Gaetano Di Meglio | Nessuna sceneggiata. Nessuna folla acclamante sul porto o sul pontile, nessuna festa di popolo osannante ma un cambio di passo vero, importante, speriamo sincero.
La storia recente ci ha insegnato che la Chiesa di Ischia si muove applaudendo e facendo festa credendo di illudere i suoi praticanti e di comportarsi secondo un cerimoniale che, invece, il Vescovo Carlo Villano ha stravolto. Una scelta, questa del nuovo Vescovo di Ischia e di Pozzuoli (e farebbe bene a scriverlo sempre così sia per l’ordine alfabetico delle due Diocesi sia per importanza!), che ci ha colpito molto favorevolmente. Nessun viaggio in nave, nessuna sceneggiata all’arrivo, nessuna sparata di pose che serve solo ad allontanare il popolo dalle classi fintamente superiori.
Da mesi seguo con attenzione il Vescovo Villano. Sarà solo l’inizio o solo l’apparenza ma la sensazione di aver a che fare con un “manico” diverso è evidente.
Ad Ischia, Carlo Villano, arriva da Vescovo e la sua giornata di festa inizia con tre incontri diversi dai suoi predecessori.
Villano inizia alle ore 10.00 presso la Basilica di S. Maria Maddalena in Casamicciola, incontrerà le famiglie delle vittime della frana dello scorso novembre 2022; poi continua alle ore 11.00 a Villa Joseph per incontrare gli anziani ospiti della struttura e le associazioni di diversamente abili e finisce la prima tappa alle ore 12.30 a Forio (Monterone) presso la Cittadella della Carità dove incontrerà ospiti, volontari e residenti del posto.
Nel pomeriggio, alle ore 17.45, presso la Curia Vescovile e non in pompa magna come fatto in precedenza, incontrerà le autorità civili e militari. Sembra che Villano non abbia bisogno delle feste “apparate”.
Il programma poi continua con il corteo processionale con la presenza del nostro Amministratore Apostolico Gennaro Pascarella e di tutti i Sacerdoti della Diocesi che dalla Curia si recherà nella Chiesa Cattedrale dove, alle ore 19.00 circa si terrà il rito della presa di possesso canonica. Il minimo indispensabile.
A causa delle previsioni meteorologiche avverse, rispetto alle comunicazioni precedenti, la Concelebrazione Eucaristica delle 19.30 avrà luogo nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Ischia Ponte. Nella vicina Chiesa collegiata dello Spirito Santo, in caso di esaurimento posti, ci sarà la possibilità di assistere alla celebrazione mediante un maxi schermo all’uopo predisposto. Per l’occasione, dalle 18.00 alle 22.00 sarà attiva una navetta gratuita EAV BUS dal Palazzetto dello Sport ad Ischia Ponte.
Si conclude così l’arrivo del nuovo Vescovo. Con un ottimo cerimoniale.
Ma quello che mi ha colpito in questi giorni e che merita di essere posto in evidenza è l’agire del Vescovo a Pozzuoli.
Il Vescovo Carlo, infatti, si è recato in visita pastorale all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli e alla Casa circondariale femminile di Pozzuoli, incontrando pazienti, ospiti ristrette, personale ospedaliero e della casa circondariale. “Due appuntamenti all’insegna dell’incontro fraterno e cordiale dove il Vescovo ha insistito sull’importanza, in questi luoghi particolarmente delicati, del saper curare l’umanità delle persone” commentano i colleghi dell’ufficio comunicazione della terraferma.
A questo doppio incontro, poi, si aggiunge un terzo e un quarto dove il Vescovo “si è recato in visita pastorale all’ospedale San Paolo di Napoli e all’istituto penale minorile di Nisida incontrando pazienti, giovani ristretti, tutto il rispettivo personale e i cappellani, all’insegna dell’incontro cordiale e fraterno di ascolto e di condivisione”. Un buon segnale. Malati, bambini, giovani e donne ristretti in istituti penitenziari, famiglie addolorate, diversamente abili, anziani sofferenti e volontari sono la prima, grande, lezione di questo nuovo pastore dei cattolici di Ischia.
Non seminari milionari o codazzi festanti e plaudenti, ma la parte debole e fragile delle nostre comunità. Un buon inizio. Grazie Vescovo Villano.
p.s. Certo la vera sfida è rifondare la chiesa che è in Ischia, azzerare le velleità mondane di prelati giovani e meno giovani e ricostruire quel senso di comunità troppe volte violato e dimenticato. Ma questo fa parte della storia che verrà.
