Eccolo, sta per arrivare: il famoso “grande fratello” fiscale sta finalmente (si fa per dire) per prendere il volo. Di cosa si tratta? E’ molto semplice: i dati sensibili di tutti gli italiani, dai movimenti di conto corrente ai post sui social network e in posta elettronica saranno analizzati a tutto tondo da una formula di intelligenza artificiale, un algoritmo che esaminerà e incrocerà ogni informazione in forma pseudo-anonima ma senza alcun limite di accesso, svelandone l’identità solo allorquando si tratterà di comunicare al diretto interessato l’avvenuto accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Questa misura era stata frenata allorquando il Garante per la Privacy aveva espresso ben più d’una perplessità sulla sua stessa legittimità. Adesso, invece, sembra proprio che un decreto ministeriale eventualmente approvato in via preventiva proprio dal Garante potrebbe sbloccare già a giugno l’avvio del sistema, che potrebbe così entrare in funzione a pieno regime già a luglio, dividendo i potenziali “cattivi” in due differenti fasce a rischio. Successivamente, il risultato a favore del fisco si concretizzerebbe con una precisa richiesta di pagamento di quanto dovuto e l’invito a provvedere in via bonaria per evitare un accertamento approfondito.
Amici Lettori, non stiamo parlando di veterocomunismo, di regimi castristi, di Corea, Cina o ex Unione Sovietica: quello di cui Vi sto scrivendo sta per accadere proprio in Italia, sullo stampo di quella Francia che applica il 75% di tassazione ai redditi di massima fascia e che ha già da tempo adottato un simile sistema. E con il Governo Draghi, andando ben oltre gli sfaceli già arrecati alla nostra economia dal suo predecessore targato Mario Monti, tutti noi stiamo subendo il più bieco traghettamento in un vero e proprio stato di polizia che nulla ha a che vedere con quella repubblica fondata sul lavoro la cui sovranità appartiene -solo sulla carta costituzionale- al popolo.
E’ ora di svegliarsi da questo sonno mortifero. E’ ora di dimostrarsi vivi e attenti. Prima che sia troppo tardi.