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giovedì, Aprile 18, 2024

Grazia Belgiovine: “Ma cosa vogliamo che Don Emanuel faccia per la nostra parrocchia?”

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Un intervento a favore di Don Emanuel da parte di Grazia Belgiovine: “Se il nostro modo di parlare non è uguale alla chiesa siamo falsi!” "Nella parrocchia ci sono "fedeli" che parlano male, invidiosi, gelosi che non sanno pregare, che non conoscono l'insegnamento della chiesa, della Bibbia e proprio queste persone fanno allontanare eventuali accoliti. "

Gaetano Di Meglio | La storia della chiesa di Forio e la polemica che è viva nella Parrocchia di San Sebastiano Martire a Forio, vive un’altra pagina. Questa volta, però, non sono le ridicole uscite del predicatore del Settenario che bullizza i credenti e irride la libera stampa, ma un intervento a favore di don Emanuel Monte. Un intervento d’autore, se vogliamo, che ci ha inviato Grazia Belgiovine.

«Gentilissimo Direttore – mi scrive Grazia -, solo oggi ho letto un articolo del 5 u.s. dal titolo “Don Emanuel troppo impegnato. Salta il settenario all’Addolorata” e poi ancora quello del 7 settembre “Ottava spada alla Madonna …..” e poi ancora quello di ieri “Il prete bullo contro i credenti di Forio…..” e Le chiedo di pubblicare queste mie poche righe se trova spazio nella Sua rubrica.

Oramai sono circa 2 anni che si leggono articoli che parlano male dell’operato di Don Emanuel nella parrocchia di S. Sebastiano m. e mi sono limitata a fare dei semplici commenti con amici ma questa volta ritengo opportuno far conoscere il mio pensiero che prende spunto anche da un’omelia di un sacerdote napoletano e mi chiedo e chiedo: Ma cosa vogliamo che Don Emanuel faccia per la nostra parrocchia? Quello che vogliamo noi o quello per cui è stato inviato a noi? Se il nostro modo di parlare non è uguale alla chiesa siamo falsi!

L’immagine della parrocchia deve assomigliare a ciò che ci insegna la Bibbia, a ciò che ci insegna la chiesa e invece chi sono i peggiori nemici delle parrocchie? Non sempre ma tante volte sono proprio quelli che fanno un cammino, quasi sempre sono proprio quelli che sono i più vicini alla parrocchia che vogliono che la parrocchia sia solo come la vogliono loro e non come vuole la chiesa stessa…. e a queste persone mi rivolgo: Ma ti sei mai inginocchiato, hai mai digiunato, pianto, pregato e hai mai chiesto: Signore, cosa vuoi che io faccia per la parrocchia? Come vuoi Tu la parrocchia? …. Come vuole il Signore non come la voglio io, non come la vogliamo noi! E per fare ciò bisogna iniziare da dentro, iniziare dai nostri errori, capirli e correggerli.

Dobbiamo chiedere al Signore di donarci la fede anche una piccola briciola della fede di Maria donna, madre, sposa, creatura come noi ed anche la donna più felice della storia perché tutta di Dio. È il profumo di santità che fa avvicinare le persone, che attira la gente, non le cose che si organizzano. Nella parrocchia ci sono “fedeli” che parlano male, invidiosi, gelosi che non sanno pregare, che non conoscono l’insegnamento della chiesa, della Bibbia e proprio queste persone fanno allontanare eventuali accoliti. Serve la Santità, il resto sono suggerimenti del demonio. Perché vogliamo altro? “Un sorso di speranza nell’arsura della fede” cfr Card. A. Comastri. Purché si parli.”

Parole che vanno nella direzione in una direzione opposta a quelle che abbiamo letto nei giorni scorsi ma che, al tempo stesso, non fanno altro che confermare quelli che sono i nostri i dubbi.

Da mesi, senza prendere posizione, abbiamo solo raccontato il disagio di una comunità divisa tra il suo parroco e contro il suo parroco. Forse è arrivato il tempo di capire dove deve andare questa Parrocchia. Senza scomuniche sul web, senza bulli, senza offese e senza giochi. Ma con la serietà che l’argomento richiede. E in tutto questo, ovviamente, il silenzio di Lagnese conferma il bavaglio messo ad una Diocesi che registra e archivia, in qualche modo, l’ennesima ferita.

1 COMMENT

  1. Sua Eccellenza, il Vescovo, non si può abbassare a certe cose e per questo non risponde.
    Nessun bavaglio è stato messo alla Diocesi e mai verrà messo. Dagli incontri fatti con S.E. infatti, mi sono accorto che è un apostolo che “ascolta” tutto quello che può essere buono e tutto quello che può essere cattivo, “accoglie” le varie proposte fatte dai fedeli e “ama” sia chi gli rema contro sia chi gli è a favore, indistintamente. Ama anche quella che è la sua missione.
    Tutto questo veleno gratuito nei suoi confronti mi sembra esagerato e deleterio.

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