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venerdì, Aprile 19, 2024

Avv. Francesco Pero: «Era assurdo votare senza conoscere il nuovo Statuto»

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I motivi del rinvio deciso nell’assemblea dell’Assoforense

Nell’ultima assemblea dell’Associazione forense dell’isola d’Ischia il terzo e ultimo punto all’ordine del giorno è stato rinviato. Esso riguardava l’indizione delle elezioni per il rinnovo delle cariche di presidente e consiglieri del direttivo, e si sarebbe quindi dovuto procedere all’indicazione dei termini per le iscrizioni, per la presentazione delle candidature e ovviamente della data della consultazione, che in via ufficiosa era stata indicata al 21 aprile. Tuttavia, anche sulla base di un articolato intervento dell’avvocato Francesco Pero, tale deliberazione è stata rinviata. Con il professionista abbiamo commentato gli esiti dell’assemblea.

Lei ha voluto fare chiarezza sul terzo punto all’ordine del giorno dell’assemblea degli avvocati, facendo anche cambiare orientamento ai lavori
«Tale punto all’ordine del giorno prevedeva che praticamente già oggi (mercoledì scorso, ndr) l’assemblea dei soci iscritti – poi abbiamo appreso dal tesoriere che ad oggi essi sono solamente venti – si dovesse pronunciare sul se alle prossime elezioni (indette o da indire) si andasse con il nuovo statuto – di cui c’è stata appena fornita copia e quindi ancora da modificare perché sono stati aperti i termini per delle proposte di modifiche – oppure con le vecchie regole.

Quindi mi è sembrata una cosa veramente stonata, anche da un punto di vista meramente logico, prima che giuridico. Difatti è stata corretta subito questa che di fatto era una forzatura. Quindi si andrà a deliberare solo una volta che il nuovo statuto sarà approvato. Nelle more, ognuno di noi potrà proporre delle modifiche; ci sarà chiaramente un nuovo numero di iscritti, che ad oggi erano solo venti, circostanza che rendeva incongruo pronunciarsi su tale punto».

Domanda da chi è poco addetto ai lavori: ma una volta approvato lo statuto, esso non entra subito in vigore? Avreste cioè votato con le nuove regole.
«No, perché la regola generale, come ho sottolineato nell’intervento, è diversa: è sempre poco ortodosso cambiare le regole del gioco mentre si sta giocando. Questo è un malvezzo che va avanti nella nostra Repubblica da anni, tanto è vero che in politica si tende continuamente a modificare la legge elettorale, ma indipendentemente da questo – perché non ho avuto ancora modo di apprezzare lo statuto, che sicuramente contiene degli spunti meritevoli –  può darsi anche che si andrà a votare tranquillamente con il nuovo statuto.

La questione è avere piena coscienza di quello su cui ci si deve esprimere, e questo è il concetto: la consapevolezza del voto. Quindi in assemblea saremmo stati chiamati ad esprimerci su un qualcosa che ancora non conosciamo, dunque sarebbe stato davvero molto poco elegante».

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