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mercoledì, Aprile 24, 2024

Barano, è mal di conti per Dionigi Gaudioso. Le bacchettate del revisore dei conti

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...registra un grado di riscossione delle entrate proprie assolutamente insoddisfacente in ordine all’ammontare dei crediti: l’amministrazione dovrà valutare e porre in essere adeguate misure correttive della gestione...

Ugo De Rosa | Arriva la “diagnosi” del revisore dei conti per il bilancio del comune di Barano. Il dottor Maurizio Mauriello, revisore unico incaricato dall’ente, ha depositato la propria relazione sul rendiconto 2022, “bacchettando” vigorosamente la gestione ed evidenziando in maniera articolata una serie di anomalie del documento contabile.
Il revisore ha infatti messo nero su bianco che «l’ente registra un grado di riscossione delle entrate proprie assolutamente insoddisfacente in ordine all’ammontare dei crediti: l’amministrazione dovrà valutare e porre in essere adeguate misure correttive della gestione, valutando anche l’ipotesi di esternalizzare la riscossione volontaria e coattiva di alcune entrate», in quanto diverse voci di bilancio negli anni precedenti erano relative a crediti non riscossi e poi finiti in prescrizione, e quindi posti nell’attivo ma di fatto non più riscuotibili.
Di qui il suggerimento del dottor Mauriello di affidarsi a servizi esterni di riscossione.

Inoltre, egli ha rilevato che nel corso del 2022 non tutte le entrate, siano esse di natura tributaria o patrimoniale, affidati in gestione ai soggetti di cui alla legge 446 del 1997, sono affluite direttamente alla tesoreria dell’ente. Il revisore aveva già diffidato l’ente nella verifica di cassa dello scorso 31 dicembre ad «adottare misure organizzative tali da consentire il riversamento delle somme giacenti su conti “dedicati” direttamente e quotidianamente sul conto di tesoreria, ciò nel rispetto della vigente normativa e per dotare di affidabilità i dati contabili».
Dubbi anche sulla “tempestività dei pagamenti”, in quanto il dottor Mauriello scrive che «l’ente non ha adottato le misure organizzative per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti»; il Comune inoltre «non ha allegato al rendiconto un prospetto attestante l’importo dei pagamenti relativi a transazioni commerciali effettuati dopo la scadenza dei termini», «non ha correttamente attuato le procedure previste dal Dl 35/2013», e «non ha allegato l’indicatore annuale di ritardo dei pagamenti».
Un altro capitolo critico è quello relativo al “fondo crediti di dubbia esigibilità”, che ammonta a circa 6 milioni e 164mila euro, come risultato dell’accantonamento di una quota del risultato di amministrazione a tale fondo: una cifra non certo trascurabile, a voler essere eufemistici, spesso relativa proprio a quei crediti, prima citati, mai riscossi e di frequente finiti in prescrizione e che non potranno mai entrare effettivamente nelle casse comunali.

Il dottor Mauriello si sofferma poi sull’ampio nodo del contenzioso: la legge prevede che nel caso in cui il comune, a seguito di contenziosi nei quali ha significative probabilità di soccombere, o di sentenza non definitiva e non esecutiva, sia condannato al pagamento di spese, è tenuto a istituire un apposito fondo del contenzioso che deve essere parametrato ai giudizi esistenti che pendono. Ebbene, il revisore ricorda di aver ricevuto un mese fa un elenco in formato Excel da cui si rilevano vertenze giudiziarie in corso per un valore complessivo delle liti, limitatamente in ambito civile, superiore a 1 milione e 200mila euro, il cui rischio di soccombenza è qualificato come “possibile”.
Eppure, nonostante tale rilevantissima cifra, il comune ha predisposto un accantonamento per il fondo-rischio da contenzioso di soli 40mila euro: il dottor Mauriello commenta scrivendo che «in ogni caso le somme accantonate a parere del revisore risultano sottostimate e quindi non congrue ai fini della salvaguardia degli equilibri finanziari di bilancio, finendo per celare quote di “disavanzo latente”».

Un dato che desta curiosità, se non sorpresa, è quello relativo alle sanzioni amministrative pecuniarie per violazione del codice della strada, con l’esatta corrispondenza delle voci di accertamento e riscossione di tali sanzioni, per ciascun anno dal 2020 al 2022: una coincidenza a dir poco inedita, visto che non era mai emersa negli atti rendicontativi precedenti.
Un’altra pesante “bacchettata” al comune da parte del revisore Mauriello è quella relativa ai debiti fuori bilancio: l’ente non ha provveduto nel corso del 2022 al riconoscimento e al finanziamento dei debiti fuori bilancio. Mentre i responsabili degli altri settori avevano dichiarato al revisore che ad oggi non risultano debiti fuori bilancio, il settore IV ha invece rappresentato l’esistenza di debiti fuori bilancio in attesa di riconoscimento, tra cui circa 37mila euro derivanti da un decreto ingiuntivo per un debito nei confronti della Bff Bank Spa, ma soprattutto ben 286mila euro circa per la Tefa (tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali) della Città Metropolitana per gli anni 2016, 2017 e 2018 relativa alla cartella di pagamento del 3 maggio 2023 per violazione dei parametri, in particolare di quello indicato come “accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario”. Pertanto, scrive il revisore, “l’ente si troverebbe in una condizione di deficitarietà strutturale”.

Nelle conclusioni della relazione il dottor Mauriello, visto che il comune “evidenzia una difficoltà finanziaria stigmatizzata dalla presenza di un considerevole disavanzo di amministrazione ordinario”, propone “l’adozione delle necessarie misure correttive”; dal momento che tale difficoltà finanziaria è accompagnata “da un basso grado di riscossione delle entrate proprie”, da “vertenze giudiziarie a fronte delle quali si rileva una sottostima del fondo contenzioso”, e da “una inadeguatezza organizzativa e gestionale che è foriera di inadempimenti normativi”, l’amministrazione viene invitata dal revisore a “istruire e riconoscere i debiti fuori bilancio segnalati”, a “ricostituire la cassa vincolata quantificata al 31 dicembre ed utilizzata per altre finalità”, e “ad aggiornare l’inventario dei beni che privano di affidabilità la situazione patrimoniale ed economica”.

È questa, dunque, la “ricetta” che il revisore ha prescritto per i “malanni” del bilancio; il dottor Mauriello ha sì dato il giudizio positivo per il rendiconto 2022, per evitare che il comune si trovasse in carenza di approvazione del documento, ma lo ha condizionato all’adempimento da parte dell’ente dei rilievi formulati nella relazione.
Nel recente consiglio comunale tenutosi mercoledì scorso, la relazione del revisore ha comportato una dichiarazione di voto in senso assolutamente negativo da parte dell’opposizione, tramite la consigliera Maria Grazia Di Scala, con annessa richiesta di rinvio degli atti alla Corte dei Conti.
Ora sta all’amministrazione agire per risolvere e correggere le criticità evidenziate, ed evitare grattacapi in futuro.

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