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venerdì, Aprile 19, 2024

Antonio Buoninconti: “In Eccellenza non vince chi ha più soldi. Serve l’organizzazione”

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Mario Lubrano, è un ragazzo che stimo tantissimo, una persona per bene, un ragazzo preparatissimo, ma veramente preparato, conosce i calciatori meglio di chiunque altro perché studia, si vede le partite e analizza le statistiche

Gaetano Di Meglio | Antonio Buoninconti non ha bisogno di presentazioni. Il suo affetto per l’Ischia e per i colori gialloblu sono andati ben oltre quello che è stato il suo impegno durante gli anni neri e bui di quell’uccellaccio scomparso. Uno di quelli che ha visto i fasti di Carlino e poi, insieme a lui, ha affossato tutto e ci ha buttato nel cesso con un battito di ciglia. Ma ora la storia è diversa.
E’ cambiata la scena, sono cambiati i player, gli appassionati sono tutti in debito con Emanuele D’Abundo e siamo la squadra capolista del girone. Quella che, a detta di tutti, pratica il calcio più bello.
Con il direttore Buoninconti che ad Ischia, tra l’altro, ha intessuto anche molti rapporti personali, proviamo ad analizzare il momento della nostra eccellenza.
Dal pulpito giusto, quello dell’esperto che non deve inviare il curriculum perché è conosciuto, Antonio si confida senza filtro.

Direttore, allora, quest’Ischia di Buonocore, come la vedi?
A Pomigliano mi sono autoinvitato a vedere la partita, poi per problemi miei non sono riuscito ad andare, ma il contatto con l’Ischia è sempre diretto. Parlo spesso con il direttore Mario Lubrano, perché è un ragazzo che stimo tantissimo, una persona per bene, un ragazzo preparatissimo, ma veramente preparato, conosce i calciatori meglio di chiunque altro perché studia, si vede le partite e analizza le statistiche. E’ un professionista veramente che con un po’ di aiuto, perché ci vuole sempre aiuto nel calcio e con un po’ di fortuna può diventare un direttore a livello professionista. Ti dico la verità, Mario è veramente bravo.
Ci sentiamo spesso e questo mi tiene legato all’Ischia in maniera costante. Qualche consiglio e un sano confronto permette sempre di lavorare meglio e bene. Che ti devo dire, caro direttore, Ciro Simonetti è arrivato ad Ischia dopo l’esperienza dello scorso anno con me a Scafati. Mario ha fatto una buona squadra.
Il mix di ischitani, ormai super collaudati come Chiariello e Florio, che conosco benissimo con gli innesti della terra ferma funziona. Ora mi fai emozionare. 10 anni fa Filippo Florio era con noi a Ischia, l’ho lanciato con il tabellone delle sostituzioni in Serie C. E che ti devo dire di Chiariello. Lo sego con affetto, gli voglio bene, possiamo dire che sono il suo “compare”, pensa che l’ho fidanzare.

Torniamo all’Ischia in campo e a quella di Buonocore
L’Ischia è una squadra ben messa in campo da un allenatore che non conosco perché Enrico Buonocore lo conosco come calciatore e da allenatore ho seguito un po’ la sua carriera in Emilia Romagna. Però qui si vede che la squadra gioca veramente bene. E’ un’Ischia sempre propensa all’attacco, cosa che fa non faceva tanto negli anni scorsi e una squadra che segna tanto e che prende pochi gol.
Il buon mix di calciatori che. secondo me, da quello che ho potuto vedere all’inizio di questo campionato con la mia Pompei, Pompei città e non come società, perché questo matrimonio non s’è fatto, sono due squadre candidate a lottare fino alla fine poi c’è sempre la sorpresa in questi campionati. Si sa benissimo che l’Eccellenza è un campionato dove vince chi spende tanto, ma vince anche chi ha una buona organizzazione.
Sono convinto che società calcistiche, anche dilettantistiche, devono essere ben organizzate per poter vincere un campionato. Si parte, veramente dal magazziniere fino ad arrivare al Presidente.
So che il nostro amico Carlino è rientrato, almeno come sponsor. Mi fa piacere perché Lello è una persona veramente che dall’anima. Con noi non si è mai tirato indietro, fino a quando, lo sappiamo tutti, per motivi suoi personali è andato via. Speriamo che in questo nuovo ruolo con la sua collaborazione l’Ischia possa ricominciare già dalla Serie D.

Pino Taglialatela è l’artefice di questa Ischia. Qualcuno dice che ha fatto un miracolo con questa società?
Con Pino ho collaborato nell’ultimo anno che è stato a Ischia. Un ragazzo preparatissimo, conosciutissimo e il suo nome fa effetto anche per la buona promozione che si fa sia per l’Ischia calcio sia per l’isola. A livello organizzato sta facendo benissimo, anche se siamo all’inizio e credo anche sia una persona che osserva, delega e controlla: è questo che fa un buon capo. Ho l’impressione che non sia una persona che si inserisce nelle cose personali dell’allenatore o del direttore. Ha formato una squadra, ha condiviso le responsabilità e guarda all’obiettivo. Il campo gli sta dando ragione, così come la strategia di marketing. Oggi servono tutte queste cose perché una società cresca e sia candidata per vincere anche questo campionato.

