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giovedì, Marzo 28, 2024

Bici elettriche e l’interrogazione “folle” del Comandane di Barano

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Leonardo Sasso | L’ultima iniziativa del Comandante della Polizia Municipale di Barano d’Ischia mette la pietra tombale, se qualche sprovveduto non se ne fosse definitivamente reso conto, su come venga amministrata la cosa pubblica ischitana e su come vengano scelti i funzionari che traducono in fatti le iniziative politiche. Ultima iniziativa in senso estremamente ampio.

Ultima in ordine temporale, in questo caso potrebbe anche essere la prima visto che io non ne ricordo altre; Ultima come infima nel caso si volessero trovare aspetti migliorativi della qualità della nostra vita; Ultima come squalificante per un paese che vorrebbe avere una vocazione turistica.

E’ chiaro che non tutti i lettori sono tenuti a sapere di cosa si stia parlando, malgrado la figura in questione e con essa l’amministrazione comunale che la ha nominata a “sua immagine”, ricopra una carica fondamentale nell’ambito comunale.
Notato per la il fragore della assenza il Comandante sente il bisogno di scrivere una nota al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture:
«Gli attuali velocipedi/biciclette a pedalata assistita – scrive il Comandante dei Vigili Urbani di Barano – hanno assunto la funzionalità di un vero e proprio ciclomotore, con gravi rischi e pericoli, sia per i conducenti che per terzi, a parere del sottoscritto. Si rende urgente ed indifferibile – pone l’accento Di Meglio – apportare modifiche all’art.50 cds, munendo i detti velocipedi di targa e assicurazione, nonché casco e CIG, vietandone l’uso ai minori di anni 14»

Ora appare quantomeno bizzarro che un Comandante il cui Comune non ha provveduto ad investire un centesimo nel trasporto elettrico, non un centesimo in piste ciclabili, abbia quale suo principale obiettivo quello di far gravare sui bilanci familiari una ulteriore assicurazione ed un ulteriore obbligo quale il casco.
Si fregano le mani le compagnie assicurative e le industrie che possono aggiungere un ulteriore business sempre a discapito degli ultimi. E tutto in controtendenze mondiale!

Sulla differenza tra bici elettrica e pedalata assistita vi è una grossa distinzione da fare, e sicuramente le aziende produttrici in futuro dovranno rendere meno potenti le prime.
Ma non è questo l’oggetto del contendere sebbene non sia una questione da sottovalutare.
Si fa un gran parlare di ecologia, di impatto ambientale devastante dovuto ai gas di scarico delle auto eppure il problema sono le bici con pedalata assistita.
Le obiezioni che da qualche parte si leggono riguardanti la sicurezza stradale che verrebbe meno sono risibili. I premi assicurativi hanno, tra i vari parametri per la determinazione, anche la base statistica degli incidenti.

Ebbene, la triste cronaca ischitana da sempre e di questi giorni continua a parlare di incidenti causati dall’imprudenza al volante o alla guida di moto e scooter, ma di problemi legati alle bici, anche quella con pedalata assistita, nulla. Immagino la levata di scudi casomai dovesse esserci qualche minimo problema visto quello che siamo costretti a leggere in questi giorni.

Ed il Comandante di un Comune dove la possibilità di farsi un bagno in spiaggia è legata, da più di venti anni, alla fortuna di trovare la giornata e l’ora giusta in cui non è stato sversato di tutto in mare, va a preoccuparsi, con una interrogazione ministeriale, delle bici elettriche.

Una economia che dovrebbe vivere di ambiente ed accoglienza non si preoccupa del trasporto pubblico e si preoccupa dell’unico mezzo ad emissioni zero.
Purtroppo il terreno fertile della maleducazione di cui siamo pregni noi isolani fa si che il consenso verso questa follia possa essere diffusamente riscontrato sui social.
Però sappiamo dire “che bello” quando andiamo in Olanda, in Germania, in Scandinavia nel vedere le bici oramai quasi più numerose delle auto, vedi Amsterdam, e godere di aria pulita, di rumori minimi e di qualità della vita enormemente migliorata.
Segnalo che nel nord Italia dopo i piccoli centri, come Massarosa in Toscana, anche comuni più grandi come Cesena e Cesenatico, incentivano la nuova mobilità a due ruote pagando 25 centesimi a chilometro i lavoratori che si recano sul posto di lavoro in bici.
E non solo i comuni. Ci sono anche le aziende, sulla scia di quanto sta avvenendo in diverse parti del mondo, che vanno nella direzione del premio a chi va a lavoro in bici.
In Nuova Zelanda, l’agenzia di pubblicità “Make Collective” ha lanciato una campagna molto concreta per i propri dipendenti. Cinque dollari al giorno a chi rinuncia alla macchina per raggiungere il posto di lavoro, diventano il doppio, 10 dollari, se il nuovo stile di vita viene confermato per almeno sei mesi.

Anche il dispositivo, per me assurdo pur non arrivando alla pazzia della interrogazione ministeriale, che il Comune di Ischia ha preso in ordine al divieto delle bici assistite di entrare nelle ZTL va nella direzione opposta alla mobilità, segnatamente dei lavoratori che volessero recarsi al lavoro non in auto o scooter.

