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mercoledì, Aprile 24, 2024

APPELLO AI PRESIDENTI. Stani D’Orta: “Non dimenticatevi di Casamicciola”

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Che Casamicciola abbia una voce legata alla base è una necessità. E un’urgenza. E che lo faccia in mille modi diversi è un auspicio. Purtroppo, però, oltre alla presenza invadente e opprimente di alcuni casamicciolesi a cui andrebbe tolto il diritto alla parola, c’è ancora poco sul tavolo.
Quelle che ci sono meritano ascolto. Abbiamo raccolto l’appello di Stani D’Orta, a nome del nascente “Comitato Casamicciola” che ha redatto un accorato appello diretto sia la Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia al presidente del consiglio, Giorgia Meloni.

Quello inviato al Presidente Mattarella e alla Presidente Meloni è un po’ il grido della cittadinanza di Casamicciola Terme che vuole vedere i fatti, stanchi delle chiacchiere. Adesso, dopo 13 morti non ci possiamo più permettere tempi di attesa, ma soltanto di azioni.
Noi cittadini di Casamicciola che ci siamo uniti in “Comitato”, ci preoccupiamo che questo paese che venga dimenticato. E’ vero, è stato emesso un decreto che riconosce lo stato d’emergenza e che è stato chiamato Decreto ischia e che verrà convertito a breve in legge entro i 60 giorni che prevede la legge e che scadono entro la fine mese di gennaio. Ci preoccupiamo e ci siamo impegnati affinché a Roma capiscano che questo territorio è in ginocchio, viene già dalla prima alluvione, dal terremoto del 2017 e da questa frana che è enorme. I soccorritori ci dicono che la quantità di fango venuto giù sia il doppio di quello di Sarno. Questo si serve per immaginare l’entità della distruzione che c’è stato lungo il passaggio della frana. Ci preoccupa – continua D’Orta – che a Roma la tensione resti alta affinché si compiano tutte le iniziative necessarie per consentire di far ripartire e risanare la questa comunità. Perché questa comunità senza le dovute risorse e i dovuti sostentamenti normativi ed economici, non ce la potrà fare a ripartire. Questa è la nostra preoccupazione più grande e questo è l’appello che facciamo al Presidente della Repubblica e al Presidente Meloni, affinché non dimentichino la situazione di pericolo e disagio in cui versa questo territorio.

Il comitato si fa anche promotore di un sentimento di rabbia e di stanchezza che inizia a crescere nei residenti. Ci sono alcune lentezze che non si sopportano. Lentezze che mostrano quanto quello che doveva essere un piano di messa, in realtà, sia solo una chimera. Alla prossima allerta meteo, lo sappiamo, 474 cittadini della ZONA A4 saranno costretti a lasciare la propria abitazione e a raggiungere gli altri 300 ospitati in hotel o gli altri 118 che hanno scelto l’autonoma sistemazione. Vedere il rimpallo delle responsabilità e le lentezze fanno rabbia!
Come comitato ci preoccupiamo seriamente perché vediamo che una disponibilità e un’interlocuzione con tutta la struttura commissariale, sia prefettizia che regge l’amministrazione dell’ente, sia quella straordinaria con l’onorevole Legnini per quanto riguarda l’emergenza. Loro hanno fatto una serie di azioni nella prima fase, hanno fatto mappare il territorio dando incarico agli studi universitari e alle migliori eccellenze che abbiamo sul territorio nazionale per comprendere la situazione del territorio in cui versa e il dissesto idrogeologico. Con questa mappatura hanno ipotizzato la zonizzazione che costringe molti a lasciare le loro abitazioni in caso di allerta meteo, ma vediamo che allo stesso tempo hanno nominato soggetti attuatori, soggetti che del territorio e soggetti partecipate, anche senza nasconderci l’AMCa, però vediamo le lentezze nell’operare. Si è molto celeri nell’operare a valle dove non preoccupa nella movimentazione del fango e dei detriti che non preoccupa nessuno della cittadinanza e, invece, molto lenti nell’operare a Monte, dove, invece, quello che c’è di fango e detriti preoccupa ovviamente la cittadinanza. Ognuno di noi ha maturato la sua esperienza drammatica considerato che non è il primo evento che affrontiamo. Sappiamo benissimo il pericolo dov’è e quello che potrebbe accadere se non si regimentano di nuovo le acque partendo da Monte fino ad arrivare a mare”
L’appello può essere firmato presso i punti raccolta firme Tabaccheria De Luise e Negozio Aedes in Piazza Marina a Casamicciola da tutti i cittadini dell’isola d’Ischia

IL TESTO DELL’APPELLO

Illustrissimi Signori Presidenti,
comprendiamo che in un momento così difficile per il nostro Paese, che Vi porta ad essere impegnati quasi ininterrottamente su diversi fronti, non è facile che abbiate l’opportunità di leggere la nota degli abitanti di un piccolo Comune di una piccola isola del territorio italiano. Tuttavia, confidiamo nella Vostra determinazione per la risoluzione dei grandi problemi, non soltanto economici, di questa nazione. Desideriamo, per prima cosa, ringraziarVi per il forte impegno che state profondendo particolarmente in questo periodo tanto problematico per il nostro Paese, e per consentire all’Italia di restare in quel sistema europeo di valori culturali, commerciali e sociali, che rappresenta il futuro di tutti i cittadini.

