E’ passata inosservata ai più, ma non certo agli addetti ai lavori, la relazione sulla performance 2018 dell’ASL Napoli 2 Nord (cioè la governance sanitaria che comprende anche la nostra Isola e, di conseguenza, l’Ospedale Rizzoli), pubblicata il 4 novembre scorso sull’albo pretorio digitale dell’azienda.
E’ facilissimo accorgersi che nell’organizzazione cardiologica di tale macroarea (paragrafo 6.12), l’Unità di Terapia Intensiva (UTIC) del Rizzoli non figura nell’elenco degli SPOKE (le strutture periferiche di primo livello dotate di pronto soccorso con unità coronarica, senza emodinamica), contrariamente a quelli di Giugliano e Frattamaggiore. Così come a pagina 24 della stessa relazione, si omette la funzione di SPOKE per la terapia del dolore toracico (IMA), regolarmente svolta in quel di Lacco Ameno. E come se non bastasse, il report include nei numeri della sola unità di Pozzuoli anche i circa 120 pazienti con infarto transitati per l’UTIC di Ischia e trasferiti in terraferma, nonché gli almeno 100 che dal Pronto Soccorso del Rizzoli sono stati trasferiti direttamente senza passare per l’UTIC, ma comunque trattati dai cardiologi dell’ospedale.
L’UTIC di Lacco, un fantasma nel report di D’Amore e i suoi, garantisce una funzione fondamentale in seno al nostro vituperato ma prezioso Ospedale, con la stabilizzazione dei pazienti, l’eventuale trattamento in unità coronarica e, all’occorrenza, il trasferimento agli hub in terraferma. Se questo, insieme al mancato rimpiazzo dei tre cardiologi andati in pensione, nonostante i 51 disponibili tra vincitori e idonei dell’ultimo recente concorso, rappresenta il prologo della sua soppressione, De Luca e compagni in Regione Campania avessero gli attributi di dircelo subito, prima delle elezioni regionali, senza ulteriori inganni. Cà nisciun è fess (politici locali a parte)!