E torniamo in questo tristissimo mondo isolano al quale ci siamo consegnati anima e corpo e che risponde alla incapacità delle nostre amministrazioni e dei loro “dis-funzionari”.
Spero ci si renda conto in quale ulteriore beffa ed ulteriore follia, incompetenti, miopi ed insensibili amministratori vogliano farci precipitare.

Sempre indietro e sempre lontani da dallo sviluppo, dalla civiltà e dalla sostenibilità.

13 COMMENTS

  1. Spero tanto che queste bici scompaiono dall isola sono solo un pericolo pubblico e non capiscono nulla in strada sembrano i padroni di tutto e di tutti sembrano tanti gatti innamorati

  2. Bellissimo articolo. Già mi ero espresso nel primo articolo che mensionava le bici elettriche. Il Sindaco in questione dovrebbe in tutta onestà richiamare la sua missiva e pensare al suo comune in modo più intelligente. Io suggerirei di prendere una bella bici elettrica e pedalare… Pedalare e pedalare, vedere in giro (nord Italia e nord Europa) la vera civiltà. Egregio sindaco… Veramente… Ma chi l’ha votato? O dovrei dire ma veramente ha il coraggio di farsi chiamare Sindaco?….

  3. Ma perché volete buttare giu un comandante che ha studiato tanto la legge e che adesso vuole mostrare a tutti gli isolani e non che la testa non c’è l ha solo per riempire la coppola! Gia si sente tanto inutile cosi Voi non lo volete nemmeno giocare.

  4. Si aspetta che succedano prima i guai e poi si prenderanno provvedimenti. La maggior parte delle bici in circolazione sono di vattaggio superiore a quanto consentito dalla legge, paragonabili a ciclomotori. Come possono essere costruite strade ciclabili su un isola che a stento e solo a tratti, ha strade carrabili decenti?

  5. Eccone un altro… Egregio Mirco… A cavallo dovrebbe andare anche lei. È proprio vero che non abbiamo più senso civico…A coloro i quali usano la bici (qualsiasi tipo… Eccetto quelle illegali e sappiamo bene quali sono) va il mio encomio. Meno traffico, meno inquinamento, esercizio fisico, libertà mentale nel passeggiare per la nostra meravigliosa isola senza quel macigno in testa che è il casco… Spese praticamente nulle, no benzina, no bollo, no assicurazione…ma siccome tutti vanno troppo di fretta allora le bici danno fastidio… E invece di pretendere piste ciclabili e trasformare la giungla del traffico in piacevoli passeggiate… Ci lamentiamo… Facile tanto noi tra 30 o 40 anni non ci saremo i problemi sono dei nostri figli e/o nipoti. Svegliatevi dal sogno…. Please!!!!

  6. Ci sono cose piu serie da pensare auto in sosta in mezzo la strada fino ad arrivare alle curve occupano quasi mezza carreggiata niente regole.

  7. purtroppo l’ignoranza e sovrana, non sanno minimamente cosa significa la civilta, appunto invece di pensare ai scarichi abusivi che vanno a mare il comandante pensa alla bici ma dico ci sei o ci fai, il sindaco ancora peggio perche pensa solo ai suoi problemi di famiglia…..

  8. Le bici elettriche sono alla pari di tutti gli altri veicoli elettrici per i quali si paga bollo e assicurazione. Ha ragione il comandante, occorre urgentemente regolamentare.

  9. a Barano non è certo il lavoro che mancherebbe, dai pullmann non autorizzati che salgono a diecine ogni giorno agli scarichi di reflui nel rio Olmitello e da qui al mare, dalle centinaia di auto parcheggiate sui marciapiedi lungo la strada dei Maronti tanto da impedire il transito ai pedoni, anche disabili, e mamme con passeggini, ai piromani più o meno conosciuti che dalla Stavia a Montevergine fanno sentire nell’indifferenza tutta la loro capacità distruttiva, agli scarichi di reflui nel Rio Corbore , per non parlare dell’ abusivismo anche se ai minimi storici. Per la stagione scolastica magari sarebbe utile ricordare che il servizio alle medie non è solo all’ entrata ma anche all’ uscita . Insomma lavoro ce n’è tanto , basta avere la volontà. Ma, maledette biciclette siete voi il vero problema….

  10. bici elettriche senza targa assicurazioni e casco ;legali solo quelle che non possono andare oltre 25km/h!!

  11. Purtroppo a ischia camminre con la bici e’ pericolodo . La bici e’ un veicolo a tutti gli effetti e in caso di incidente con un mezzo motorizzato senza asicurazione bisogna pagare i danni di tasca propria . E non sempre i cpnducenti delle bici sono totalmente dalla parte della ragione

  12. Sono perfettamente d’accordo con il Comandante dei VV UU di Barano.
    La cosa scandalosa che ancora non c’è una regolamentazione per l’utilizzo delle bici elettriche.
    Vada avanti e complimenti.

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