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venerdì, Marzo 29, 2024

Barano e Real Forio non cambiano opinione

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Buono: «I costi? I problemi sono altri…». Esposito: «Ripresa a determinate condizioni»

Restano in attesa di notizie certe dalla Lega Nazionale Dilettanti, che a sua volta è condizionata dalla volontà della FIGC di modificare il format del campionato di Eccellenza, così come dal reperimento dei fondi per coprire in toto o in buona parte le spese che dovranno sostenere i club per ottemperare al protocollo ad hoc necessario per portare a termine la stagione. Barano e Real Forio nel frattempo non cambiano la propria opinione. Prendono atto di quanto stabilito quattro giorni fa dal consiglio direttivo della LND ma attendono gli sviluppi della road map tracciata a un tiro di schioppo dall’aeroporto di Fiumicino. La decisione assunta di riprendere non ha scaturito entusiasmo. Le perplessità tra costi, problemi vari e tempistiche sono immutate. Così come è immutato il malumore per come la crisi legata all’epidemia è stata gestita da chi organizza i campionati. La stragrande maggioranza delle società di Eccellenza, in videocall, ha espresso ai presidenti dei vari comitati regionali l’opinione di azzerare tutto e pensare ad una ripresa a settembre facendo tesoro di quanto finora verificatosi. Dunque una domanda sorge spontanea: come mai venerdì sera all’Hilton, durante il consiglio direttivo, sono stati soltanto quattro i rappresentanti regionali che hanno esposto il volere dei club? Perché tutti gli altri si sono battuti per la ripresa? Gli incontri con i presidenti sono stati una presa in giro? Sibilia & Co. dovrebbero rispondere a queste semplici domande… E tralasciamo le recenti fughe in avanti di alcuni comitati che hanno già approvato un “progetto di ripresa”, che hanno in programma di convocare le società (ancora!) per comunicare che si farà il solo girone d’andata, con play-off e play-out che vedrebbero la partecipazione di più squadre. Il tutto dopo il 5 marzo e in attesa che il consiglio federale approvi la modifica dell’articolo 49 delle Noif relativo ai format dei campionati.

QUI FORIO

La posizione del Real Forio è chiara da tempo. «Innanzitutto bisogna scindere le chiacchiere dai fatti. Tutti abbiamo letto il comunicato post-consiglio direttivo – commenta Luigi Esposito –. La questione ruota attorno ai fondi che metterà a disposizione il governo per le spese relative alle sanificazioni al campo (da fare tutti i giorni…) e ai tamponi. Costi che le società, almeno quelle come la nostra, non possono permettersi di sostenere. A queste condizioni, i campionati potrebbero anche riprendere. Per adesso non se ne fa nulla. E’ un mio pensiero». Pensiero condiviso, anche per una questione di tempi. Bisogna attendere che si riunisca il prossimo Consiglio federale (le elezioni Figc si terranno il 22 febbraio) per la modifica del format visto che sarebbe impossibile concentrare andata e ritorno in poco più di tre mesi d’attività. «I problemi sono di ordine politico, economico e tecnico. Il governo, se tutto andrà bene, potrebbe insediarsi per il fine settimana. Ma sappiamo anche che fino alla scadenza del DPCM, il 5 marzo, non si possono prendere iniziative – sottolinea il dirigente biancoverde –. Fino a quando non si insedierà il nuovo governo, nulla cambierà. E poi non bisogna dimenticare che la pandemia non accenna a diminuire. Negli ultimi giorni i numeri non sono favorevoli. Forse si dimentica che anche i comuni possono decidere di istituire una “zona rossa”, quindi non soltanto le regioni». Com’è successo quattro mesi fa a Casamicciola: il sindaco ha preso la palla al balzo ed ha chiuso il campo sportivo. «Esatto, una situazione simile potrebbe verificarsi dappertutto», commenta Esposito. «Per adesso abbiamo inoltrato la richiesta al Comune di Forio per riprendere gli allenamenti e sappiamo che l’Amministrazione, senza un parere dell’Asl, non ci darà l’Ok. Restiamo in attesa. Quando il campo sarà riaperto, riprenderemo con le squadre giovanili per consentire ai ragazzi di fare un po’ di attività. Stesso discorso per la prima squadra. Visto che a tutt’oggi non abbiamo alcuna comunicazione certa, non possiamo sbilanciarci. Né per una ripresa né per una sospensione definitiva. Bisogna attendere le decisioni che prenderà la FIGC. Come ci diranno di comportarci, ci comporteremo. L’unica cosa che ci teniamo a sottolineare – conclude Esposito – è che i costi ulteriori che comporterà una ripresa, dovranno essere garantiti dal governo o dalla federazione. Siamo una piccola realtà e non abbiamo la forza economica di sobbarcarci spese extra».

QUI BARANO

Massimo Buono rimane «coerente con quanto dichiarato in precedenza». Il presidente bianconero valuta la situazione «difficile», sia per una «ripartenza regolare che per una fine del campionato regionale». Le risultanze del consiglio direttivo della Lega Dilettanti potrebbero aprire degli scenari nuovi. «L’Eccellenza, per ripartire, deve essere collocata tra i campionati di interesse “nazionale”, su decisione del CONI. E’ una condizione necessaria per riprendere l’attività. Anche se nutro gli stessi dubbi che avevo nelle scorse settimane». Sull’aumento dei costi, Buono spiega che «sarebbe uno dei fattori, non è solo “il” fattore. Guardiamo un attimo alla Serie D, quando il numero delle gare rinviate aumenta giornata dopo giornata (sono oltre 130, ndr). Ci sono delle difficoltà oggettive per terminare il campionato nei termini che pensa la LND. Alle problematiche che si conoscono, bisogna poi aggiungere quelle specifiche che riguardano i club isolani. Tuttavia la volontà della LND è quella di riprendere, vediamo cosa “partoriscono” e poi decideremo il da farsi».

E sulle mancate retrocessioni, annunciate sul famigerato comunicato, che addirittura esonera dalla ripartenza le società in difficoltà economiche? «Credo che quella nota non è fattibile né coerente – sottolinea Buono –. Quando dico che la retrocessione è l’ultimo dei problemi, è realmente quello che penso. Sono un uomo di calcio, sono nato e cresciuto sui campi di calcio. Ci deve essere competizione. Se bisogna riprendere il campionato, è necessario che sia il più regolare possibile. E’ una nota a dir poco assurda. Chi riprenderebbe il campionato avendo la certezza di conservare comunque la categoria? Più che confusione all’interno della LND, parlerei di dettami di natura politica. Si è cercato di accontentare un po’ tutti. Sarebbe più logico ridurre il numero delle retrocessioni visto che col campionato di Promozione fermo, non ci sarebbero promozioni verso la categoria superiore. Blocco delle retrocessioni? Non vedo attuabile la proposta di consentire uno stop definitivo alle società in difficoltà. Ad ogni società si darebbe un alibi».

A differenza di Forio, il “Don Luigi Di Iorio” è aperto. Le giovanili del Barano hanno ripreso a correre. «Ci siamo fermati solo nel periodo in cui non era consentito fare attività – spiega il presidente bianconero –. Queste due ore di sport che i ragazzi svolgono all’aria aperta, in sicurezza, in questo momento dove per loro di “normale” non c’è nulla (dalla scuola alla vita quotidiana), possono fare solo bene. Soprattutto a livello psicologico. Al di là dell’aspetto tecnico che passa in secondo piano. L’allenamento individuale giova sotto il profilo psicofisico, naturalmente attenendoci al protocollo».

G.S.

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