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mercoledì, Aprile 24, 2024

Attacco Pascale: «Lui ha perso le capacità». Lacco Ameno al voto per le comunali

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Ugo De Rosa | Nessuno affonda il colpo. A Lacco Ameno la campagna elettorale si svolge sotto il livello, pubblico, dell’offesa. Non c’è nessun attacco diretto, non c’è nessuna bordata contro l’avversario, il mood, finto buonista (in realtà si schifano come due amanti feriti), non porta ad un sincero dibattito.
La spettacolarizzazione, spesso forzata e non autentica, non riesce a superare il filtro del pezzetto e mostra tutti i suoi limiti.


Ieri sera la “Piazza” del Barone si è riempita con tanto di distanziamento. Nessun colpo speciale, nessuna bomba come, invece, aveva annunciato nei giorni prima dal microfono del Barone. Creare grandi attese e poi deluderle, ahonoi, crea l’effetto indesiderato.
Il copione, però, è stato rispettato anche se, conoscendolo, avremmo sperato in un Giacomo più trascinatore ma quando sei costretto a vedere una folla seduta e distante che non può muoversi, diventa difficile creare quell’empatia che, nel tempo, ha caratterizzato Pascale.
Un’ora di intervento per chiedere il voto ai lacchesi che si è un po’ spento quando si è scesi nel tecnico della “scemenza” facebook e del caso pescatori storici ha concluso la prima serata di presentazione della campagna elettorale di Lacco Ameno.

«Amici miei – attacca subito Pascale – non si può amministrare un comune, anche piccolo, come il nostro senza emozioni e senza passione. Voi siete la mia più grande emozione perché quando sono in mezzo a voi io sono convinto di poter offrire ancora tanto. Sogno un impegno costante verso la conquista di nuovi mercati turistici.
Per inseguire sogni del genere bisogna avere la consapevolezza dia vere una squadra corsa e motivata, oltre che saper interloquire con le Istituzioni. Mi rimetto in gioco con la responsabilità di chi ci crede. Inseguire un sogno del genere significa essere concreti, significa fare compiti a casa propria. Si parla di sostenibilità, di investimenti. Ci vuole una squadra che lavori guardando al profitto per l’intera comunità e non per l’azienda. Dobbiamo iniziare a pensare a come sacrificarci per costruire per il prossimo.
Abbiamo l’urgenza e il dovere di reperire fondi per il territorio. Dopo il sisma abbiamo avuto il Covid e tutto non sarà come prima.
Sentire i bisogni della gente e stare accanto alla gente, non offrire prebende e carpire i voti. Io vi ho promesso sempre dedizione e passione. Io ho la coscienza a posto di avervi servito come un sindaco deve fare.
Fino a ieri il Senato ha approvato un emendamento per i nostri terremotati. Solo Di Nardo, sentore campano, votó per la gente. L’emendamento che abbiamo avuto ieri è un risultato ottimo e ringrazio il Sindaco Del Deo per aver apposto anche il mio nome negli atti.

Non posso non riconoscere il giusto intervento che c’è sempre stato e che ci sarà sempre del sindaco Del Deo. Ringrazio tutti i presenti nonostante i potenti mezzi di comunicazione, io sono nato per i rapporti umani, anche se stasera non vi posso baciare per rispetto delle normative anticovid. Io penso di dover dare un contributo di sentimento, perché il voto per me è sentimento. Sant Agostino diceva che la speranza ha due figli, lo sdegno e il coraggio. Affiancate mi ancora una volta in questa esperienza affinché io possa essere all’altezza di concludere il mio programma elettorale e di passare il testimone alla mia squadra di giovani e motivata. A me piace pensare che un giorno mi possano ricordare non solo per il terremoto, ma anche per aver costruito una nuova classe dirigente.

Con il vostro voto potete accelerare il cambiamento che serve.
Abbiate il coraggio di portare tra i banchi del consiglio comunale la caparbietà e concretezza delle donne. Io devo ringraziarvi. Voglio ringraziare il sindaco di Forio, presente con noi, voglio ringraziare questa squadra, la mia squadra. Non mi era mai capitato, anche quando ero nel partito in cui sono stato cacciato. Perché è bene ricordarlo, io sono stato cacciato dal coordinatore del mio partito senza nemmeno un messaggio. Invito a una riflessione. Qualcuno chiede ancora perché sono stato mandato a casa. Dicono perché ero mariuolo. Solo una persona gli ha risposto che se io ero mariuolo lui dove era. Io sono stato sindaco per quattro anni e mezzo. Ho affrontato dissesto, incendio, mareggiata, terremoto ho interloquito con tutti a prescindere dal colore politico.
Prendete tutte le mie interviste pubbliche e interventi, ho sempre debuttato portando i saluti del Sentore e del mio partito. Ma lui non ha mai fatto riferimento. Io sono qui – continua Pascale – ho accettato anche il confronto per parlare del fango. Anche se a me interessa il fango da ricostruire.

Ringrazio anche chi è rimasto fuori dalla lista ma sta facendo anche più dei candidati.
E’ una proposta che non ho mai vissuto, sono contento. A queste persone va il mio ringraziamento. Per me l’essere umano non può essere un soggetto da usare nel tritacarne produttivo e gettare via quando non serve. Voglio anche ringraziare chi ha firmato per mandarmi a casa, un tradimento riferito non solo a me, ma all’intero paese e soprattutto i terremotati che trovavano in me un punto di riferimento. Lo avevo detto a Ottobre, mantengo gli impegni con loro.
Questi sono i fatti. Siamo qui per parlare di futuro, stipulare un patto per portare Lacco Ameno nel futuro. I miei candidati mi hanno commosso. Ora c’è da chiedersi cosa possiamo fare noi per il comune e la mia squadra sa a che punto siamo e cosa ci aspetta domani.
La nostra ambizione è far diventare Lacco Ameno il posto migliore per vivere. Con me tanti si sono messi a servizio del paese per provare a cambiare un piccolo posto del mondo.

