Luigi Balestriere | Poco dopo le 10 00 di stamattina un fulmine ha colpito il campanile della Chiesa di San Sebastiano, a Barano. Letteralmente disintegrata la statua del Cristo Redentore in cima alla cupola. I pezzi sono piombati sulla strada e fortunatamente non hanno colpito persone e veicoli.

Un forte boato, un colpo secco che spaventato gli abitanti del centro collinare. Una pattuglia della Polizia Locale agli ordini del Comandante Ottavio Di Meglio è intervenuta sul posto e gli stessi agenti hanno rimosso i cocci di resina dalla sede stradale.

Quasi certamente anche l’impianto elettrico del luogo di culto è stato seriamente danneggiato così come altri danni agli impianti di comunicazione si cominciano a contare nelle abitazioni vicine. È tuttora in corso la verifica dei danni, ma quasi certamente la croce in ferro o le campane hanno attirato la saetta

In nove anni è già la seconda volta che un fulmine prende di mira le chiese di Barano.

Accade nel 2010, appena poco dopo l’insediamento del parroco Don Pasquale Trani, quando fu seriamente danneggiato il campanile della chiesa di San Rocco con la chiusura della strada per alcune ore da pare dei Carabinieri. Oggi la storia si ripete, ma questa volta alla chiesa di San Sebastiano. Un brutto presagio, come disse Don Camillo della celebre sequenza dei film ispirati ai romanzi di Guareschi. Un segno del cielo, secondo le colorite credenze popolari.

Non si ricorda una simile escalation di saette a Barano. Verso fine Anni ’90 fu colpito lo stesso campanile di San Sebastiano: il fulmine provocò un buco nel versante est della torre. I più anziani ricordano che anche la statua del vecchio Redentore fu danneggiata. Erano i primi anni del 1960 e una saetta tronco’ di netto il braccio alto della statua, poi ricostruita dal Maestro scultore di Buonopane. Ma a quell’epoca, ovviamente, la chiesa era retta da altri sacerdoti e quindi nessuna correlazione romanzesca.

Eppure due fulmini su due chiese pochi anni lasciano pensare…