanica.
Di antica origine tropicale, contrariamente al suo nome scientifico (Posidonia oceanica), la Posidonia vive solo nel Mediterraneo, da pochi centimetri sino ad oltre 40 metri di profondità (in funzione della trasparenza delle acque), formando vaste praterie che hanno colonizzato il 2% del Mare Nostrum. In queste “foreste” del mare che offrono cibo e rifugio ad una grande quantità di organismi marini, tra cui numerose specie di pesci, sono presenti circa 400 specie vegetali e circa 1000 specie animali.

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