lunedì, Novembre 10, 2025

Antonina Bitonto e Salvatore Di Meglio. Le storie di Sandra Malatesta

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Raccontare la storia di questa coppia è come scrivere un romanzo a lieto fine. Salvatore Di Meglio, nato a Ischia Ponte il 16 giugno 1927, fu bambino in piena guerra e da adolescente si diede subito da fare per guadagnare qualche soldo. A quel tempo la guerra creava miseria più del solito, ma si sa che la difficoltà aguzza l’ingegno: così Salvatore, insieme ad altri giovani, commerciava vino e accompagnava persone in terraferma.

Ad appena 16 anni, il 1° dicembre 1943, si recò a Torregaveta sempre per il commercio di vino. All’andata tutto andò bene, ma al ritorno, giunti dalle parti di Capo Miseno, un vento fortissimo creò problemi e capovolse il gozzo. Fu una tragedia: dei quattro a bordo solo due sopravvissero, e uno dei due fu proprio Salvatore. Il ragazzino fu ritrovato sulla spiaggia nei pressi di Miliscola. Sono convinta che quel giorno Salvatore vide la morte con i propri occhi e, una volta tornato a casa a Ischia, giurò a sé stesso che non avrebbe mai più navigato.
Ma senza lavorare non si poteva vivere. Nascevano botteghe come sartorie, macellerie, empori di oggetti fatti a mano, piccole salumerie. Salvatore pensò di fare l’elettricista e lo fece anche bene, ma quando si trattava di andare a riscuotere i soldi tornava spesso senza niente. Non era cattiveria, ma semplice mancanza di denaro per pagare lavori come quelli.

E allora, ancora una volta, uno che nasce con l’idea di lavorare sodo e di non chiedere niente a nessuno si inventa un nuovo mestiere. Era il 1951 quando Salvatore aprì un piccolo chiosco alla base del pontile, dove attraccavano le navi provenienti dalla terraferma. Lo chiamò “Cocò Gelo” e iniziò l’attività vendendo caffè e gelato. La posizione era stata scelta con grande intuizione, tanto che negli anni Sessanta, con il boom economico e i cambiamenti nello stile di vita, quell’attività divenne sempre più fiorente.

Salvatore aveva sposato una giovane donna, Antonina, e dalla loro unione nacquero tre figli: Nicolina, Vincenzo e Agostino. Fin da piccoli, insieme alla loro mamma, vollero esserci per dare una mano. Il chiosco di gelati, poco alla volta e con l’aggiunta di un fornello a gas, divenne punto di riferimento per tanti turisti che chiedevano piatti di pesce.

La paranza portava pescato da cucinare all’acqua pazza, al sale o da friggere. Tutto così semplice e saporito che la voce si diffuse rapidamente e il lavoro aumentava di giorno in giorno.
Così quel chiosco è diventato l’attuale ristorante Cocò, che ha mantenuto le tradizioni create da Antonina e Salvatore, servendo soprattutto pesce fresco cucinato in vari modi e rispettando la stagionalità. Andare da Cocò significa mangiare bene con piatti semplici e gustosi, assaggiare antipasti sfiziosi e godersi un panorama bellissimo.

Salvatore lavorò instancabilmente, sempre aiutato dalla sua famiglia, e con quel suo viso dolce e i modi gentili era la presenza costante del locale. Ci lasciò il 27 luglio 2010, ma continua a essere presente come essenza e ricordo di un posto che, per tutti noi, è sempre stato un luogo dove si sta bene, si incontrano gli amici per un caffè e si respira aria di casa.
Un ringraziamento speciale va ad Antonia Di Meglio, figlia di Enzo e nipote di Salvatore, per aver collaborato con me.

  • Sandra Malatesta

    Sono Sandra Malatesta nata a pochi passi dal mare a Via De Rivaz a Ischia. Ho amato studiare e non la smetto. Laureata in Scienze Naturali ho insegnato per 42 anni alle Scuole Medie "G. Scotti" di Ischia. Amo scrivere da sempre, amo i bambini, le cose belle, i sogni e la fantasia

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