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giovedì, Marzo 28, 2024

Arnaldo al consiglio: Vivaddio non tengo la “cazzimma”!

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Il Consigliere comunale Arnaldo Ferrandino, in merito alla odierna seduta di Consiglio Comunale, detta a verbale un articolato documento, a tratti frizzante con il richiamo a termini dialettali e non disdegnando qualche “Parolaccia”che ha suscitato fastidio nel consigliere Annunziata Piro. Il capogruppo della maggioranza riprendendo l’ex sindaco ha richiesto rispetto per il consiglio. Per Arnaldo Ferrandino, la replica non si è fatta attendere, meglio il rispetto nei fatti e nella sostanza che nella sterile apparenza. Ecco il testo integrale:
IL Rispetto.

” Il rispetto è il riconoscimento degli interessi e dei sentimenti di un altra persona in una relazione. Anche se il termine è comunemente usato nel campo delle relazioni interpersonali, si applica altresì ai rapporti tra gruppi di persone, paesi e organizzazioni di vario genere.

A volte è confuso il rispetto con qualsiasi comportamento, come buone maniere o gentilezza, ma il rispetto è qualcosa di diverso da questo: è un atteggiamento. Questo atteggiamento è il riconoscimento del valore di una persona.

Nella sua filosofia morale KANT sostiene che gli esseri umani devono essere rispettati perché hanno questo valore speciale, chiamato dallo stesso KANT ‘dignità’ .

Un’altra importante forma di questo concetto è rispettare se stessi. C’è ampio consenso tra i pensatori in questa manifestazione di rispetto: è un’abilità essenziale per una vita soddisfacente e piena di significato. Inoltre, è vitale per la vita in società.
Per tutto questo, occorre rispettare noi stessi e gli altri.

“Rispetto, è anche una delle tante parole che significano tanto e che, quindi, disperdono il potere del loro significato in mille rivoli interpretativi.

Cos’è il rispetto? Il dizionario ci da alcune definizioni di cui due pertinenti al nostro argomento. La prima dice che rispetto è un Sentimento di deferenza, stima e considerazione verso persone, princìpi o istituzioni.

La seconda dice che il rispetto è un Sentimento di riguardo verso la dignità altrui, che ci trattiene dall’offendere gli altri, ledere i loro diritti o menomare i loro beni.

Queste due definizioni ci danno due punti di vista di uno stesso sentimento. E il fondamento di questo sentimento è dare importanza a qualcosa.

Non si rispetta qualcosa a cui non diamo importanza. Perchè non si da importanza ad alcune cose?

La risposta è semplice ma complessa allo stesso tempo. Perchè si pensa che la propria vita (con tutte le ramificazioni che essa ha in termini di persone, cose, organizzazioni, tecnologia, pensiero, industria, etc.) possa esistere e vivere tranquillamente SENZA la cosa a cui non diamo importanza.

Ma sarà davvero così?

Davvero abbiamo esaminato tutte le implicazioni che la cosa a cui non diamo importanza e che, quindi, non rispettiamo, ha con la nostra vita? Davvero potremo vivere e migliorare la nostra vita senza quel qualcosa?

Questo è il rispetto. Il rispetto è vedere che qualcosa esiste e che è importante, che fa parte delle cose.
Quante volte per la strada la mancanza di rispetto può causare incidenti, e quante volte noi stessi, senza magari rendercene conto, siamo di cattivo esempio per i bambini.
Quante volte le nostre città sono sporche, i muri imbrattati, gli spazi verdi disprezzati e quante volte in un negozio, in un ufficio pubblico, c’è sempre qualcuno che riesce a evitare le code e a passare davanti agli altri.
Quante volte un televisore ad alto volume o lo squillo di un cellulare in un luogo inopportuno ci danno fastidio e quante volte non sappiamo più ascoltare chi ci sta accanto.
Questi sono solo alcuni esempi di comportamento che quotidianamente i bambini assimilano e, per loro, diventano naturali.
Ma veniamo al Consiglio comunale:
Mandare gli auguri di Natale e poi convocare il consiglio comunale alla vigilia di capodanno, senza quantomeno preavvisare, consegnando atti particolarmente complessi solo 24 ore prima, non soltanto è una evidente mancanza di rispetto verso gli altri, ma è anche e soprattutto una mancanza di rispetto verso se stessi, che rende gli auguri un gesto vuoto e senza alcun significato.
Evitare di inserire nell’ordine del giorno dopo avere assunto personalmente l’impegno (vero sindaco e presidente del consiglio?) le risposte alle ripetute interrogazioni dei consiglieri di minoranza, è una totale mancanza di rispetto soprattutto verso se stessi e poi verso gli altri (da questo momento in poi per rispetto a me stesso, non formulerò più interrogazioni formali in Consiglio comunale, ma provvederò in altro modo).
Atteggiarsi a dame di carità, non perché si segue la propria caritatevole natura, ma perché così facendo si pensa di carpire il rispetto altrui, ed ignorare principi elementari di rispetto del prossimo è una totale mancanza di rispetto soprattutto verso se stessi e poi verso gli altri.
Chiamare gli utenti a saldare il proprio debito per l’uso del porto turistico per l’anno 2015 è cosa sicuramente giusta e corretta. Fare però finta di non vedere, tra le tante storture, ciò che è stato di fronte agli occhi di tutti e cioè che durante l’estate 2015 un’imbarcazione cambiava continuamente ormeggio nella speranza di passare inosservata e che secondo le male lingue apparteneva ad un ex consigliere comunale piuttosto pittoresco (quantomeno era lui ad utilizzarla) e che questa imbarcazione non debba pagare il corrispettivo per l’ormeggio in quanto non censita, non è altrettanto cosa giusta e corretta. Lasciamo perdere il rispetto per se stesso da parte dello pseudo- fantasma: è evidente che non ne ha, avendolo ampiamente dimostrato nel recente passato. Ma la domanda che sorge spontanea è: si devono sentire dei coglioni quelli che pagano regolarmente senza tentare di fare i furbi o sono persone che invece meritano rispetto? Se meritano rispetto, affinchè si sentano realmente rispettati, non è forse il caso che queste meschinerie vengano fatte cessare?
In una delle ultime sedute di Consiglio comunale l’assessore Barbieri, tra il serio ed il faceto mi accusava di non avere “cazzimma”. Non ritenni di rispondere vista la futilità dell’argomento: ma se la “cazzimma” viene intesa (secondo l’assesore Barbieri) come totale mancanza di rispetto prima verso se stessi e poi verso gli altri, vivaddio, sono contento di non avere “cazzimma”.”

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