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venerdì, Aprile 19, 2024

Bassezze lacchesi. Indagine ed esposto verbale per la foto del “Sindaco Bambino” in piazza S. Restituta

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Ida Trofa | Solo lunedì, all’ora di pranzo, con una foto notizia vi avevamo raccontato la lieta conclusione del progetto scolastico dell’IC Mennella “Il sindaco Bambino” a Lacco Ameno. Un percorso di educazione civica che aveva portato all’elezione del sindaco di classe di tre allievi delle scuole elementari di Lacco Ameno a cui era stata consegnata la fascia tricolore. Un progetto del “Mennella” sostenuto con entusiasmo e partecipazione dal sindaco uscente, Giacomo Pascale. Lo sanno tutti anche le pietre di Lacco Ameno.

Pascale, nel corso del suo mandato, aveva consegnato fasce tricolori simboliche di carta ai bambini con la promessa che, una volta pronte, sarebbero state sostituire con delle fasce ufficiali in stoffa. Lunedì, i tre bambini eletti, con tre genitori a seguito, hanno raggiunto Pascale in Piazza Santa Restituta per lo scambio e una stretta di mano che noi de Il Dispari abbiamo immortalato ai piedi del municipio di Lacco Ameno.
Uno scatto davanti al Municipio, in piazza Santa Restituta, a fianco della Parrocchia, raccolto con il semplice intento di riempire di contenuti e di “istituzione” il sogno di tre bambini che avevano vissuto la nomina e quella investitura con trasporto. Ognuno ci ha raccontato il suo sogno, ognuno voleva sentirsi all’altezza della sua campagna elettorale e delle sue elezioni. Era apparsa una cosa bella, ricca di contenuti, consequenziale e logica giunta nell’ultimo giorno di lezione seppure a distanza causa Coronavirus.
Una foto sotto la scritta “municipio” invece che una foto ricordo davanti ad una panchina rotta.
Invece non è stato cosi.

C’è chi, in cattiva fede, vuole inoculare il germe della cattiva fede ovunque. E così, martedì mattina, noi de Il Dispari con tutti i protagonisti dello scatto incriminato ai piedi della torre di Santa Restituta, ci siamo trovati al centro di un’indagine in pieno stile condotta dai Carabinieri della stazione di Casamicciola Terme a seguito di un esposto verbale nel merito della vicenda appena narrata. Almeno questo è quanto ci è dato sapere.
Addirittura, qualcuno, protagonista delle solite bassezze in salsa lacchese, aveva rappresentato agli esponenti della Prefettura di Napoli, di cui è espressione il commissario prefettizio Ida Carbone, a cui è stato dato mandato di reggere le sorti del paese fino alle prossime elezioni.

I politichini lacchesi non hanno evidentemente digerito la sensibilità e il tatto, innegabile, di Giacomo Pascale, criticabile sotto ogni aspetto politico ed amministrativo, ma non di certo dal punto di vista umano. Ebbene, questi codardi armati del metodo consueto della denuncia, avevano chiesto agli esponenti prefettizio e poi ai Carabinieri di chiarire a che titolo l’ex sindaco avesse tenuto la “manifestazione“ all’ingresso del municipio con i giornalisti.
L’accusa a Pascale è di aver fatto campagna elettorale ai piedi del municipio, e non altrove, con ragazzi che, per giunta, non vanno neppure a scuola. Questa almeno la convinzione e lo strale mirato dell’estensore della segnalazione.
Ma chi di esposto ferisce di esposto perisce! Qualcuno ha creduto di gettare un ombra, una macchia, di strumentalizzare a 360 gradi, e non solo, con una fascia promessa mesi e mesi fa, dei bambini. Purtroppo per lui ha solo provocato disgusto lasciando emergere tutta la sua pochezza.

Ciò a testimonianza, però, che il pericolo di tornare ai vecchi metodi è forte. Il pericolo che Lacco Ameno torni ai tempi degli esposti e delle denunce (e sarebbe bene che lo ricordasse anche il senatore Domenico De Siano con i suoi nuovi-vecchi compagni di viaggio) strumentali e pericolose è dietro l’angolo. Il paese è tornato al tempo delle faide e dei duelli rusticani per motivi di rancore personale e nulla più.

Tutto dopo una breve e quanto sterile pacificazione.
Le lotte di potere continuano a minacciare la serenità del paese per un pugno di voti ed una “cofana” di invidia. Il mondo fa i conti con il futuro. Lacco Ameno resta pesantemente ancorata al passato.
Il metodo è inconfondibile. Nei nostri contesti è quasi un marchio indelebile… lo si riconosce subito. Certe bassezze non rischiano omonimie. Non ci sono sinonimi né contrari.

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