Prima di passare dalle cose che ritengo serie, mi dovete concedere un minuto. Non rispondo al fango che mi hanno gettato addosso. Vi potrei spiegare le mani pulite… Proveranno a demolire l’immagine di un sindaco che vive nel cuore del popolo.
Mi dovete consentire di dire una cosa. Sono stato tacciato di essermi appropriato di una pagina Facebook del comune. Altra puttanata la cacciata delle imbarcazioni dei residenti..
In un paese normale un cittadini che non condivide le decisioni di un commissario prefettizio deve chiedersi come sia arrivato qui. Da noi invece si attacca in modo vergognoso un sindaco non più in carico da ottobre, mistificando una convocazione di consiglio comunale spacciandola per una ordinanza. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

Ma veniamo ai fatti. Con Delibera di consiglio n.10 dell’11/04/2018 il consiglio approva il piano ormeggi. Lo schema del piano è chiaro, gli spazi al Regina Isabella sono rimasti in capo al comune. Lo stesso consiglio comunale era assente solo il consigliere di meglio, è stato approvato con l’astensione del consigliere Aurelio De Luise e voti contrari dell’opposizione.
Con atto successivo è stato approvato il regolamento di gestione.
All’art. 3 si prevede che all’albergo Regina Isabella vengano circoscritti i posti barca il cui numero è da decidere da parte del comune.
Restava anche confermato il posto pescatori.
Arriva il commissario prefettizio che ad agosto approva un nuovo regolamento, in questo regolamento allegati a planimetria con solo i posti barca alla scogliera. Nelle norme di attuazione dice che annulla e sostituisce ogni atto precedente. Con l’atto successivo decide il numero, opera distinzioni tra imbarcazioni con fuoribordo e non e cancella il posto pescatore.
Io mi chiedo, vi sembra mai possibile? Quale sarebbe il mio interesse a poco dal voto?
Dovete credermi, lo dico davanti la nostra chiesa: non mi dà fastidio il fango che mi hanno tirato addosso e che tireranno ancora. Mi ha dato fastidio che hanno detto che per il sisma non ho fatto nulla. Non è vero.
Da quella notte ad Ischia è giunto tutto il Governo, anche Conte che il 6 settembre fu a Lacco Ameno e ci fece avere i fondi per la scuola. Ho conosciuto un uomo che non smetterò mai di ringraziare.
Ringrazio la senatrice Ricciardi, Giannuzzi, il consigliere regionale Muscarà che ieri sera in Senato hanno fatto il loro dovere di senatori.
Parlare male di me in quel momento significa non riconoscere l’impegno di tutti, offendere chi si è impegnato su tutti i fronti.
Ricordo questa gente che non sono del mio partito ma nell’emergenza non ci sono colori.
L’ho gestito male? Può darsi. Ho commesso errori? E’ possibile. Ma come sindaco un Sisma non si dimentica. Si diventa massima autorità e si prendono decisioni in modo velocissimo.

Io ho avuto solo una telefonata da te, mi hai chiesto come passare in zona rossa per dare da mangiare ai cavalli.
Io ci sono e ci sarò per tutti se volete ancora il figlio di un pescatore a capo di questa amministrazione.
Io mi sono candidato solo per un motivo: io non sono stato mandato a casa da un popolo ma da alcuni consiglieri comunali che hanno seguito un altro disegno politico. E la risposta la trovate nel giorno della presentazione delle liste, dove si è compreso il puparo chi fosse.
La qualità della politica di misura dalla qualità degli uomini.
Noi abbiamo già progetti finanziati per cultura, scuola e territorio.
Il resto sono chiacchiere. Per avere questo nonsno ha con preghiere e cabaret, sono risultati che si hanno con attività costante e trasparente avendo rapporti con gli enti senza colori politici. Questa è la Storia di Giacomo Pascale.
Dalla notte del sisma a novembre 2018 il terremoto dell’isola non era considerato. Con il Ministro Di Maio sull’isola abbiamo avuto qualcosa. La legge 130 l’abbiamo scritta insieme con Del Deo, Castagna e Schilardi. Cancellare questo significa cancellare la storia. Questa non è una vergogna politica, ma umana. Con questa legge abbiamo portato a casa aiuti alle imprese, personale ai comuni, l’art.25 articolo.

La legge è stata approvata e voglio ancora ringraziare chi mi ha dato la possibilità di esserci istituzionalmente, il sindaco Del Deo.
Sognano il Fango del 2000 ma serve un piano urbanistico partendo da un piano di ricostruzione attuale.
Concludo con il desiderio di tornare tra voi, vi vorrei parlare della scuola di formazione di agricoltura, abbiamo assi di intervento in cui creare posti di lavoro.
Avrei voluto parlare di tante cose, ma guardiamo a domani, al tempo che ci resta da vivere.
Se voi volete una volta sindaco ripartiremo dai progetti che già ci sono, con i beni culturali e la sostenibilità. Io sono stato mandato a casa dopo aver riequilibrato i conti. Dobbiamo essere primi attori. Vi abbraccio per essere qui, dove ci eravamo lasciati a ottobre. In nome della democrazia uniamoci per un mondo migliore. Viva Lacco Ameno, viva l’isola di Ischia, viva l’Italia!»

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