Permetteteci però, Signori Presidenti, di rappresentarVi la particolare contingenza in cui si trova il Comune di Casamicciola Terme, uno dei sei comuni dell’Isola d’Ischia, all’indomani dell’ennesima catastrofe che lo ha colpito, e che ha portato all’attenzione, questa volta in modo più evidente che in altre occasioni, la fragilità del nostro territorio. Dopo l’alluvione del 2009, che fece una giovane vittima; dopo il terremoto del 2017, trattato come un piccolo incidente di percorso, e definito da varie forze politiche come un “terremotino”; il 26 novembre 2022 una terribile alluvione ha devastato quasi l’intero territorio comunale, su cui sono ancora presenti le macerie conseguenza del sisma, a ricostruzione mai iniziata, portando via dodici povere vittime travolte nel sonno, e – come potrete immaginare – distruggendo i loro nuclei familiari sopravvissuti e ferendo a morte l’intera comunità. Una comunità che ha sempre trovato la forza di rialzarsi e di ricominciare, per consentire al territorio di restare vivo e produttivo, e che quella forza ce l’ha ancora, anche difronte a quest’ultima tragedia, che ha fatto emergere drammaticamente le fragilità ambientali e le debolezze strutturali di questo territorio. Il tessuto socio-economico del nostro comune, la stessa idea di tornare a vivere nei nostri luoghi, rischiano di essere distrutti senza una forte azione strutturale di messa in sicurezza e di manutenzione, e senza strumenti economici che possano permettere alle imprese, qui in gran parte legate al turismo, di riprendersi.

Per questo serve un piano di intervento credibile ed immediato, e soprattutto occorrono risorse economiche adeguate, che al momento – paradossalmente- non ci sono. Noi non possiamo essere abbandonati, come già tristemente avvenuto nelle precedenti occasioni. Non possiamo essere lasciati in balìa dell’improvvisazione e continuare a vivere e lavorare in un posto non sicuro: e non sicuro non certo per colpa dell’uomo, non certo a causa dell’abusivismo edilizio, ma solo per le continue omissioni perpetrate da chi quel territorio doveva metterlo in sicurezza e non lo ha fatto. Non possiamo permettercelo Signori Presidenti, perchè già troppe volte le tragedie hanno massacrato la nostra comunità. E’ radicata in noi la convinzione che in questo Paese non si possa continuare a piangere i morti, a fare il conteggio dei danni, a proclamare nuove iniziative ed importanti disegni di legge nella direzione di una cultura della prevenzione, e poi – di contro – continuare nel solito e perseverante abbandono dei territori all’indomani delle tragedie. Solo una seria politica di salvaguardia dei nostri territori potrà contribuire a diminuire un debito pubblico troppe volte messo in crisi dalle catastrofi che ogni anno si abbattono sul Paese. Signori Presidenti, i cittadini di Casamicciola Terme credono in Voi, nel Vostro rigore morale, nella passione che traspare dalle Vostre parole quando Vi rivolgete agli italiani.

Ed allora non ci abbandonate signori Presidenti, aiutateci ad avere le risorse necessarie per mettere in sicurezza la nostra terra e per ripartire. All’indomani della prossima alluvione, del prossimo terremoto o della prossima frana potremo finalmente dire che qualcosa sta cambiando e non essere costretti a puntare il dito verso quegli apparati dello Stato che dovrebbero avere a cuore (perdonateci l’uso del condizionale) la sicurezza dei cittadini e l’interesse pubblico. Siamo certi che non mancherà la Vostra attenzione a questo nostro appello. Per questo attendiamo con ansia un Vostro cortese cenno di riscontro e soprattutto, qualora condivideste le nostre preoccupazioni, un evidente segnale di discontinuità rispetto ai metodi utilizzati in passato, che non hanno mai visto, purtroppo, neanche una minima interlocuzione. Vogliate gradire i migliori auguri per il nuovo anno da parte di una comunità che ha fiducia in Voi e che in Voi ripone le sue speranze.

1 COMMENT

  1. Cari presidenti però mi raccomando non dimenticatevi di Casamicciola. Si si, proprio così. Siete e fate solo chiacchiere. Beati voi che potete mettere la testa sul cuscino e fare sonni tranquilli. Il tempo passa e della Meloni che viene a vedere con i suoi occhi manco l’ombra.

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