Troppo tutto bene. Direttore, il campionato è lungo e si sono giocate solo cinque giornate. Proviamo a fare un’analisi di questo girone B. Chi ti ha sorpreso? Chi ti ha deluso?
Ah beh, di sorprese in questo momento non ce ne sono. L’ischia, ti ripeto, è stata costruita con criterio per cercare di arrivare alla fine. Il Pompei, io l’ho vista ieri e anche in altre occasioni e perderà pochissime partite a meno che non succede qualcosa all’interno della società. È una squadra che costa tantissimo, ha un parco giocatori tutti top. Diciamo che, forse, l’unica sorpresa è stata la sconfitta del Pompei alla prima giornata, però era ancora all’inizio e in campo i giocatori non si conoscevano e il gruppo non era ancora ben costruito. Però, siamo onesti, ho visto la partita e appena accelerano, segnano e questo è qualcosa di veramente l’importante per l’Eccellenza. Una squadra costruita con criterio, però ripeto, secondo me ha speso tre volte i soldi che ha speso l’Ischia Calcio. Quindi dobbiamo dare merito alla società dell’Ischia di aver fatto una buona squadra con un terzo di quello che ha speso una società come la Pompeiana. O come nell’altro girone, il San Marzano. Nell’altro girone, quello che conosco molto bene, ci sono diverse società spendono un sacco di soldi, eppure, l’anno scorso non ha vinto la società che ha speso di più ma ha vinto l’Angri, quella che aveva la migliore organizzazione. I soldi sono importanti ma fino a un certo punto.

Non so se tu l’hai seguito più di tanto, hai visto il Real Forio? Billone non riesce a partire.
Si. Ho visto che con Savoia e Napoli United ha perso negli ultimi minuti. Ha un organico da analizzare bene, il primo tempo mette in difficoltà gli avversari, però, poi, quando scatta il top player degli avversari, vanno in difficoltà. Secondo me, il Real Forio è una squadra da metà classifica e non riesco a capire deve stare là in fondo. Non conosco i problemi del Forio però penso che Billone, come sempre ha fatto negli anni con tutte le squadre ha allenato, metterà in ordine tutte le pedine. Poi so che, come responsabile, è entrato anche Mimmo Citarelli, un altro professionista che ha esperienza da vendere. Ora devono tenere duro, arrivare a dicembre in una buona situazione di classifica e poi fare qualche movimento di mercato per mettere a posto definitivamente la squadra

Dimmi la verità, al gol di Scalzone ha festeggiato un po’ anche tu?
Si, Scalzone finalmente ha segnato in gialloblù. E poi ne ha fatto subito un altro. Aspettavamo questo momento da 10 anni. Con noi non aveva mai segnato ma aveva preso pali e traverse in abbondanza.
Si è sbloccato contro la sua ex squadra e domenica si è riconfermato. Sono felice per Angelo perché Mario mi aveva detto che all’inizio non stava giocando perché si stava riprendendo dall’infortunio e dai mesi di stop. Però, diciamocelo subito, Angelo per l’eccellenza è un davvero un top player. Se riconquista la forma e lo farà a breve, ci farà vedere quello che ha sempre fatto sia in serie D sia in eccellenza. Quei 10 o 15 gol che sono alla sua portata, permetteranno all’Ischia di stare sempre lì in alto.

A Pomigliano, però, uno che ha dato cuore e anima è stato Ciro Simonetti.
Conosco bene e voglio tanto bene Ciro Simonetti perché è un ragazzo serio ed affettuoso. L’anno scorso ne avevo parlato proprio con Mario. L’anno scorso Ciro non ha fatto bene come sta facendo bene quest’anno, però lo ricordo a San Giorgio dove si era dimostrato serio e aveva disputato un campionato di qualità. A Scafati non ha fatto quello forse che dovevo fare perché, forse, l’allenatore non gli ha dato la possibilità di mostrare veramente la sua classe e il suo potenziale. A Ischia, probabilmente, Enrico Buonocore gli ha disegnato il ruolo ideale, gli sta dando fiducia e lui si sta esprimendo al massimo.

L’Ischia ha un parco giovani che merita attenzione. Ballinaro, Patalano che entra e serve un assist delizioso a Simonetti, Starita ma anche Pesce e gli altri. Questa è un po’ la sfida più complicata per tutti
Parlo in generale. I giovani si devono ambientare, devono rendersi conto in quale società si trovano, e devono cominciare a capire che il calcio, anche se fatto a livello dilettantistico, richiede serietà e impegno quasi come un professionista. Devono capire che devono trattarsi da professionista: attenti all’alimentazione, alle uscire, agli amici. Se devi fare il calciatore, devi fare il calciatore anche nei dilettanti. Poi le prospettive ci saranno sicuramente”.

In conclusione, per capire. Dopo la vittoria dell’ischia c’è stato questo reset in casa Pomigliano.
La tua passione eh…. Diciamo che abbiamo vissuto una settimana di cambiamenti. C’è stato un po’ di casino in Eccellenza. E’ andato via l’allenatore del Vico Equense dove è arrivato il mio caro amico Angelo Teta che sfortunatamente ha perso contro la Scafatese. Dopo la partita col Pompei è stato allontanato il mister del Savoia. Appena perdi 3 o 4 partite si cambiano gli allenatori. Non è un buon segno perché da un lato non diamo a nessuno di poter organizzare la squadra e dall’altro non capiamo che ci sono società molto più forti e che la sconfitta ci può stare.

Grazie
Posso dire un’ultima cosa?

Certo
“mi raccomando, fa u’ brav”
Ci provo.

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