Sylvain Bellenger, Roberto Cremascoli e Alessandro Gasparini: tre architetti, tre percorsi professionali diversi e una visione comune, quella di trasformare la Torre di Guevara in un polo culturale di livello internazionale.
È attorno a questi nomi che il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, sta costruendo il futuro del “museo civico di Ischia”, un progetto che ambisce a unire archeologia, arte e paesaggio, rendendo l’isola non soltanto una meta turistica, ma un laboratorio culturale aperto al mondo.
Un nuovo ascensore restituirà la Torre di Guevara a tutti, eliminando barriere e aprendo le sue sale rinascimentali a una fruizione finalmente inclusiva
Bellenger, già direttore di musei e curatore di collezioni, è il promotore dell’idea originaria: fare della Torre di Guevara non un semplice contenitore espositivo, ma il terminale di un percorso museografico diffuso. La sua lunga esperienza nel settore della valorizzazione dei beni culturali ha dato forma a una visione precisa: partire dal porto d’Ischia e, attraverso un itinerario via mare, condurre i visitatori alla scoperta delle ricchezze di Ischia Ponte, del Castello Aragonese e dell’antica città sommersa di Aenaria. Una narrazione che si conclude nella Torre, trasformata in luogo simbolico e cuore pulsante del museo.
Al fianco di Bellenger c’è Roberto Cremascoli, architetto che ha firmato progetti museali e allestimenti in contesti storici complessi, noto per la capacità di coniugare innovazione tecnologica e rispetto per la memoria dei luoghi. La sua presenza assicura un approccio museografico contemporaneo, capace di rendere la visita non soltanto un momento di fruizione passiva, ma un’esperienza immersiva. Cremascoli ha lavorato a progetti in cui la multimedialità e la narrazione dialogano con l’architettura, creando percorsi fluidi e dinamici.
Accanto a lui, Alessandro Gasparini porta la sua sensibilità di architetto attento al paesaggio e alle relazioni tra architettura e natura. La Torre di Guevara, affacciata sul mare e circondata da un contesto naturalistico di straordinaria bellezza, troverà in Gasparini una guida per integrare il monumento nel suo ambiente, evitando che l’intervento risulti invasivo e accentuando invece il dialogo tra le pietre antiche, il giardino e il panorama. La sua esperienza nei progetti di riqualificazione paesaggistica lo rende una figura strategica per dare armonia all’insieme.
Il progetto è già finanziato con un investimento complessivo di 2.692.850 euro, di cui oltre 2,3 milioni finanziati dalla Regione Campania attraverso fondi FSC e circa 390mila euro a carico del Comune di Ischia. L’affidamento degli incarichi avverrà soltanto dopo il riconoscimento ufficiale della quota comunale da parte di Cassa Depositi e Prestiti, ma la squadra dei protagonisti è già delineata. E nel consiglio comunale convocato il prossimo 8 ottobre ci sarà l’approvazione della variazione di bilancio necessaria per proseguire con l’iter.
La Torre di Guevara, nota anche come Torre di Michelangelo o di Sant’Anna, è un bene monumentale vincolato dal 1928 e risalente alla fine del Quattrocento. Al suo interno custodisce affreschi rinascimentali più volte restaurati, un patrimonio di enorme valore che rende ancora più delicato l’intervento. L’edificio si affaccia su un tratto di costa che, con la sua vista sul Castello Aragonese e sulla baia di Cartaromana, rappresenta uno dei paesaggi più iconici dell’isola.
L’intervento non sarà solo estetico o museale, ma anche funzionale: uno degli aspetti centrali riguarda infatti l’abbattimento delle barriere architettoniche. Verrà realizzato un ascensore per garantire l’accessibilità ai piani superiori della Torre, oggi raggiungibili soltanto tramite scale. Un passo fondamentale per restituire questo patrimonio a tutti, senza esclusioni, rispondendo a una concezione moderna e inclusiva di museo.
Gli spazi interni ed esterni della Torre saranno ridisegnati per ospitare mostre temporanee di alto profilo storico-artistico, eventi culturali, esposizioni permanenti legate al patrimonio archeologico subacqueo e collezioni di arte contemporanea. La Torre diventerà non soltanto un luogo della memoria, ma un centro vitale capace di attrarre flussi culturali e turistici, dialogando con il tessuto urbano e con il mare che la circonda.
Il percorso museografico che culmina nella Torre sarà concepito come un racconto, in cui il visitatore diventa protagonista. Dal porto d’Ischia, passando per le testimonianze storiche di Ischia Ponte e le architetture del Castello Aragonese, fino ai resti sommersi di Aenaria, l’itinerario unirà archeologia, storia e natura. La Torre di Guevara, con i suoi affreschi, le sue sale e il giardino che la circonda, sarà l’approdo finale, il luogo in cui il passato e il presente dell’isola si intrecciano e si proiettano nel futuro.
Il coinvolgimento di professionisti come Bellenger, Cremascoli e Gasparini rappresenta una garanzia di qualità. Ognuno porta un bagaglio diverso: l’intuizione culturale e museale, la competenza tecnica nella realizzazione di musei, la sensibilità per il paesaggio e la valorizzazione architettonica. Insieme, questi tre nomi incarnano la volontà di creare un progetto che non si limiti a restaurare un edificio, ma lo trasformi in un punto di riferimento per l’intera comunità e per i tanti visitatori che scelgono Ischia come meta.
La Torre di Guevara, dunque, non sarà più soltanto un simbolo paesaggistico da ammirare dall’esterno, ma un luogo vivo, attraversato da esperienze culturali e aperto al mondo. Un giardino della memoria e dell’arte che, dalle acque della baia di Cartaromana fino alle sale interne, restituirà a Ischia una centralità culturale degna della sua storia millenaria.











