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giovedì, Aprile 25, 2024

Avv. Giuseppe Di Meglio: “Daremo Nitrodi libera ai cittadini di Barano”

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La sentenza che ha visto calare un riflettore acceso sulla vendita del terreno di Nitrodi al Comune di Barano è una pagina, importante, della storia del bene pubblico a gestione privata del Comune di Barano. Una sentenza che alimenterà sicuramente altro dibattito. Per comprendere i passi successivi e la fase esecutiva della sentenza, abbiamo chiesto all’avvocato Giuseppe Di Meglio di fare chiarezza.

Avvocato, dopo la pronuncia del giudice di Ischia e la mancata sospensione da parte della Corte di Appello, quali saranno i prossimi passi?
“Più che interpretare la sentenza in termini tecnico giuridici che sono complicati – ci ha detto l’avvocato Giuseppe Di Meglio -, vale la pena di chiarire ai cittadini il modus operandi della pubblica amministrazione che non è ispirato a criteri di trasparenza e correttezza. Nel 2008, l’architetto Giuseppe Barbieri che era dirigente del servizio tecnico del Comune di Barano d’Ischia acquistò un terreno confinante con la sorgente di Nitrodi e avente una grotta, anche di pregio ambientale, per 60 mila euro da persone che si dichiaravano proprietari per “giusti titoli”. L’architetto Barbieri che non sembra affatto buon uso delle sue cariche amministrative, si sostituiva al notaio, non effettuava nessuna indagine e non accertava di quali titoli giusti che egli definiva con le parti fossero effettivamente dei titoli che abilitassero i venditori a vendere il 100% della proprietà.

Pagò 60 mila euro a costoro e, invece, si tratta di una proprietà che era comune e indivisa e quindi ne è venuto fuori un giudizio lungo nel corso del quale i proprietari e lo stesso Comune hanno ammesso che i venditori non erano proprietari e hanno eccepito l’usucapione ma l’architetto Barbieri non aveva acquistato a titolo di usucapione, ma di titoli inesistenti. Alla luce di tutto ciò il giudice, giustamente, ha dichiarato la inefficacia di questo contratto e ha condannato il comune e la società che gestisce la fonte e ha consegnato il compossesso del bene a questo ingegnere erede di uno dei comproprietari che ha rivendicato la sua partecipazione alla titolarità del bene”.

Il processo civile non ha lo stesso iter di quello penale. C’è l’appello e vedremo quello che saranno le decisioni del giudice; tuttavia, la sentenza è immediatamente esecutiva e immagino che vi attiverete, subito, per la fase esecutiva.
“Sì, la sentenza è immediatamente esecutiva e l’ingegnere Di Scala ha manifestato la volontà di metterla in esecuzione andando a prendere possesso del fondo e ha anche una bella idea di destinare l’uso del fondo alla fruizione dei cittadini di Barano così che chiunque possa andare a intrattenervi sia a prendere il sole sia a bere l’acqua di Nitrodi. Fui consiglieri comunale oltre 20 anni fa e quando si dovette adottare il regolamento per il conferimento della sorgente al privato e stabilimmo che i baranesi avrebbero potuto entrare senza pagare bevendo l’acqua e prendendo il sole come giusto che sia perché è una risorsa che è stata data dallo Stato al servizio dei cittadini di Barano”.

Su quale porzione ha effetto la sentenza? Domanda sciocca ma serve per capire la sua efficacia
“Si tratta di un suolo con un cavedio, che sarebbe una grotta ipogeo e con l’ingresso che affaccia sul Vallone di Olmitello sul lato Nord Ovest cioè alle spalle dello stabilimento termale esistente e si ha accesso attraverso l’ingresso dello stabilimento, perché quella è la strada che è stata sempre praticata Infatti l’architetto Barbieri quando è andato sul posto a installare, ha rimosso la rete di confine e il cancello di ingresso per questo e per un altro fondo di proprietà di un australiano che pure ne è stato spogliato senza titolo dal Comune di Barano e che, da qui a poco tempo, si andrà a riprendere il suo suolo ma questo significa come sia il comune, sia la società Ischia Spae hanno fatto appello avverso questa sentenza che non è stata sospesa dalla Corte di Appello quindi è esecutiva e l’ufficiale giudiziario se gli verranno frapposti ostacoli si avvarrà della forza pubblica per entrare in una zona che sarà pubblica che è al servizio dei cittadini e deve essere utilizzata dai baranesi. Una norma che consente ai baranesi di poter entrare e bagnarsi nelle acque di Nitrodi e prendere il sole. Una decisione che viene disapplicata perché a me risulta che fanno entrare i baranesi solo per un’ora e solo relativamente alla sola area delle docce quando invece i cittadini hanno diritto a usufruire di tutto il bene demaniale”.

Tra maggioranza, minoranza e dibattito politico questa sentenza prova a fare chiarezza sull’alone particolare di Nitrodi. Ricordiamo anche l’errore degli uffici sulla sanzione che si sarebbe dovuta irrorare ai gestori che da 360 mila euro è arrivata a 36 mila…
“Non c’è dubbio che la sorgente di Nitrodi abbia un grande valore economico e quindi, in effetti, l’utilizzo da parte dei privati al limitato l’uso dei cittadini sarebbe stato preferibile come lo è stato per lungo tempo e, per lungo tempo, è stato lo stesso comune a gestire e non c’erano gli inconvenienti che si sono verificati. Poi è intervenuto questo lunghissimo contratto di appalto a favore di Ischia Spae, che in buona sostanza, non ha versato le intere somme dovute pattiziamente e in forza delle quali aveva conseguito il l’affidamento perché avrebbe dovuto eseguire dei lavori che sono stati scomputati dal canone e quindi bisognerebbe andare a verificare la correttezza della dei lavori, la loro idoneità e la rispondenza economica che è stata compensata con i canoni di concessione dovuti. Non è una vicenda comunque trasparente per quello che risulta ai comuni cittadini”

3 COMMENTS

  1. Finalmente gli amici di Barano non dovranno chiedere più la carità a un privato per bere e lavarsi! Speriamo che la sentenza tenga! Spesso si sa come va la giustizia in Italia. Quasi sempre dalla parte del ortolano!

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